Ogni giorno Tu mi parli e io non ascolto
prigioniero di me stesso;conto le parole
mie a dispetto delle Tue;sento l’egoismo
mio al cospetto del Tuo amore;agli occhi
della Tua misericordia antepongo sguardi
della mia indifferenza;alle Tue mani,che
toccano ogni attimo l’amara miseria,vedo
le mie,che non generano scatti di carità
ai tuoi piedi,che sono presenti dovunque
per asciugare il pianto della sofferenza
stimo i miei,già stanchi prima di andare
al Tuo cuore,che scrive dona solo pagine
di paternità,preferisco il mio,che offre
spesso soltanto per congedare chi chiede
Siamo veramente diversi,anche se tra noi
c’è un filo rosso,bagnato dal Tuo sangue
che non potrei mai spezzare e,infatti io
così come sono,mai potrò spezzarlo,certo
che Tu mi ricolmerai l’abisso di peccato