Chi sa e non agisce per paura di essere giudicato
non si rivela un vero uomo: è solo un pusillanime,
a cui importa poco o niente la fuliggine generata
dal suo silenzio, che tracima tutto senza respiri
di dolore, nella visione di quanto poteva evitare
se avesse detto in tempi opportuni ció che sapeva.
Anche chi agisce senza sapere, preso dalla voglia
soltanto di strafare o di ostentare ciò che non è,
incurante dei disagi che potrebbe dare a chiunque,
è un temerario più adatto al lavoro del circo che
all’umanità: egli, aldilá dell’imprudenza, nemica
della riflessione, resta uno in cerca di identità