Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Nel silenzio contemplo mio padre e mia madre,
quando ancora la giovinezza li accarezzava senza risparmio.
È un gioco di serietà e di bellezza,
chiuso nella semplicità di una cornice,dove faccio scivolare
ricordi, pensieri e fantasie.
Colgo sul loro volto tante pensosità, quasi ombre di povertà,
che rivelano in ogni istante la paura del domani,
sempre vissuto con dignità.
Nel loro sguardo mi interpreto alla luce della mia età,
che ancora mi offre improvvisi barlumi di speranze
e provo una profonda gioia nell’immaginare la spensieratezza
nel ricordare il tempo, privo di cose, ma ricco d’amore,
che seppero sempre darmi,
soprattutto quando il peso degli altri diventava asfissiante.
Oggi li guardo, prego e non smetto mai di sentire
l’ alito della loro presenza.
Ciò che trattiene i miei pensieri e mi fa non poco attento al tempo che scorre,
non è tanto dove mi trovo o cosa faccio, quanto in che direzione sto andando.
Proprio qui spesso incespico, incerto se dare un pò di fantasia alla memoria
e di audacia alla volontà per camminare oltre.
Per quanto mi sforzo di gestire il presente,non sempre riesco a posizionarmi
per avere chiara la direzione da seguire.
Così, preferisco fermarmi per non cadere e cerco in me e non altrove
la forza per guardare avanti.
Non voltare le spalle alla verità ,
per rincorrere poveri capricci.
Sappi che il fascino del proibito, dipinto da varie sfumature,
appena gustato, genera profonda amarezza.
E non credere che la vita sia un continuo volare in alto,
attratta dai propri desideri, che giocano come trottola nella mente.
Vivere lontano dalla verità è come sentire mani invisibili
che affogano l’anima in un mucchio di fuliggine.
E tu non sei più vero, perché tutto ciò che hai,fai,dici
è sotto il timbro della falsità.
Quando vedi un povero in balia di se stesso, non chiudere gli occhi.
Anzi, osservalo bene, perché ogni frammento del suo aspetto é una domanda,
che, senza parlare, rivolge alla tua coscienza.
Se é affamato, non puoi non sentire vergogna per ció che ogni giorno ti sopravanza e getti.
Se i suoi abiti sono stracciati, non puoi non pensare al tuo guardaroba, quasi vetrina per esposizione.
Se le sue scarpe sono consumate, non puoi non provare disagio per la tua ricca scarpiera.
Potresti anche chiudere gli occhi, fingendo di non vedere, ma non puoi non percepire
la sofferenza silenziosa di chi persino il desiderio gli risulta straniero.
Quando parlo di te,troppi brividi di cuore mi stringono
mi avvolgono lentamente nel crogiuolo di tante emozioni
dove rincorro ricordi mai spenti della mia infanzia,che
con un nodo alla gola,rivisito,vedendo il tempo vissuto
senza orologio e,pur nella miseria,libero dal desiderio
del poco molto,che gli altri avevano e paghi mostravano
Ero felice di ciò che ero,i capricci mi erano stranieri
di giorno gli uccelli le farfalle erano le uniche moine
di sera ero sedotto dal fascino della luna delle stelle
che numeravo e sceglievo sempre le più belle splendenti
e mentre sulla luna fissavo figure che subito svanivano
m’addormentavo nel letto di preglie a casa di mia nonna
Vado in giro da un luogo all’altro
come un bambino,attento a guardare
tutto,persino ciò che pare inutile
per cercare tracce del mio passato
All’improvviso mi fermo,non avendo
altro luogo dove andare:costruisco
allora con i ricordi le tante case
in cortili malandati,ove mi sembra
di vedere ancora cavalli e galline
nelle stalle,cani e gatti muoversi
senza sfiorarsi,o udire il ringhio
di qualche maiale che si preparava
ad essere sgozzato:adesso non vedo
più nulla,ogni cosa è diversa,pure
l’aria è cambiata nei suoi profumi
soprattutto è mutata l’umanità mia
che si sente trafiggere coi chiodi
dei ricordi di ciò che non tornerà
Tu sei mio padre.
Tu sei mia madre.
Gli altri sono solo maschere.
Fingono, ma non hanno alcuna familiarità con il cuore.
Sono solo canonici portatori di sentimenti, che manifestano come in una farsa.
L’ amore è straniero al loro modo di pensare ed agire.
Tutto è preconfezionato.
Anche il sorriso abbozzato ha il sapore amaro dell’ipocrisia.
Ed io ogni volta che ricevo da essi un abbraccio, seguito da parole di paternità, sento forte la nostalgia dei miei veri genitori,
nei cui volti ancora leggo la bellezza dell’amore.
Non arrabbiarti se il prossimo che incontri ti importuna
ha solo bisogno del tuo sguardo,un sorriso una mano tesa
Perché non impari a vederti nelle sue difficoltà:miseria
che lo tormenta,solitudine che lo consuma,noia che vibra
all’improvviso,ogni volta che sogna di avere il proibito?
Che costa donargli il superfluo,che sperperi senza gusto
quando ciò che è necessario,è straniero ai suoi desideri
che si arrestano di solito al povero quotidiano che vive?
Non abbassare gli occhi davanti all’uomo della periferia
tu,dalla sua dignità che t’importuna,puoi imparare molto
Nulla dico,desidero solo restare in silenzio davanti a te
lontano da tutti,senza sentire nessuno,nemmeno il fruscio
di un respiro;troppo sono preso dal mistero,che fa vivere
nel mio cuore la nostalgia della tua presenza mai perduta
e sempre cercata ovunque,anche nelle tenebre,dove la luce
stenta a rendere chiaro il cammino,ma mai frena la voglia