Nasce l’amore

Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]

Amami come sono

Amami come sono e non per ciò che sembro non cercare in me ciò che è in te:sbagli Ognuno ha in sè qualcosa di irripetibile tu,se vuoi,puoi imitarlo,ma mai copiarlo Forse ti impressioni per la mia maturità non desistere,sarai certo […]

Il miracolo delle lacrime

Chi non ha mai pianto non è un vero uomo e tanto meno ha una fede viva. Tra i tanti miracoli dell’umanita quello delle lacrime è  il più bello, perché schiude il cuore alla gioia e al dolore, al sorriso dell’accoglienza e […]

Chi bussa alla porta?

Non affogare la vita nello scrigno d’oro ogni cosa vive nel segno del provvisorio Nessuno si appaga in quello che possiede nè depone le ali,usate sempre per volare Chi ha,più vuole e si preoccupa di avere è come una trottola,mai […]

Più tempo per me

Ho consumato troppo tempo,senza avere nemmeno un istante per poter misurare la cifra tra ciò che ero ed oggi sono Sempre immerso nell’immediato,tutto m’è sfuggito di mano persino l’ombra del silenzio,dove guardavo al mio futuro Ora conto attraverso le rughe […]

 

Regina su trono

sognoTroppe voci sento,poche parole ascolto e mai le stesse
è un mercato dove si piazza di tutto,eccetto la verità
la perla rara cercata gridata,ma non sempre usata,fata
per tutti i sogni,regina su trono solo per l’occasione

Mio padre e mia madre

Nel silenzio contemplo mio padre e mia madre,
quando ancora la giovinezza li accarezzava senza risparmio.
È un gioco di serietà e di bellezza,
chiuso nella semplicità di una cornice,dove faccio scivolare
ricordi, pensieri e fantasie.
Colgo sul loro volto tante pensosità, quasi ombre di povertà,
che rivelano in ogni istante la paura del domani,
sempre vissuto con dignità.
Nel loro sguardo mi interpreto alla luce della mia età,
che ancora mi offre improvvisi barlumi di speranze
e provo una profonda gioia nell’immaginare la spensieratezza
nel ricordare il tempo, privo di cose, ma ricco d’amore,
che seppero sempre darmi,
soprattutto quando il peso degli altri diventava asfissiante.
Oggi li guardo, prego e non smetto mai di sentire
l’ alito della loro presenza.

In che direzione sto andando

Ciò che trattiene i miei pensieri e mi fa non poco attento al tempo che scorre,
non è tanto dove mi trovo o cosa faccio, quanto in che direzione sto andando.
Proprio qui spesso incespico, incerto se dare un pò di fantasia alla memoria
e di audacia alla volontà per camminare oltre.
Per quanto mi sforzo di gestire il presente,non sempre riesco a posizionarmi
per avere chiara la direzione da seguire.
Così, preferisco fermarmi per non cadere e cerco in me e non altrove
la forza per guardare avanti.

Non voltare le spalle alla verità

apNon voltare le spalle alla verità ,
per rincorrere  poveri capricci.
Sappi che il fascino del proibito, dipinto da varie sfumature,
appena gustato, genera profonda amarezza.
E non credere che la vita sia un continuo volare in alto,
attratta dai propri desideri, che giocano come trottola nella mente.
Vivere lontano dalla verità è come sentire mani invisibili
che affogano l’anima in un mucchio di fuliggine.
E tu non sei più vero, perché tutto ciò che hai,fai,dici
è sotto il timbro della falsità.

 

Quando vedi un povero

senza seQuando vedi un povero in balia di se stesso, non chiudere gli occhi.
Anzi, osservalo  bene, perché ogni frammento del suo aspetto é una domanda,
che, senza parlare, rivolge alla tua coscienza.
Se é affamato, non puoi non sentire vergogna per ció che ogni giorno ti sopravanza e getti.
Se i suoi abiti sono stracciati, non puoi non pensare al tuo guardaroba, quasi vetrina per esposizione.
Se le sue scarpe sono consumate, non puoi non provare disagio per la tua ricca scarpiera.
Potresti anche chiudere gli  occhi, fingendo di non vedere, ma non puoi non percepire
la sofferenza silenziosa di chi persino il desiderio gli risulta straniero.

 

A casa di mia nonna

fotogQuando parlo di te,troppi brividi di cuore mi stringono
mi avvolgono lentamente nel crogiuolo di tante emozioni
dove rincorro ricordi mai spenti della mia infanzia,che
con un nodo alla gola,rivisito,vedendo il tempo vissuto
senza orologio e,pur nella miseria,libero dal desiderio
del poco molto,che gli altri avevano e paghi mostravano
Ero felice di ciò che ero,i capricci mi erano stranieri
di giorno gli uccelli le farfalle erano le uniche moine
di sera ero sedotto dal fascino della luna delle stelle
che numeravo e sceglievo sempre le più belle splendenti
e mentre sulla luna fissavo figure che subito svanivano
m’addormentavo nel letto di preglie a casa di mia nonna

Tracce del mio passato

Vado in giro da un luogo all’altro

come un bambino,attento a guardare

tutto,persino ciò che pare inutile

per cercare tracce del mio passato

All’improvviso mi fermo,non avendo

altro luogo dove andare:costruisco

allora con i ricordi le tante case

in cortili malandati,ove mi sembra

di vedere ancora cavalli e galline

nelle stalle,cani e gatti muoversi

senza sfiorarsi,o udire il ringhio

di qualche maiale che si preparava

ad essere sgozzato:adesso non vedo

più nulla,ogni cosa è diversa,pure

l’aria è cambiata nei suoi profumi

soprattutto è mutata l’umanità mia

che si sente trafiggere coi chiodi

dei ricordi di ciò che non tornerà

 

I miei veri genitori

mioTu sei mio padre.
Tu sei mia madre.
Gli altri sono solo maschere.
Fingono, ma non hanno alcuna familiarità con il cuore.
Sono solo canonici portatori di sentimenti, che manifestano come in una farsa.
L’ amore è straniero al loro modo di pensare ed agire.
Tutto  è preconfezionato.
Anche il sorriso abbozzato ha il sapore amaro dell’ipocrisia.
Ed io ogni volta che ricevo  da essi un abbraccio, seguito da parole di paternità, sento forte la nostalgia dei miei veri genitori,
nei cui volti ancora  leggo la bellezza dell’amore.

Non arrabbiarti

senza seNon arrabbiarti se il prossimo che incontri ti importuna
ha solo bisogno del tuo sguardo,un sorriso una mano tesa
Perché non impari a vederti nelle sue difficoltà:miseria
che lo tormenta,solitudine che lo consuma,noia che vibra
all’improvviso,ogni volta che sogna di avere il proibito?
Che costa donargli il superfluo,che sperperi senza gusto
quando ciò che è necessario,è straniero ai suoi desideri
che si arrestano di solito al povero quotidiano che vive?
Non abbassare gli occhi davanti all’uomo della periferia
tu,dalla sua dignità che t’importuna,puoi imparare molto

 

 

Davanti a te

fedelNulla dico,desidero solo restare in silenzio davanti a te
lontano da tutti,senza sentire nessuno,nemmeno il fruscio
di un respiro;troppo sono preso dal mistero,che fa vivere
nel mio cuore la nostalgia della tua presenza mai perduta
e sempre cercata ovunque,anche nelle tenebre,dove la luce
stenta a rendere chiaro il cammino,ma mai frena la voglia