Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Intanto,apro la finestra e gli occhi
restano deliziati:le nubi di pioggia
sono quasi sgonfie,prossime a vagare
per il cielo che si prepara al ritorno
di un giorno,non più caldo, d’agosto.
L’aria fresca comincia a sorridere
alle piante ancora frastornate,
che aprono gli occhi e si guardano
soddisfatte del pericolo scampato,
al cospetto di tanti alberi spezzati.
E mentre il cielo si fa più terso,
fino a chiarirsi nell’orizzonte,dove
le nubi si perdono bruciate dal sole,
giù lungo le strade ritorna la vita
con la varietà delle sue maschere.
Anche i balconi ancora bagnati,
per un po’ diventano palcoscenici,
dove ognuno si affaccia,guardando
in tutte le direzioni,per cogliere
il sole,ormai padrone del cielo.
E’il giorno che si riappropria
della luce,distendendosi ai giochi
degli uccelli che volano cantando,
delle voci che giungono confuse,
ove gusto il sapore della rinascita.
Il mio cuore,pur spaziando nel cielo,
ancora memore del diluvio di pioggia,
sorride al suo porto di tranquillità,
dove in silenzio tra lampi e tuoni,
ha vissuto la bellezza di essere libero.
Finchè sono le cose a gestire la vita, non mancano mai ombre di incertezza e di paura.
Del resto, non è il loro odore a garantire fascino e sicurezza al suo andamento,
ma solo quella bellezza interiore, che timbra ogni desiderio in un intarsio di verità.
Le cose donano sorriso solo per poco tempo e, soprattutto, quando si posseggono.
Invece, ogni respiro, baciato dall’anima, è un approdo sicuro in un porto di tranquillità,
dove chiunque può sentire vibrazioni dolci, che, andando aldilà delle stesse cose,
proiettano verso nuove certezze.
Ed è proprio qui che ognuno può vedere la distanza tra la loro fragilità,
che muta sempre destinazione e la forza, generata dalla freschezza dell’anima,
che fa della vita il bene più prezioso da amare.
La disperazione non è sinonimo di povertà.
Del resto, molti sono i poveri, che pur soffrendo la fame,
pur arrampicandosi sulle ortiche della indisponibilità dei ricchi,
non perdono mai la speranza di un futuro diverso e migliore.
Viceversa, moltissimi sono coloro che, pur avendo tutto,
si aggrovigliano facilmente nella ragnatela della insoddisfazione
e vivono senza respiri di speranza.
La disperazione non nasce dalla povertà, ma dalla caduta di ogni speranza.
E precisamente dalla incapacità di riempire il vuoto interiore non di qualcosa,
ma soprattutto di qualcuno.E chi è questo qualcuno capace di trasformare
la vita in un porto di tranquillità,se non il Cristo,Speranza unica,
che rende la povertà uno scrigno di perle preziose per l’ eternità?
E non torno indietro, perché troppo ho vissuto senza di te,
ora che ti ho ritrovata e sento come prima l’odore fruscio
della tua presenza, guardo come un bambino al futuro quasi
porto di tranquillità, ove aleggia l’ ebbrezza dell’ amore,
che sveglia la mia anima, facendola vibrare alla tua ombra.
E sono felice, perché mi sembra di salire sull’ arcobaleno
dei pensieri nuovi,speranze che mi schiudono alla bellezza
di ciò che è vero, delle certezze reali che segnano svolte
di vita verso orizzonti non di curiosità, ma di meraviglia,
dove sento il profumo del cambiamento e vivo nel tuo cuore.
Non so cosa farei o darei per sentirmi libero,
non più assorbito dal tempo che corre inesorabile,
dipingendo sul volto il tormento delle ore già vissute,
al cospetto di quelle che ancora mi restano.
E sono proprio quest’ ultime, che vorrei vivere
con respiri diversi,tutti anelanti ad un porto di tranquillità,
dove la memoria del passato si bagna del presente
e si arricchisce di gioia verso il futuro.
Molti credono che il saper parlare vale più dell’ascoltare.
Invece, non é cosi.
Spesso le parole riempiono gli orecchi, ma non toccano il cuore.
Solo chi sa ascoltare, sa dare alle parole una voce vera,la cui assenza trasforma tutto in rumore fastidioso.
Troppe sono oggi le parole senza ascolto:ad esse si preferisce il silenzio del cuore, dove l’ascolto suona una musica diversa,che fa apprezzare la bellezza dell’anima e dona a ciò che si ascolta una capacita di respirare sussulti di infinito e di eternità.
Nell’ uomo l’ assenza di Dio è fonte di profonda agitazione.
Per quanto si sforzi di barare, mostrandosi come se non gli appartenesse affatto, per quanto dipinga sul volto barlumi di serenità, nell’intimo è triste.
È come un bambino senza ancora identità, capriccioso e nervoso, che nulla l’acquieta e tutto respinge, persino ciò che gli piace.
É insoddisfatto, non perché gli manca qualcosa, ma perché non trova qualcuno, che lo apra al sorriso dell’Oltre, dove scorrono gli arcobaleni della veritá.
È solo un intarsio di bellezza umana, a cui manca l’anima, che lo fa sognare e gli indica la strada per scoprire le vie e i pensieri di Dio.
Mi fermo. Mi osservo. E guardo chiunque mi passi davanti.
Tutti abbiamo il desiderio di restare in piedi.
Ed ognuno conserva la prosopopea di resistere e di essere migliore degli altri.
In nessuno, nemmeno in me, vedo il coraggio di cadere, ma in tutti l’ansia di mascherarlo.
Purtroppo, abbiamo paura di cadere.
E quando cadiamo, quando incontriamo qualcuno più bravo di noi, non abbiamo il coraggio di alzare gli occhi in alto, dove mai manca la mano di Colui che ci insegna a cadere e a rialzarci.
Invece, sarebbe veramente diverso, se, ogni volta che cadiamo o subiamo una sconfitta, anche per un istante, pensassimo alle grandi cadute di Cristo, che, pur soffrendo, ha il coraggio di cadere e di alzarsi.
Quando la forza del pensiero s’ intreccia
con la paura del pregiudizio o la caduta
di ciò che tu già hai, ti si apre davanti
uno scenario, dove qualsiasi scelta segna
il grado di ciò che veramente sei: o uomo
di carattere, che si costruisce su valide
basi, che nessun foglio di almanacco rode
o marionetta,che anche un alito di vento
strema, piegandola ai suoi movimenti vari