Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Ciò che dono vale poco rispetto a quanto ricevo.
Anche se do con gioia e senza aspettare alcunché,
neppure un sorriso, perché so che la gratitudine
è solamente un respiro, che nasce e subito muore,
io ricevo sempre molto di più, perché nel poco
vibra il cuore, che mi fa assaporare la ricchezza
dell’ umanità, quella povera semplice umile,
in cui il divino si identifica.
Ciò che mi rende indisponibile all’ ascolto
è la prosopopea di chi parla,
spesso amico di un chiaroscuro di parole,
che nulla hanno e niente creano.
Rivelano solo intarsi di atteggiamenti,
curati da finzioni,
che nascondono la voglia di essere qualcuno.
Non così quando a parlare sono labbra umili,
per le quali anche un respiro ha il profumo
di una profonda dignità.
Cercavo di ricordare
coloro che mi avevano visto nascere,
mi coccolavano ed ero il loro trastullo,
quando nei cortili, al crepuscolo, si univano
e come una famiglia tutti si divertivano.
Ancora vivi nella mente, sognai di vederli,
ma non trovai più nessuno.
Erano sparsi qua e là, ospiti del vecchio cimitero:
una profonda angoscia
nella visione di una generazione spenta.
Oggi osservo tanti quarantenni
da me coccolati e amati,
che mi rivelano il tempo passato,
e nel loro sguardo,
per quanto mi fanno ancora moine,
ormai nulla é come prima.
Il ciclo della vita continua la sua corsa
ed un’ altra generazione sta per spegnersi.
Così sarà per sempre,
finché esisterà un respiro d’ uomo.
Troppi sono coloro che, pur avendo amato e servito la Chiesa, in seguito l’ hanno fatta uscire dalla loro vita, delusi per l’ assenza di credibilità dei suoi rappresentanti e degli stessi cristiani. Certamente, comportamenti poco chiari fanno male e possono generare confusione e prese di distanza, però trarre da essi conclusioni di rotture definitive, significa avere della Chiesa una interpretazione sbagliata. Il che, soprattutto, se si consideri che ” La Chiesa – come dice G. Bernanos – é una casa di famiglia… E nelle case di famiglia c’ é sempre un pó di disordine…”. E San Paolo nella seconda lettera a Timoteo usa una bellissima immagine: ” una casa grande, ove non ci sono solo vasi d’ oro e d’argento, ma anche di legno e di argilla, alcuni per usi nobili, altri per usi più spregevoli”(2 Tm 2,20). Un’ immagine che prospetta il diverso destino tra chi, nella Chiesa, nonostante tutto, resta fedele alla sua condizione di battezzato, e chi, con leggerezza, si allontana. Pertanto, non bisogna mai dimenticare che la Chiesa, pur essendo Santa in sé, porta nel suo cammino, il realismo di un’ umanità, fatta di debolezza e miseria; ed è proprio questo intarsio, che la rende oggetto di comprensione e amore.
Nel mezzo della notte,dove tutto tace
e solo il cuore ancora respira,scopro
di essere e volare in mondi nuovi,ove
il lupo che pur è in me,si fa agnello
il leone che mai m’abbandona,si veste
di umiltà quasi a mutarsi in un asino
la volpe che cerca incavi d’ipocrisia
esce dal nascondiglio per essere luce
la serpe che non smette di strisciare
prova ebbrezza di riposo,e in loro io
sogno lo sbocciare del mio vero tempo
dove senza più sentire voci di bestie
carezzo l’arcobaleno della vita nuova
il miracolo che m’abbaglia e mi vince
Mi sembra
di sentire la voce
di mio padre,
a volte
voce di amore,
a volte
voce di monito;
ancora m’appare
seduto
coi gomiti in riposo,
con gli occhi svegli
in attesa,
attento interprete
dei miei umori;
ero tutto per lui,
nulla mi diceva
ma troppo
mi faceva intuire;
oggi
che non c’è più
ricamo i pochi tempi,
quando i miei occhi
quasi di nascosto
si calavano su di lui
attoniti
nel vedere una vita
già storia,
dove oggi mi leggo.
Quando mi fermerò sulla riva d’autunno
incerto per l’età,ricordo le primavere
vissute,abbracciato alle grandi poesie
della speranza,che impregnava il tempo
e dava sussulti di volo ad ogni ideale
Guarderò a ciò che fu la vita:intarsio
d’amore vero,che pur cadendo tra sassi
e spine,s’inoltrava sempre verso di Te
ove trovava la bellezza del suo domani
e l’energia per alzarsi airone in volo
Non vorrei ascoltare
mai più
le voci dei poveri,
che gridano il dolore
alla nostra sordità;
mai più vorrei vedere
tanti occhi disperati,
che guardano morenti
le scene disonorevoli
delle nostre ricchezze;
mai più
vorrei leggere pagine,
ove il grido della fame
si scioglie come vergogna
per la nostra ipocrisia.
Anche tu,come me,amico mio,
non resisti più
alla visione dei morenti
che cercano solo tra le stelle
chi sazia la loro fame;
anche tu,come me,
non vorresti più vedere
tanta umanità trafitta
dalla croce della povertà
che genera il nostro egoismo;
come me,anche tu
vorresti un mondo diverso,
non disseminato da petali
che altri fanno appassire,
ma da fiori che profumano d’amore
Un giorno mi fu offerto una carriera
che mi avrebbe portato assai lontano
in un mondo di inchini da ricevere e
da fare,in corridoi di bellezza vera
tra sorrisi e sguardi fatti di moine
ma senza cuore:dissi di no, rimanendo
nella corriera della chiesa semplice
dove ogni parola allarga l’ orizzonte
della vita e ti fa sognare il calore
dell’amore vero che, vissuto e donato
scopre il circuito delle grandi mete
Finchè non entri nel deserto dell’ anima
ove assapori domande e risposte diverse
ove vedi il tempo perdersi nei sussurri
dell’ eterno, che danno l’ora dell’arrivo
tu sarai sempre lo stesso: uno senza Dio
che inventa la favola della vita oleata
di stravagante bontà,superflua bellezza
soltanto per crearsi il suo piccolo dio