Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Quando chiudo gli occhi
e medito
la bellezza del mistero,
scivolo nell’ intimità del cuore,
dove mi sento avvolto dalle Sue braccia.
Non ho parole da dirgli né promesse da fargli,
ma la Sua presenza mi illumina
e con le braccia allargate come ali,
comincio a volare sempre più in alto,
con una preghiera intensa,
che mi fa vibrare nel Suo sogno.
Amo il pagliaccio di professione,
che cambia in maschere d’ilarità
sguardi e parole, gesti e sorrisi.
A tutti dona sprazzi di ebbrezza
e ognuno trova in sé l’emozione
di vivere istanti senza nostalgia.
Non il pagliaccio di convenienza
che riveste di falsità il volto
dipingendo immagini di occasioni
che lo rendono tanti e nessuno,
e sempre portatore di finte moine
che diventano respiri senz’anima.
Quando gli occhi della ragione si perdono
nella visione delle cose di quaggiù,
la bellezza dello spirito si trova stordita.
L’ uomo si fa meno uomo,
in un balbettio inespressivo,
che rivela assenza di interiorità.
E può diventare persino cattivo,
se alla guida del treno della sua vita,
non rientrano gli occhi dello spirito,
che gli fanno rileggere cose e persone
come figure di una scena di passaggio.
Più il tempo mi consuma,
lasciando dentro e fuori le sue orme,
più mi innamoro della vita.
La leggo senza rimpianti,
la guardo con profonda curiosità,
e, al di là dell’età,
la ritrovo ancora bella,
anche se non mancano futili trapunti.
È la mia vita,
vissuta con rispetto e passione.
Mai resa mercato di finte verità,
la distendo nell’ andirivieni di si e no,
senza piegarla a chi pretende per sé.
Nella solitudine cercata e vissuta mi rincorro
mi fermo penso e, quasi sempre, provo emozioni
che incantano il cuore, svegliano la mia mente.
Vedo tutto diversamente, pure ciò che sembrava
in disuso, scaduto in oblio, riacquista vigore
ed ogni pensiero che nasce è un volo di novità.
E mi vedo non più prigioniero di soliti schemi,
ma libero di cogliere in alto e basso fantasie,
che vibrano su arcobaleni di profondi pensieri.
Non tradire la fiducia di chi ti ama.
Mai ti rende felice ciò che è frutto di tradimento.
Né puoi dimenticare gli occhi di chi ti guardava
o il cuore di chi ti donava se stesso.
Sentirai sempre il tormento dell’ inganno
e girerai come una trottola per dimenticare.
L’ amico tradito è un’ immagine sempre nitida,
nella quale vedrai la disfatta della tua dignità.
Perché un’ idiozia cambia di valore
a seconda di chi la dice?
Sulla bocca dell’ insignificante
è una povera critica,
trastullo da crocicchio paesano.
Orchestrata dal personaggio,
è stimata subito effluvio di esperienza
ed in poco tempo diventa verità.
Però nessuno ha il coraggio di affermare
che nell’ uno e nell’ altro caso,
resta sempre una sporca idiozia.
Il mistero non è un freno alla conoscenza.
Anzi, senza il suo fruscio,
il respiro del sapere diventa fioco, quasi piatto.
E tutto può scivolare in una grande confusione.
Ciò che allarga l’ orizzonte dell’ umanità
e le dà fascino, é proprio il senso del mistero,
che apre il cuore alle grandi sorprese.
È la fonte dalla quale nascono e crescono
i canali di ogni comprensione.
Senza di esso ogni anelito della mente
si frantuma
e la vita perde la bellezza dello spirito,
che palpita solo nella sua vivacità .
Un giorno se qualcuno mi chiederà
“hai sempre amato la verità ?” ,
risponderò di si.
Non solo perché gusto il suo fascino,
ma perché mi sento portatore di verità.
In un mondo troppo finto,
dove tante sono le maschere da indossare
e la verità quasi sempre è straniera
al modo di pensare ed agire,
mi gratifica andare controcorrente,
farmi leggere senza veli,
anche se il prezzo da pagare è alto.
Non rimanere fermo prigioniero del tuo passato.
Anche se il guardare indietro, ti fa comprendere
il chiaroscuro della vita e ti ravviva la memoria,
che numera la bellezza di ciò che sei stato hai fatto,
è importante per te guardare avanti, per riscoprirti
sempre nuovo, per cogliere con libertà il presente,
che, irrorandolo di fantasia, dice in che direzione vai.