Nasce l’amore

Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]

Amami come sono

Amami come sono e non per ciò che sembro non cercare in me ciò che è in te:sbagli Ognuno ha in sè qualcosa di irripetibile tu,se vuoi,puoi imitarlo,ma mai copiarlo Forse ti impressioni per la mia maturità non desistere,sarai certo […]

Il miracolo delle lacrime

Chi non ha mai pianto non è un vero uomo e tanto meno ha una fede viva. Tra i tanti miracoli dell’umanita quello delle lacrime è  il più bello, perché schiude il cuore alla gioia e al dolore, al sorriso dell’accoglienza e […]

Chi bussa alla porta?

Non affogare la vita nello scrigno d’oro ogni cosa vive nel segno del provvisorio Nessuno si appaga in quello che possiede nè depone le ali,usate sempre per volare Chi ha,più vuole e si preoccupa di avere è come una trottola,mai […]

Più tempo per me

Ho consumato troppo tempo,senza avere nemmeno un istante per poter misurare la cifra tra ciò che ero ed oggi sono Sempre immerso nell’immediato,tutto m’è sfuggito di mano persino l’ombra del silenzio,dove guardavo al mio futuro Ora conto attraverso le rughe […]

 

La commedia del Natale

Finché tu non ti apri allo Spirito Santo,che ti guida alla comprensione della Verità,il Natale sarà veramente una commedia,soprattutto oggi,dove i tempi sono cambiati e,spesso, tutto si risolve in povere emozioni.La società di oggi è diversa da ieri. Ci si trova al cospetto di rapporti fortemente feriti: persone del tutto scartate,pensieri liquidi,generati dalla televisione,che danno solo sapore di apparenze,ma non danno certezze,capaci di dare un fondamento di speranza alla vita. E questi cambiamenti epocali generano a livello di fede delle rilevanti leggerezze comportamentali: o chiusura o superficiale accondiscendenza, dimenticando che ognuno è una persona con cui interfacciarsi,con cui abitare,senza ergersi nè a custodi nè a censori,ma come fratello,che vive la stessa storia nell’intarsio delle sue ricchezze e delle sue povertá.Gesú non si è scelto amici da frequentare,ha accolto e amato tutti con la stessa forza,con lo stesso amore.Non ha scartato nessuno.Non ha allontanato da sè i peccatori.Li ha cercati e li ha resi diversi,fino alla sua sequela.
Se tu non ti poni sulla stessa lunghezza d’onda,avendo le braccia allargate per tutti, soprattutto per chi si trova fasciato dalla sofferenza o dalla consapevolezza di sentirsi scartato,il Natale sarà una commedia. E noi rischiamo di essere solo commedianti,in cerca di emozioni,davanti alla scena presepiale.

Mostro o santo

Ognuno giudica in base al modo di essere e pensare.
Non si lascia quasi mai guidare dalla verità
e avvolge chiunque nella ragnatela dei pregiudizi.
Ed é proprio qui che egli crea il mostro o il santo,
a seconda del gradimento che azioni e parole trovano
nel cuore e nella mente, mai stanca di sentenziare.

Troppo ti amo

Anche se mi piace camminare su strade parallele,
vorrei bruciare ogni pensiero che non sia il tuo.
Troppo ti amo per non sentirmi nei tuoi pensieri,
dove mi ritrovo e indosso quello scudo di lealtà,
che ti rivela quanto sia profonda la mia fedeltà.

Eppure sono sereno

IMG_2373Eppure sono sereno,nonostante pensieri cammini diversi
segnano la nostra esistenza,gli occhi sempre sorridono
il fascino della tua e della mia meta le fa convergere
in unità,dove cadono le distanze insorge il vero amore
e siamo noi,bambini in cerca di identità,che scherzano
senza arrabbiarsi,pronti ad elevarsi con le stesse ali

Il verbo avere

Alcuni sono così egoisti, che non gettano
neanche ciò che non serve.
Hanno paura che altri possono raccoglierlo.
Non hanno alcuna familiarità con il dare.
Amano condividersi solo con il verbo avere,
la cui misura è senza limiti.
Credono di stare bene, soddisfatti di ciò che hanno,
ma sono infelici.
Il denaro apre e chiude tutte le porte,
ma è incapace di aprire quella del cielo,
verso cui buoni e cattivi, ricchi e poveri,
sono in cammino,
per ricevere ciò che qui hanno seminato

Dagli occhi nasce l’amore

Quando gli occhi sono incapaci di entrare
nello sguardo di chi ascolta,
non creano alcun incantamento;
anzi, spengono la curiosità,
sviliscono le parole,che muoiono senza rispetto.
Non così se a parlare sono proprio gli occhi.
Fanno vibrare l’ascolto
e sigillano in ogni parola il respiro dell’ amore.

Come il miele

Le moine d’affetto non sono mai fatte per se stesse,
nascondono alibi di ritorno, a cui non sempre si resiste.
Sono come il miele, che ha il gusto della dolcezza
e mai il ricordo delle api, che lo partoriscono.
Finché permane il gusto, le moine continuano,
appena insorge il ricordo e tutto ritorna alla verità,
cade il sipario e ognuno scopre di essere scivolato
nella solita ragnatela dell’ inganno che punge.

Come sinfonia

Troppo vorrei dirti, ma non posso.
Aldilà di ciò che penso,
vive in me qualcosa di grande,
che prosciuga ogni sentimento
e si veste di autentico amore.
Non sei un nome generico,
che passa inosservato;
né una nota, coperta dalle altre.
Tu mi sorprendi in gesti e parole,
ed ogni sguardo suona come sinfonia,
che solo chi ama può ascoltare
e rispondere.

Oltre le cose

Vedo un uomo incapace di guardare in alto.
Sembra fasciato dalla fuliggine delle cose,
nelle quali non trova un respiro vero di vita.
Soffre senza gustare il fascino del cielo.
Cammina solo con la sua bisaccia.
Attratto dai venditori ambulanti,
si ferma e, pur non chiedendo niente,
osserva incuriosito la loro serenità,
straniera al suo cuore.
Prova un profondo risveglio,
che lo fa uscire dalle gallerie di se stesso
e gli rivela come è diversa la vita oltre le cose.

Un otre vuoto

Ciò che mi fa paura
ed assorbe mente e cuore in pensieri gravi,
non é tanto la cattiveria di chi agisce,
quanto l’ indifferenza di chi, pur vedendo,
passa oltre.
Tutto veste uguale e nulla possiede attrazione.
E’ chiuso in se stesso, un guscio senza aneliti,
tarpato dall’assenza di ogni sentimento.
Non vede, non ascolta,
non prova il sapore del nuovo.
E’ solo un otre vuoto,
dove non c’ è né morte né vita,
ma l’ andare del tempo, che,
come da antico copione, divora cose e persone
senza guardare in faccia a nessuno.
E il tempo è vita e morte dell’indifferente.