Solo,in silenzio,davanti a te:non trovo parole,se non un fruscio
nel cuore,che sembra,mentre ti guardo,il respiro di una presenza
Oh!Sei proprio tu,che mi vai attorno e dolcemente mi fai carezze
ed io,che non sempre sono in ascolto,sento di essere figlio vero
Cosi,anche se barcollo qua e là,non cado;anzi mi lascio fasciare
come un bambino che si accartoccia,dalla maternità del tuo amore

Non è una pietra che mi ha colpito.È solo una parola
dal dente avvelenata,che ha sbriciolato il mio cuore
Non credevo alla sua durezza.All’inizio sembrava una
fra tante,invece è stata come un punteruolo violento
Più la ruminavo per capire e più mi sentivo lacerato
da chi poco prima avevo visto,salutato come un amico

Non temo la solitudine.Anzi,la cerco sempre:mi schiude
pensieri profondi,che mi portano lontano,oltre le nubi
dove,pur non avendo ali,mi sembra di volare senza meta
in compagnia di fumose immagini,che subito se ne vanno
E resto più solo e sempre vigile a bussare nuove porte
per andare là dove il mistero vibra come una crisalide
ricca di vita,in attesa di aprirsi al cuore di chi ama
e spero al mio,che mai stanco ti cerca come un bambino

Chi sopporta per paura di perdere ciò che riceve
non è sereno:è come un salice piangente,è triste
fa fatica a levare gli occhi per vedersi in alto
Anche se sente il fruscio del vento,resta chiuso
nel suo scrigno;qui si misura e si trova incerto
tra essere e avere in un chiaroscuro di identità

Oggi contano le stupidità:circolano ovunque
sono sulle labbra di tutti,le fanno passare
come feconde pillole di cultura.Chi ascolta
crede di scoprire gli eldoradi della verità
invece,rovina nella fuliggine del non senso
Con esse ciò che è ridicolo diventa un mito
all’insignificante si da il vestito di eroe
alla cattiveria l’etichetta della giustizia
e chiunque,anche un nulla pensante,potrebbe
gridare la sua scena:stupida,ma da applausi

Penso e ripenso alla mia vita
a quanto ho lasciato
a ciò che ho atteso
a quello che ho sognato.
Mai padrone,
mi sono sentito ospite
sempre,attento ad abbracciare
chi come me donava ospitalità.
Per chiunque avevo una ciotola
d’amore,dove ogni sorso vibrava
di sorrisi,che aprivano il cuore
facendoci gustare il caldo di casa

Solo in alto vedo cose nuove ricche di bellezza
senza respiri incerti,inserite tutte in cornici
di purezza,dove anche i miei pensieri splendono
Mi sento semplice come un bambino,che si lascia
sedurre dal cielo,vola sulle nubi senza cercare
nulla,guidato dall’estasi vera delle meraviglie

Credevo di ricordare,invece,vedendoti,ho dimenticato tutto
ancora una volta a vincere è l’amore e non il torto subito
In me non vibrano respiri di odio:spesso basta uno sguardo
un sorriso,una mano per vestire di bellezza la mia umanità
Sognatore?No.Sono solo uno che guarda,anche nelle briciole
il sogno di chi,un giorno,mentre moriva,disse di perdonare

Come è difficile donare a chi chiede con gli occhi della bugia!
Usa parole di sofferenza vestite sempre con respiri di lacrime
che,a primo impatto,fanno vibrare le corde del cuore,ma subito
dopo scopro la sua voglia di ingannare,per avere ciò che vuole
Allora,mi agito resisto,spesso divento insofferente,ma domande
dubbi mi frenano e mi fanno trasformare il no nel sí di carità
e sono felice,sicuro che anche nella bugia c’è il sogno di Dio

Non ho stima verso chi si appende al politico di turno
e sfregia la sua dignità soltanto per utilitá meschine
Getta alle ortiche le bugie di ieri aspramente gridate
e come se nulla accaduto,diventa persino suo portavoce
Ancora seduce il potere delle promesse,cambia le menti
soggioga le volontà,che cedono al sogno dell’interesse
E ciò che addolora non è chi usa l’arte del dire dolce
ma chi si lascia irretire dalle sue moine sempre false
Pertanto,stupido non è lui che per mestiere vende fumo
ma chi,vedendolo ora in alto,pensa a qualche vantaggio