Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Provo un senso amaro nell’ ascolto di tante parole, prive di credibilità
e solo rivelative di se stessi, prigionieri di vanagloria e di carriera.
Constato in molti uomini di Chiesa una corsa ad essere presenti,
ad intervenire non tanto per educare e trasfigurare in Cristo chi ascolta,
quanto per magnificare i paradigmi dei loro pensieri ed azioni.
Non vedo alcuna volontà di porre o di restituire Dio al primo posto,
ma solo una povera ostentazione,tesa a farsi apprezzare non per la bellezza
della fede, ma per l’ uso forbito delle parole.
Se oggi il mondo sta morendo senza Dio è perchè pochi sanno parlare in Dio.
E in Dio parla chi, prima di aprire la bocca, invoca e si lascia plasmare dallo Spirito Santo.
Quanta amarezza si legge in chi ha disimparato ad alzare gli occhi in alto!
È fasciato solo dalla fuliggine delle cose, che lo prostrano verso la terra
dove è impossibile cercare e trovare il respiro vero della vita, che soffre
senza gustare il fascino del cielo, in cui è ancora tracciata la sua strada.
Cammina solo con la sua bisaccia. Attratto da venditori ambulanti, si ferma
e, pur non chiedendo niente, osserva nei loro volti una serenità, straniera
al suo cuore, al cui cospetto prova un senso di risveglio, che lo fa uscire
dalle gallerie di sé e gli rivela quanto è diversa la vita aldilà delle cose
Fammi dubitare per trovare nuove vie di approdo alla bellezza del tuo amore.
Ma non permettere mai che il dubbio prevalga e mi schiacci sotto il peso amaro dell’insicurezza,
che produce solo chiaroscuri, nei quali è facile smarrirmi.
Dubitare per crescere nella tua conoscenza, per sentire il profumo del cuore che si apre alla tua intimitá, per cogliere quegli aliti di divino che gusto ogni volta che mi pongo alla tua ricerca, mi rende uno scrigno di ricchezza.
E qui a mò di una crisalide, vedo il mistero schiudersi ad un esodo di luce,
che mi avvolge, trasformando l’oscurità dei tanti perchè, in perle preziose,
che mi fanno un sereno pellegrino di Dio, un gioioso mendicante del Cielo.
Ogni volta che vedo nascere un arcobaleno
penso di andarvi sopra,pur non avendo ali
perché solo lì posso costruire ponti veri
di libertà,che allargano le mani al cielo
e alla terra e ritraggono la mia identità
pellegrino senza quiete,mendicante di Dio
Non piango nè per dolore né per rabbia,però soffro
se non faccio o non riesco a dare ciò che desidero
Mi sento senza ali,prigioniero in una gabbia scura
dove pur agitandomi,non intravedo barlumi d’uscita
Così guardo chi mi passa davanti,chi vibra respiri
di miseria e va via,chi deluso m’inchioda in croce
Purtroppo,chi viene da me è preso solo da tormenti
di necessità,non sempre comprende la mia sincerità
Eppure,parlo a tutti con il cuore,prometto impegno
senza fiabe,m’addoloro quando cedo all’impossibile
Grande non è chi ama coronare la vita di gesti spettacolari
o stupire chi ascolta con il colorito delle sue parole.
La vera grandezza non nasce dall’ enfasi di sè, ma da tutto ciò
che si impone senza fare rumore.
È ridicolo chi vuole essere considerato grande a tutti i costi,
servendosi di ogni mezzo, persino del ruolo che riveste.
Grande è solo chi stordisce con gli esempi, che fanno della vita
una pietra miliare, attenta a segnare la bussola della vera meta
Abbaiano come cani,ma non sono cani;purtroppo sono uomini
che barattano le idee parole in un mercato al chiaroscuro
dove persino il respiro vibra prezzi di incerta apparenza
Vestono abiti d’occasione in cornici di applausi continui
gridano offese difese solo per utilità in un gioco feroce
che impregna tutto ciò che ha il sapore dell’umanità vera
Così fingono e nella finzione presentano verità e falsità
inserite in vari circuiti di santificazione o di condanna
con cui vogliono postulare il santo o il diavolo di turno
Saperti come me,mi rende felice;diverso,mi affascina
In ciò che ci accomuna mi specchio,mi lascio sedurre
fino a sentire come mio quello che è tuo:dolce unitá
di intenti,che si apre con gli stessi gesti e parole
Nella diversità non ti abbandono,ti seguo per capire
spesso per rubare il meglio di ciò che non condivido
ti ascolto osservo persino ciò che mi sembra inutile
E resto sempre preso dalla purezza di quello che sei
Quando piango,mi nascondo;se sono triste,dono sorrisi
quando ho poco o mi manca tutto,fingo di avere troppo
nessuno inciampa nella verità di ciò che sono,ricerco
sempre parole gesti sguardi di gioia,per non deludere
soprattutto chi crede fa della mia persona un modello
da cui attinge e poggia il necessario per essere uomo