Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Nessuno più si stupisce di ciò che fa o vede.
Tutto sembra monotono e senza respiri di novità.
Eppure, dovunque gli occhi si posano, trovano cose meravigliose.
Ciò che manca nell’ uomo di oggi, é il sapersi meravigliare,
il gusto dello stupore, che arricchisce la bellezza della vita.
Molti hanno disimparato a stupirsi, prigionieri di una profonda aridità.
Hanno perso la gioia della meraviglia, soffocata dal continuo avere di ció che piace.
Anzi, tutto é normale, sia il perdere che il possedere, il morire come il vivere,
in un andirivieni che lascia nell’ indifferenza.
Se il mondo é triste e non sa più pensare secondo il desiderio dell’ Oltre,
é perché ormai é sazio di tutto e non sa più meravigliarsi
né del bello né del brutto nè dello straordinario.
Molti aspettano l’ avvenire senza fare nulla per andargli incontro.
Incrociano le mani,sempre in attesa che qualcuno trasformi in realtà
ciò che vivono solo come un sogno.
Mai provano ad inventarsi qualcosa, pulsando le proprie capacità.
E così sciupano il tempo, tradendo persino la speranza, che
se fosse veramente amata, potrebbe rendere la vita un’ opera d’arte.
Solo chi spera e ha fiducia nel futuro, coglie in sé, istante dopo istante,
le energie necessarie per andargli incontro, ben sapendo che le briciole,
godute oggi, potranno mutarsi in certezze domani.
Se un giorno per te si aprirà la porta del potere,
non sognare di essere subito qualcuno,
che si diletta solo con i sì e i no,senza se e senza ma.
Non guardare in basso né in alto, quando stai per decidere.
Ma va diritto negli occhi di chi ti sta davanti, dove puoi,
prima di parlare,sentire l’ odore di quella umanità,
che nessun potere dovrebbe mai calpestare.
Non perdere la semplicità, che fa accettare tutto,
persino ciò che non é di gradimento.
Non c’é cosa peggiore che imporre se stesso con il velo della prosopopea,
senza ascolto, anzi nella sordità ad ogni ragione.
Ricordati che il gusto del potere scivola facilmente nell’arroganza
e trascina chi subisce nella nostalgia del passato o nella ribellione.
Ogni volta che ho detto basta,chiudendo la porta del cuore,
ho sentito un vuoto profondo.
Mi vedevo spento,come un salice a testa bassa,
appesantito dal peso della vergogna.
Eppure, non donavo il necessario, ma solo il superfluo.
E ciò che maggiormente acuiva il dolore era la mancanza
di quei volti,nei cui sorrisi leggevo i lineamenti di Cristo.
Ed ero felice come adesso, mai stanco di dare o di cercare
persino chi è assente, certo che ogni gesto di carità
è un incontro di amore, che allevia la croce di Cristo.
Siamo veramente strani:pensiamo divinamente, come angeli ricchi di grazia,
quasi depositari di ogni bellezza, e poi nell’agire facciamo evaporare
ogni alito di umanitá,scivolando nel contrario di quanto pensato.
Non sempre riusciamo a creare un ponte tra il pensare e il fare.
Per cui non sempre facciamo ciò che pensiamo.
Preferiamo fermarci all’apparenza, lasciarci sedurre dagli ingredienti
e nulla o poco facciamo per entrare nella chiarezza di ciò che siamo.
Ed è proprio nell’incertezza tra pensiero ed azione, tra il dire e il fare
che rischiamo di essere falsi.
Oggi,più che mai,sembriamo incapaci di pensare diversamente
da ciò che le mode propinano.
Siamo come bambini appesi alle labbra dei soliti modelli,
senza nutrire alcuna passione verso la vivacità della bellezza,
che ogni respiro di vita sprigiona.
Siamo scivolati in una povera monotonia che tarpa ogni squillo di capacità
generando solo rassegnazione ed inerzia.
Non abbiamo il coraggio di oltrapassare il cerchio dei nostri piccoli interessi,
dei sottili piaceri, per pensare alto, per sognare un domani più vero,
dove ognuno può progettarsi per quello che ha in sé e non per le orme
che altri tracciano come se fossero i depositari di tutte le verità .
Tu pensi di essere diverso dagli altri,di sentirti migliore,
solo perché ti sei abituato a considerare peggiore di te
chi ti sta accanto.Ma sbagli.
Il tuo è solo il tentativo di nascondere il poco che sei e
di ostentare il molto che non hai.
Cerchi di demonizzare le debolezze degli altri
e ti illudi di gustare il piacere di essere migliore.
Invece, se riuscissi ad aprire bene gli occhi
potresti trovare intorno a te,e non lontano da te,
chi è veramente migliore di te.
Anzi, forse è proprio accanto a te, colui che,
senza nulla dire o fare, ma solo con lo sguardo,
ti rivela la bellezza del cuore, la trasparenza dei suoi occhi,
che rendono visibile, come in uno specchio, quanto sia migliore di te.
Anche se molti vivono di parole
di sguardi ammiccanti,che fanno
teatro la vita,creando verità e
speranze false,non posso girare
avendo gli occhi come socchiusi
pur di non vedere o le orecchie
tappate pur di non ascoltare:io
cammino,curioso di vedere udire
conoscere la realtà,dove vorrei
dipingere il volto della verità
nascosta negli angoli delle vie
dimora delle povertà silenziose
o esposta come in vetrine finte
sui marciapiedi ricche di corpi
sottili,fatti per esser venduti
Io cammino e senza mai perdermi
a volte m’arresto,per dipingere
il dolore dei senza voce calati
come animali in piccoli recinti
dove al di là delle pene decise
vivono il peso della disumanità
coatto;o il diritto della casta
che prostrata ai teoremi,uccide
ogni vera giustizia ai capricci
delle proprie idee quasi sempre
distanti dalla realtà,generando
sfiducia nella cosa più sublime
piegata in chiaroscuri politici
Vorrei camminare sempre,ovunque
per dipingere il respiro grasso
di chi muta la vita in commedia
a dispetto delle troppe lacrime
di dolore versate;o l’ipocrisia
che veste il sorriso della moda
in maschere stereotipate spente
facendo apparire reale il falso
Non solo,ma io vorrei dipingere
anche me stesso per rivisitarmi
ogni giorno in tutti gli attimi
nei mosaici del volto,del cuore
dove certamente troverò ombre e
luci che cantano la tristezza o
la gioia per quanto detto,fatto