Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Non c’é più nulla, capace di resistere all’urto del provvisorio.
Vi sono cose che nascono come irresistibili, invece subito
si perdono nei meandri della fatiscenza.
Idee, che a primo impatto, sembrano sprezzanti del tempo,
invece rovinano nell’ oblio senza alcuna provocazione.
La bellezza del perenne e del sempre valido é sciupata
dal desiderio del nuovo, che guarda solo l’ istante,
e mai il futuro che avanza.
Una società, che balbetta nel groviglio del provvisorio,
invecchia nell’ assenza della storia e rischia di generare
degli arrabbiati insoddisfatti, senza meta e privi di umanità.
Quando la scena della vita chiude la recita
non avrò gradini da salire ma un arcobaleno
senza barriere e senza cortei di sofferenza
che mi vestirà di colori e mi porterà lassù
ove il Silenzio esce da Sé e diventa Parola
la Speranza si tramuta in Certezza e io odo
una musica d’eternità che rende le mie mani
come ali e non in sogno che vanno a posarsi
non più sugli scogli,che mi videro naufrago
nei pensieri,ma sui Posti un tempo promessi
a chi come me non ha mai smesso di sognarli
Fino a quando abuserò della tua pazienza, o Signore?
Non sono forse troppe le promesse, che le occasioni divorano?
Mi sento come un bambino capriccioso, mai stanco
di rincorrere pensieri e desideri diversi.
Mai deciso a vivere quella gioia graziosa,
che tu mi doni, ogni volta che la chiedo.
A volte mi sembra di giocare con il tuo Amore,
solo perché so che é immenso rispetto alla mia fragilità.
E, pur avendo spesso paura di approfittarne,
convinto di sciupare la bellezza della tua immagine,
provo sempre, ad ogni ritorno, le carezze del tuo sorriso.
Non c’è nulla di più bello in una chiesa
che la visione di giovani impegnati,
portatori di freschezza e trasparenza.
Non hanno idee preconfezionate
né desiderano ostentare se stessi;
sono come uccelli liberi
che volano in alto, dove si specchiano,
assaporano nuovi cieli e cantano
la bellezza di Dio mediante i loro cuori,
impressi in parole d’amore.
A dispetto di tanti amici
che non hanno il coraggio
di leggere più il passato
io continuo a rivisitarmi
per ricordare quando dove
battezzai torri di babele
nei ponti di risurrezione
quante follie abbandonate
negli usati confessionali
diventarono porti di pace
soprattutto,come io mutai
tante possibilità perdute
in profumo di fiori nuovi
che deponevo avanti a Lei
Maria in cappella,dove io
andavo con le mani aperte
ed uscivo pieno nel cuore
ricco dell’affetto di Dio
che muore tutti i venerdì
e risorge il terzo giorno
Oggi medito il mio tempo,quanto vissuto e ciò che resta
Come in un film vedo passare tante immagini,che fermano
la memoria nella illusione di una reale ripresentazione
E mi perdo,rincorrendo persino gli istanti,che,plasmati
di vera bellezza,le ravvivano come se parlassero ancora
o con gli occhi di mia madre o con i gesti di mio padre
Un mondo familiare che vibra e mi arresta nel mio letto
dove,ogni anno,nello stesso giorno,la voce mi svegliava
e mi portava la tazza di cioccolata,il regalo per l’età
Rido quando tu dici
che non hai desiderio di Infinito,
ti senti felice della tua misura
e la ragione non reclama
di andare oltre l’ arcobaleno
di ciò che sei o sembri.
Preferisci guardarti non mistero,
ma piccolo padrone di ciò che sei,
nella ragnatela del finito.
E qui ti trascini falso tra le cose,
rincorri il fascino della bellezza,
fingendo di non vedere che tutto
si perde nel triste fugace, dove
il quotidiano non passa inosservato,
anzi ti schiude a pensieri di novità
su ciò che sei, pensi e fai.
Davanti al camino,ricco di fuoco,
riposano i miei occhi stanchi,
mentre la mente,ancora sveglia,
continua a correre
in circuiti di pensieri amari,
che allontanano il sonno
ed aprono porte di novità,
al di là delle quali gusto
odori e cammini diversi.
Quando ti sono accanto,
insorge duro il contrasto tra il cuore e la ragione.
Con il primo ti condivido e giustifico tutto,
anche l’incredibile.
Con la seconda, troppi pensieri affiorano
e non sempre illuminano l’affetto che nutro.
Cerco di capire.
Non riesco a coniugare amicizia e autorità,
che non sempre esprimi con gli occhi dell’amore
Dio e l’uomo camminano spesso su arcobaleni paralleli.
L’Uno vola sempre con la volontà della misericordia,
l’altro vuole giocare con gli artigli della libertà.
Alla tenerezza di Dio, i cui respiri non mancano mai,
l’ uomo preferisce le vie tortuose della superbia,
che scivolano quasi sempre nei vicoli della cecità.
Tra chi dona e chi rifiuta; tra chi ama e chi odia,
l’uomo rivela quanta irresponsabilità ha nel cuore:
un canovaccio che ripete ogni giorno e attraversa
la storia, scrivendo dolorose pagine di tragedie.