Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Ciò che vedi o ti fanno vedere,non vibra
ciò che pensano o vivono: è una commedia
L’apparenza plasma la realtá,che evapora
e ti lascia solo tante immagini sbiadite
Non giocare con le finzioni,nulla ricavi
anzi,i frammenti di fantasia ti sfibrano
Amati come sei,corri su vie vere,resisti
non farti arrotolare su binari sbagliati
Apri gli occhi,osservati e vedrai quanto
di grande si muove in te ed intorno a te
Sbagli se ti fai trascinare dalle figure
senza vita:non essere anche tu manichino
Ciò che sei,finché vivi,è verità immensa
Poco o molto non vale,anche una briciola
presa da ciò che non è tuo,vibra chi sei
Ciò che ti fa onesto o disonesto è in te
non sta nel poco molto o minimo che rubi
L’onesto,pure se scivola,si pente sempre
non così il disonesto,che è una trottola
Mai si ferma e alla fine dei giri riposa
per girare ancora:è questa la sua natura
Anche dai frammenti nascono le sue manie
fremono sempre,finchè rode ciò che vuole
Tu,se sei tentato,non soccombere,vinciti
perché chi resta onesto,bussa ogni porta
Nessun pregio conta,quanto la tua onestà
Non sempre riesco a leggere il tuo amore
tu vivi più nel mistero che nell’ascolto
Neppure ti tocca un bambino che ha paura
di diventare cieco e piange,e io con lui
Ora cerco le tue lacrime,ma non le trovo
vedo solo me stesso,vinto dal suo dolore
Eppure in vita troppa tenerezza rivelavi
ai piccoli,che liberavi da tutto e tutti
Ritorna come prima,quando li abbracciavi
e ti vedevano come padre e madre insieme
Adesso mi sento più io padre,mi tormento
e,nonostante il tuo silenzio,t’amo prego
E sei Tu ad imprigionarmi nell’amore tuo
Non voglio più nulla,sono felice del mio
che fa vibrare ciò che sono e ciò che ho
Neppure ti chiedo un sorriso o una moina
preferisco vivere nei cantucci del cuore
Nell’amicizia non sempre trovo sincerità
mai manca la poesia di sottili ipocrisie
Tu hai imparato bene a recitare la parte
con un gioco di si e di no detti ad arte
Troppe volte hai finto di darmi una mano
mantre con l’altra curavi il tuo egoismo
Pure se sento il peso dell’ingratitudine
ora volo con le ali di un uccello libero
Mi poso dovunque e senza essere trafitto
Il passato è come uno scaffale che conserva
ogni documento,pure i più intimi della vita
fotocopie forse sbiadite,dove ognuno guarda
come in una vetrina non solo il pendolo che
continua ad oscillare,benchè non come prima
per addolcire la sete delle ore che corrono
ma legge anche ciò che fu nel suo viaggiare
intarsio di sì e no,di sempre e mai,artista
di se e ma,senza aprire l’uscio dell’umiltà
il segreto di luce che concede ad ogni uomo
al di là del tempo e situazioni,possibilità
vere grandi di attraccare a qualsiasi porto
Non vivere nel guscio delle bugie,apriti
al vero,se vuoi fare sereno il tuo volto
Tu non vivi bene,se attorcigli te stesso
solo per vibrare gesti e parole di falso
Gli occhi bugiardi dipingono la furbizia
della mente e rivelano il vuoto di cuore
Gli occhi sinceri sono come una calamita
che attraggono,per farti gustare il vero
Guardati dentro,quando vivi nella verità
senti la gioia della libertà e voli alto
Sul volto di chi gioca con parole doppie
trovi nè uno nè nessuno,ma solo maschere
Chi cede al vizio della bugia,vivrà male
Troppo ricevo,ma nulla assomiglia a ciò che tu mi davi
in te vedevo e leggevo pagine di cuore che si posavano
in me come carezze,su ogni cosa fremeva il tuo sorriso
aleggiava lo sguardo d’amore,che vestiva di attrazione
persino ciò che non volevo:in tutto sentivo il respiro
di dolcezza con cui tu,madre,sempre mi tendevi le mani
e mi rivelavi con gli occhi le labbra la tua maternità
È facile ostentare l’umiltà, mentre persino nelle piccole cose
la saccenteria non é mai straniera al tuo modo di vivere.
Nulla ti piace, se non quello che tu partorisci.
Su ogni parola o gesto, utile o inutile, hai qualcosa da dire.
La conclusione è sempre tua,
convinto che il timbro del potere purifichi anche le sciocchezze.
Alla fine della giornata,
dopo aver donato tanto
a chiunque,
mi ritrovo solo con me stesso,
intrecciato nel nido del cuore,
senza rimpianti,
e sempre pronto a raccogliere
le riserve d’amore per chi
domani busserà alla mia porta.
Sembro, ma in realtà non sono triste.
Pensoso sí.
Sempre attento a cogliere ogni respiro di curiosità.
Osservo chi mi sta accanto, penetro gli occhi di chi mi guarda,
sogno la bellezza che vedo, rumino l’ indifferenza di chi amo.
E penso, percorredomi in lungo e in largo,
in cerca di risposte ai tanti pensieri insoluti.
Però non sono triste. Mi sento solo vivo.