Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Ognuno
immagina ciò che vuole,
può dire ciò che pensa,
ma le montagne e le stelle
stanno sempre lì a guardare;
anche i fiumi che scorrono
sornioni verso il mare
mantengono sempre la stessa rotta
né la cambiano in caso di tempesta.
Più che le parole è il tuo sguardo che penetra il cuore.
Incide tacitamente, aprendo la strada del sì o del no.
Rimbomba nelle pieghe, risucchiando pensiero e volontà.
Nella sua lettura leggi tutto, sia il bene che il male,
sia l’amore che l’odio, e persino ciò che bisogna fare e non.
Come un punteruolo fissa la cornice di ogni cosa.
Vado a Medjugorje non perchè attratto dai veggenti, ma solo dal respiro di Dio, che
mi avvolge e mi accarezza, ogni volta che inizio a salire il Podbrdo e il Krizevac.
Cammino lentamente e prego.
Non mi fermo mai, se non per alzare gli occhi al cielo e ringraziare Gesù,
per avermi data la gioia di essere in Lui figlio della stessa Madre, Maria.
Non cerco miracoli o eventi straordinari, anche se tutto si veste di mistero,
che si fa luce sul volto di ogni pellegrino, le cui labbra sorridono di fede.
A Medjugorje non ho trovato maestri di fede, ma testimoni.
Non ho visto strade affollate da santi,ma confessionali assediati da pellegrini,
desiderosi di incontrare il Signore.
Non sono stato attratto dalle parole,ma dal silenzio adorante l’Eucaristia.
Non ho vissuto momenti di fede nuova,ma solo di profonda volontà a rinnovarmi in Cristo, guidato da Maria,sua madre.
Non ho sentito messaggi estranei al Vangelo,ma inviti a viverlo,ad ascoltare la voce di Dio. Qui ho amato ancora di più la Chiesa,che si rende viva nella preghiera di moltissimi giovani in ginocchio,con gli occhi fissi su di un altare all’aperto, dove odorano il profumo della presenza di Cristo e di Maria.
Ciò che mi rende felice non è lo straordinario che tanti cercano,
quanto l’ordinario nel quale ognuno racchiude la sua quotidianità.
A nulla serve la ricerca di ciò che stupisce.
È bello invece quello che tu conquisti,
seguendo le orme di ciò che sembra insignificante.
Proprio qui puoi ricrearti e imparare che la debolezza delle cose
dischiude spesso il destino della grandezza umana.
Fiori erbe piante farfalle uccelli
non siete voi a guastare l’intento
di Dio,che rivelate nella bellezza
della natura,siamo noi ad oscurare
il Suo progetto,operando il peggio
siamo noi a sciupare le tante orme
di amore incise per la nostra vita
siamo noi a sfregiare il Suo volto
gettando nel fango ciò che ci dona
Un giorno un amico mi disse:” I morti nascono, non muoiono “.
Sembrava solo un ridicolo verbale, accompagnato da una goffa risata.
Invece, subito seguì un silenzio profondo ed ognuno si fece pensoso.
Tutti quasi su un doppio schermo, uno in cielo e l’altro in terra,
vedevano sul primo vivere i morti, sul secondo morire i vivi, vinti
dall’incapacità a saper leggere nelle croci il sogno per il futuro.
Finchè la giostra delle parole
tradisce la nobiltà dei pensieri
si stringe lo spazio della verità
ed ogni idea patisce di falsità.
Chi ascolta,registra solo suoni
incapaci di modulare nel cuore
varchi di pensieri veri su cui
inalberare la vela delle idee.
Eppure,noi continuiamo a parlare,
sempre,slargando le maglie solite
della rete senza pescare le verità,
mai,di ciò che diciamo o vogliamo.
Alla fine della sera,quando il pensiero
già stanco imbocca la fatica del domani
che apre a nuove preoccupazioni e tutti
trovano quiete nel loro letto,io scorro
le pagine bianche che ancora mi restano
e in penombra scrivo versi che piangono
e sorridono,sciogliendo nella mia anima
una musica di pace che resiste al sonno
Veglio nel guscio di un’ispirazione che
l’oggi turba,mentre l’oscura notte crea
in un idillio di novità,cui m’abbandono
come un bambino stregato dalle lucciole
Non posseggo la mappa per farti scoprire la felicità.
Ho solo uno spirito di serenità, che mi aiuta a penetrare gli occhi di chi mi ascolta.
In essi non desidero capire nè amo interrogarli.
Solo dono me stesso e cerco nell’incontro la verità di ciò che ognuno è.
È qui che cadono i segreti ed ogni mistero si squarcia come una crisalide,
che si apre alla vita.
E sono contento nella visione di avere generato nell’altro respiri di felicità.