Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Oggi inizia il Triduo pasquale.
Oggi Giovedì Santo ore 19,00
In questo giorno si celebra l’ istituzione dell’ eucaristia fatta da Gesù durante la cena di commiato, alla vigilia della passione.
E’ il suo testamento d’ amore, a cui vanno collegati altri aspetti fondamentali, quali l’ amore fraterno e il sacerdozio ministeriale.
Solo l’ evangelista Giovanni non racconta tale istituzione nell’ ultima cena.
Al suo posto e come preludio al congedo, pone la lavanda dei piedi, un gesto certamente legato all’ eucaristia, essendo anch’ esso segno dell’ amore e della donazione di Gesù.
Infatti, quello di Gesù non è un gesto di circostanza, ma di servizio incondizionato in linea con l’ umiliazione e l’ abbassamento; è un gesto che riassume tutta la sua vita, vissuta sull’ amore per il Padre e per l’ uomo.
Proprio per questi due gesti, eucaristia e lavanda dei piedi, Egli chiede continuità ai suoi discepoli:”… come ho fatto io, fate anche voi”; “Fate questo in memoria di me”.
Questo amore di Gesù non si limita solo alle parole e neanche ai segni: eucaristia e lavanda dei piedi, ma va oltre.
Egli passa all’ azione.
Ed è proprio a partire da questi esempi personali di donazione, che culminerà nella passione e morte, che acquista forza la sua parola e lo stesso invito a seguirlo.
Pertanto, nessun discepolo di Cristo può celebrare il giovedì santo senza amore fraterno.
Invece, è sempre e dovunque giovedì santo ogni volta che un discepolo di Cristo ama suo fratello, ascolta e vive il suo grido di aiuto, è solidale con lui, gli apre il cuore con gesti concreti di sostegno e di riconciliazione.
Purtroppo, ogni giorno la vita pone costantemente ad ognuno la stessa alternativa: o donare se stesso per l’ altro, come ha fatto Gesù; o vendere l’ altro, in una ragnatela di interessi, come Giuda.
Il vero cristiano non può non seguire la strada di Cristo, osservando il mandato dell’ amore fraterno attraverso il servizio al fratello e l’ oblio di se stesso.
25 MARZO: Solennità dell’Annunciazione del Signore
Il Papa propone a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo, recitando tutti insieme la preghiera del Padre Nostro domani, mercoledì 25 marzo, a mezzogiorno: “Nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo, possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo risorto”.
Suoneremo le campane alle ore 12, invitando tutti a pregare il Padre nostro, come Gesù ci ha insegnato.
Non sono nessuno.
Valgo solo per quel poco che servo
per chi nell’ immediato ha bisogno di me.
Spesso mi ritengo un giocattolo, che si perde
nell’ oblio come una qualsiasi cosa.
Mi sento facilmente tradito, direi, rubato
di ciò che sono e mutato in un manichino
per la vanagloria di qualcuno.
Soltanto Tu mi regali amicizia vera,
mai sfiorata dall’ immediatezza,
ma sempre presente in ogni istante,
soprattutto quando insorge e tormenta
la nostalgia del cuore.
Tu non mi vedi come un prodotto in vetrina,
ma come unica creatura,
in cui hai impresso il tuo cuore.
Nonostante la mia miseria,
davanti a Te sono un valore infinito.
Non sono mai solo.
Ricevo messaggi e telefonate ogni giorno.
Mi fanno felici, anche se tutto pare una normale amicizia.
Sarei più contento ascoltare chi per un motivo o un altro,
a torto o a ragione, è scomparso da tempo dalla mia vita.
Con chi, ancora trovo un recapito, sto cercando di farlo,
Con altri, il silenzio è sovrano: il che quanto mi dispiace!
Eppure, raccontandomi, vi sento tutti vivi nel mio cuore,
perché da ognuno di voi ho avuto una lezione di vita vera.
Questa domenica ci presenta il contrasto tra la luce e le tenebre. Un contrasto che coinvolge ogni attimo della nostra esistenza,sospesa spesso a tanti comportamenti e pensieri insignificanti. Gesú si pone come luce,davanti alla quale o apriamo gli occhi e ci immergiamo in essa,oppure li chiudiamo e restiamo nelle tenebre. Chi riconosce la sua cecità e accetta di farsi illuminare da Cristo,diventa ” figlio della luce “; e le sue saranno opere di bontà,di giustizia e verità. Chi , invece,si illude di vedere, rischia di diventare cieco; e le sue saranno opere di egoismo,di ingiustizia e falsità. E questo è un rischio che incombe un po’ su tutti noi cristiani. Crediamo di vedere,ma il nostro è un vedere senza cuore. Ci illudiamo di essere i depositari di Cristo,ma siamo incapaci di testimoniarlo nelle cose che contano.Pensiamo di essere a posto con Dio e con gli uomini, invece,nella realtà siamo lontano da Dio e dagli stessi uomini. Ancora non prendiamo atto dei nostri limiti e delle nostre povertà. Oggi,in questo momento di grande prova,dove non riusciamo ad abbattere le tenebre della morte,che sta portando via padri,madri,fratelli amici… non perdiamo la luce della nostra fede. Non perdiamo la speranza che fra poco per tutti brillerà la luce della vita, che ci permetterà di guardarci e di abbracciarci come prima.
Per le vittime del Corona virus: Messa di suffragio
Cari amici, che mi seguite su Faecebook, WhatsApp, filoltre,
stasera, prima della preghiera del Santo Rosario alle ore 21,
promossa da Papa Francesco e Vescovi,per l’ epidemia in Italia
celebrerò la Messa nella Chiesa di San Luca evangelista in Casapulla,
in suffragio delle vittime del Coronavirus alle ore 20.
Vi ricordo che la chiesa è chiusa, ma io non sono solo.
Sto con Lui, il Cristo crocifisso e spero pure con tutti voi,
se per qualche minuto, vi unirete alle mie invocazioni.
Il Signore ci benedica ora e sempre. Don Filippo
GIOVEDÌ 19 MARZO
Festa di S. Giuseppe
Aderiamo con gioia alla grande iniziativa
di Papa Francesco e dei Vescovi
di riunirci tutti insieme Stasera alle ore 21
nella Preghiera del Santo Rosario
( trasmesso su TV 2000 – canale 28 )
per l’ ITALIA colpita dall’ epidemia
NB Alle 20,30 suoneranno le campane
La nostra Chiesa sarà chiusa, ma illuminata
mentre don Filippo e don Aristide
reciteranno il Santo Rosario
Chi vuole, può esporre un lume acceso.
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali
CS n. 19/2020
Giovedì 19 marzo, alle 21, il Rosario
L’appello e la vicinanza di Papa Francesco al Paese CEI: “Dal Santo Padre parole che confortano e sostengono”
“Faccio mio l’appello dei Vescovi italiani che in questa emergenza sanitaria hanno promosso un momento di preghiera per tutto il Paese. Ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa: tutti uniti spiritualmente domani alle ore 21 nella recita del Rosario, con i Misteri della luce. Io vi accompagnerò da qui. Al volto luminoso e trasfigurato di Gesù Cristo e al suo Cuore ci conduce Maria, Madre di Dio, salute degli infermi, alla quale ci rivolgiamo con la preghiera del Rosario, sotto lo sguardo amorevole di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e delle nostre famiglie. E gli chiediamo che custodisca in modo speciale la nostra famiglia, le nostre famiglie, in particolare gli ammalati e le persone che stanno prendendosi cura degli ammalati: i medici, gli infermieri, le infermiere, i volontari, che rischiano la vita in questo servizio”.
Queste le parole che il Santo Padre ha pronunciato in mattinata al termine dell’udienza generale.
La Chiesa che è in Italia, nella persona dei suoi Pastori, dei sacerdoti e dei fedeli, ringrazia Papa Francesco per questa prossimità, che diventa motivo di sostegno e d’incoraggiamento a pregare e a camminare insieme sulle strade del Vangelo. In questo momento di sofferenza per il Paese, la preghiera del Rosario di domani sera sarà invocazione e supplica alla misericordia del Padre perché ci liberi da questa pandemia.
TV2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera.
Roma, 18 marzo 2020
A dispetto di tanti amici
che non hanno il coraggio
di leggere più il passato
io continuo a rivisitarmi
per ricordare quando dove
battezzai torri di babele
nei ponti di risurrezione
quante follie abbandonate
negli usati confessionali
diventarono porti di pace
soprattutto,come io mutai
tante possibilità perdute
in profumo di fiori nuovi
che deponevo avanti a Lei
Maria in cappella,dove io
andavo con le mani aperte
ed uscivo pieno nel cuore
ricco dell’affetto di Dio
che muore tutti i venerdì
e risorge il terzo giorno
Stasera alle 18 suonerò le campane, per gridare che la chiesa è viva e non dimentica nessuno . Un abbraccio forte a tutti.