Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
“Sbaglia – diceva Seneca – chi crede che sia facile donare”.
Aveva veramente ragione il grande scrittore dell’ antichità, soprattutto se si consideri che ogni regalo è quasi sempre espressione del piacere di chi dona e mai o raramente di chi riceve.
Aldilà che ogni dono è sempre un po’ frutto di un gioco di interesse ed egoismo e non manifestazione di affetto sincero, credo che sia opportuno sottolineare che in ogni regalo ” il modo di donare – scriveva Corneille – vale più di ciò che si dona”.
Infatti, un dono dato con freddezza, quasi come fastidio; un gesto di carità compiuto per tranquillizzare o per tacitare la propria coscienza, non ha lo stesso valore di ciò che si dà con amore, con gioia e, soprattutto, con il sorriso dell’intelligenza e della finezza.
Perciò, spesso è più importante il modo con cui si dona che il dono stesso.
Preferisco avere le orecchie tappate
e perdermi nei lidi che il mio cuore
cerca,piuttosto che ascoltare parole
e sempre parole roteanti come girini
che possono dare solo figure di rane
che restano per giunta in uno stagno
Sono queste le parole della politica
che si dimenano su velluto d’inganno
e mai escono dalla tenda del nanismo
che si travestono di vero e di falso
e mai aprono lo scrigno della verità
timorose di precipitare nello stagno
Creano solo caroselli impazziti,dove
chi ascolta mai può capire i confini
tra speranze e illusioni nè tra luce
ed abisso avvolto da tante seduzioni
che fanno sembrare nuove le promesse
vecchie, balenio di sinuose sincerità
Una pagina bianca nasconde sempre l’invito a pensare e a scrivere.
E’ un solletico alla fantasia a volare in alto alla ricerca di novità.
Davanti ad essa sento il fruscio della mente, che riveste di parole
persino le briciole, nelle quali vedo la bellezza di acute emozioni.
La divoro lentamente, imprimendovi sogni illusioni e tante delusioni,
e lascio in essa sia le orme di ciò che sono, sia le verità che amo.
Molti credono che la Chiesa si mantiene solo per i suoi apparati burocratici o anche per talune modalità comportamentali di un certo clero, che spesso invece di testimoniare i frutti dell’ Unzione sacramentale ricevuta, ossia del sacerdozio, preferisce scivolare nelle untuosità delle mode, che a volte generano consensi, ma plasmano anche vesti di ridicolo:” La mondanità nella Chiesa – dice Papa Francesco – porta gli applausi, ma espone al ridicolo”.
Ed è veramente deprimente vedere gente di Chiesa trasformarsi in manichini televisivi in cerca di notorietà, senza mai parlare di Gesù. O addirittura sembrare delle farfalle in continuo movimento, senza mai darsi una vera identità umana e sacerdotale.
Eppure, nonostante tante miserie che schiudono pensosità ed incertezze e che spesso motivano allontanamenti e resistenze a lasciarsi abbracciare dal respiro di Dio, la Chiesa si permea di una autentica freschezza di fecondità, di una luce splendente, che Le viene non dagli uomini che la rappresentano, ma certamente dall’alto.
Infatti, in Essa c’è e vive un mistero di ricchezza, animato dallo Spirito Santo, che aleggia invisibilmente, guidandola e proteggendola da ogni tentativo interno ed esterno di inquinamento.
Certo, non si può sottacere che gli spazi di malessere si insinuano nel suo tessuto con più facilità rispetto a quelli del benessere spirituale, però non avranno mai il sopravvento, perché Gesù Cristo non può smentirsi:” Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”.
Pertanto, possiamo anche macchiare di tanti nei la Chiesa, ma nessuno e tantomeno la presenza di preti untuosi o di farfalle La possono mettere in discussione.
Solo il sogno di un’altra vita
segna nel cuore pagine diverse
che danno senso al viaggio che
tra mille difficoltà io faccio
e libera il cammino dall’ombra
quotidiana,generando la grazia
di varcare la soglia del mondo
Vado in giro da un luogo all’altro
come un bambino,attento a guardare
tutto,persino ciò che pare inutile
per cercare tracce del mio passato
All’improvviso mi fermo,non avendo
altro luogo dove andare:costruisco
allora con i ricordi le tante case
in cortili malandati,ove mi sembra
di vedere ancora cavalli e galline
nelle stalle,cani e gatti muoversi
senza sfiorarsi,o udire il ringhio
di qualche maiale che si preparava
ad essere sgozzato:adesso non vedo
più nulla,ogni cosa è diversa,pure
l’aria è cambiata nei suoi profumi
soprattutto è mutata l’umanità mia
che si sente trafiggere coi chiodi
dei ricordi di ciò che non tornerà
Troppi ricordi conserva il mio cuore
alcuni smagati nel tempo ormai oblio
altri ancora leggibili che insorgono
e riportano perdute certezze affetti
irripetibili,tradimenti subiti,notti
tinte dalla sofferenza,ingratitudini
dopo elargizioni,mete raggiunte però
mai possedute per l’umana ingordigia
Altri timbrano pure la mia mente che
si apre ai tanti momenti di felicità
ai giochi innocenti fatti con scarti
trovati ai bordi delle vie,trastullo
di chi nulla aveva,eccetto un flauto
ricordi di povertà che mi fanno vivo
e mi donano la misura di ciò che ero
e di ciò che sono,vedendo ciò che ho
Non lasciarti mai sedurre dalle promesse, soprattutto se espresse al primo impatto di conoscenza.
Potrebbero facilmente appesantire il cuore, fino a disincantarlo da quello afflato di umanità che è essenziale, ogni giorno, per la realizzazione di una vera interpersonalità.
Ognuno è libero di sognare ed è veramente bello sognare, avendo davanti la consapevolezza delle proprie capacità.
Ma è da sciocco affidarsi ai sogni, che altri creano con la furbizia di vuote prospettive.
sempre appesi al chiasso, io
amo il silenzio, ove l’ anima
mi parla, mi rivela chi sono
Amo la solitudine, che non è
assenza di compagni, ma oasi
dove parlo con la mia anima
e vibro oltre i miei limiti
Solo,in silenzio, mi conosco
e ogni frammento della vita
ha un sapore diverso, aperto
dalla Luce che brilla lassù
Nella solitudine vedo e odo
parlo e scopro, apro e segno
ciò che vedo e odo; e scopro
di dialogare con gli angeli
E soprattutto con Colui che
con la Sua luce mi illumina
e schiude il mistero di ciò
che sono alla bellezza vera
Molti amano esaminare più la condotta degli altri che la propria.
Giocano facilmente con lame sottili sulla pelle altrui,
la scorticano fino alle lacrime, ma non osservano
le chiazze disseminate un po’ ovunque sul loro corpo.
Agiscono da maestri, imponendo solo comportamenti perfetti,
ma sono ben lontano dall’ essere testimoni dei valori che insegnano.
Parlano con il linguaggio dell’ amore, però non disdegnano
di prevaricare ogni sorta di umanità.
Il loro è il solito canovaccio dell’ ipocrisia, che recitano con arte,
cercando di apparire ciò che non sono nella realtà.