Nasce l’amore

Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]

Amami come sono

Amami come sono e non per ciò che sembro non cercare in me ciò che è in te:sbagli Ognuno ha in sè qualcosa di irripetibile tu,se vuoi,puoi imitarlo,ma mai copiarlo Forse ti impressioni per la mia maturità non desistere,sarai certo […]

Il miracolo delle lacrime

Chi non ha mai pianto non è un vero uomo e tanto meno ha una fede viva. Tra i tanti miracoli dell’umanita quello delle lacrime è  il più bello, perché schiude il cuore alla gioia e al dolore, al sorriso dell’accoglienza e […]

Chi bussa alla porta?

Non affogare la vita nello scrigno d’oro ogni cosa vive nel segno del provvisorio Nessuno si appaga in quello che possiede nè depone le ali,usate sempre per volare Chi ha,più vuole e si preoccupa di avere è come una trottola,mai […]

Più tempo per me

Ho consumato troppo tempo,senza avere nemmeno un istante per poter misurare la cifra tra ciò che ero ed oggi sono Sempre immerso nell’immediato,tutto m’è sfuggito di mano persino l’ombra del silenzio,dove guardavo al mio futuro Ora conto attraverso le rughe […]

 

Definiscimi nella verità

 

Tu mi definisci qualcuno,ma

io non so chi sono e tu che

mi accompagni per tante vie

non domandarmi più chi sono

Ascolti leggi quel che vedi

puoi dipingermi un marinaio

di Dio nella tempesta,forse

un angelo di speranza sceso

sulle continue disperazioni

certo definiscimi come vuoi

purchè mi vedi nella verità

 

 

Eternità:parola in disuso?

Oggi c’è una indisponibilità  strisciante sull’aldilà,  come se fosse una parola di disturbo dalle cose terrene, e, quindi, una specie di evasione da tutto ciò che ha il respiro delle realtà  di lassù.

Si ha l’impressione che l’uomo moderno preferisce calarsi e perdersi solo nella trama di questa vita, dove nascita e morte è  l’unico gioco di alfa ed omega, che segna il traguardo definitivo di ciò che è.

Eppure, nonostante che interpreti e creda di gustare tutto in questo squarcio temporale, non passa inosservata in lui una sottile  insoddisfazione, che lo porta a non accontentarsi mai di ciò che passa.

Si, perché non tutti si accontentano della fragilità di  questa vita.

C’è in ognuno una latente percezione  di eternità; un brivido di infinito che nessuna siepe, di memoria leopardiana, riesce o può  ostruire, essendo sempre vivo nel cuore il desiderio di non concludere il viaggio terreno  come un qualsiasi fagotto.

Ed è proprio questa sete di eternità che illumina il presente in una visione di accoglienza di tutto ciò che ha il sapore dell’umanità.

La croce al collo: moda o segno di fede?

La croce al collo per molti è diventata un semplice elemento decorativo, senza alcun riferimento alla sua forza salvante.
Un oggetto da ostentare e non il mistero di liberazione e di amore da vivere.
Nessuno resta piu attratto dalla sua presenza, anche perché  chiunque si rende conto che chi la porta al collo o sul petto, lo fa solo per moda e non per conservarla nell’intimo della propria vita.
Finchè anche i cristiani continuano a sfoggiare il legno della Croce come un qualsiasi accorgimento di bellezza esteriore, non saranno mai credibili nè saranno veicoli di conversione e di fede.

La giara del cuore

Stasera sono troppo triste:vedo cadere

ad una ad una ogni speranza ogni sogno

mi svuoto come un recipiente e asciugo

ogni goccia tanto da toccarne il fondo

Vedo bruciare come pula ogni proposito

sfaldare in un attimo quanto costruito

ancora una volta soccombo e m’arrotolo

come un ragno che la ragnatela soffoca

Eppure credevo di resistere al profumo

della tentazione,pensavo duro lo scudo

di preghiera elemosina digiuno:tutto è

scivolato ai piedi dei soliti pensieri

Adesso mi guardo,capisco che non posso

restare nel torpore del vuoto,anche se

frustrato da colpe,scatto per riempire

la giara del cuore che avevo essiccata

Fatti, non parole!

Molti credono e si illudono che siano solo le parole a persuadere la gente.

Invece, non è  così. Ciò che la veicola di più  a pensare e a dare svolte radicali alla vita sono i fatti, i quali soffiano sempre una silenziosa esortazione.

Ed oggi, più di ieri, la nostra società, frustrata da un forte smarrimento mentale, morale, politico  e sociale, ha bisogno non tanto di chiacchiere, ma di fatti.

Del resto, la storia insegna che gli uomini, anche se vengono colpiti dalla bellezza delle parole, alla fine risultano sempre conquistati dagli esempi e, quindi, dai fatti.

Pertanto, se uno vuole convincere o  lasciare orme di vera memoria, non deve perdersi in chiacchiere, ma nei fatti, che certamente creano consenso  e trascinano alla sequela.

Il vero cielo

Io so che esiste un cielo

diverso da ciò che ammiro

ove gli uomini non vivono

gli uccelli non si posano

E’ il cielo sognato da chi

medita di vedersi con Dio

è il cielo senza luna,ove

tu accendi stelle d’amore

E’ il cielo vero,ove senza

ascoltare lamenti di voci

senza vedere notte giorno

ti senti nel cuore di Dio

 

Distanza tra fede e vita

mercatoL’identità cristiana non è una etichetta da ostentare a seconda delle circostanze o uno scrigno di emozioni che si apre ad intermittenza, per alleviare la coltre della  insoddisfazione interiore.

Oggi molti sono i cristiani di sole labbra, che rumoreggiano la loro fede come un qualsiasi  prodotto, ma nell’impatto con la quotidianità, dove ognuno è chiamato a relazionarsi e a  misurarsi con l’altro, rivelano poco o nulla di ciò che dicono di essere.

Il loro cuore è come ” un mercato rionale”, dove si trova tutto e il contrario di tutto. Un  miscuglio di cose e pensieri che genera soltanto distanza tra fede e vita.

Ed è proprio questa incoerenza  che mina  la stessa credibilità della Chiesa.

 

Echi di una voce

Tu puoi ancora colorare

la mia età con le tinte

che vuoi:chiaro rosso o

blù non importa,ciò che

conta è l’amore con cui

stimi sul viso le rughe

che raccontano chi sono

persino nella polvere e

lasciano tracce,dove tu

leggi in silenzio passi

di storia vera,che sono

echi di una voce intima

che ti sa dire emozioni

e sogni,che mi donarono

grande voglia di vivere

e soprattutto fascino e

desiderio di restituire

ai minimi,privi di nome

quei raggi di amore,che

ancora segnano il cuore

 

Che cosa è la Chiesa?

chiesaLa Chiesa non è un apparato burocratico né un’associazione assistenziale, culturale o politica, ma è un corpo vivente, che cammina ed agisce nella storia. Cristo  è la  Luce, che tiene unite le membra di  questo corpo e  il segno, lo strumento di tale riunificazione è appunto  la Chiesa, la quale, lasciandosi invadere dalla Luce, è il vero  centro di irradiazione della salvezza.

Questa Chiesa, anche se da alcuni viene considerata impropriamente un corpo fermo, chiuso nei suoi privilegi o nello scrigno di una fede da libro, è un popolo sempre  in movimento, in tensione continua all’ incontro con Cristo. Guai se non avesse  tale capacità, che la fa uscire da se stessa, per portarsi ovunque, soprattutto verso le periferie dell’esistenza, dove  insorge realmente la visione dei cristi sofferenti, che la società ignora.

Una Chiesa senza questi respiri fecondi di apertura, senza il desiderio di spalancare le porte per dilatarsi, con profonda relazione, in Dio  e nell’ uomo, rischia di ammalarsi, di invecchiare in un semplice gioco autoreferenziale, che soffoca la bellezza dello Spirito Santo, agente primario della sua vitalità.

Del resto, se la Chiesa è un corpo vivente, essa ha un capo che è Gesù, il quale la guida, la nutre e la sorregge. E come la persona, nella sua interezza, non sopravvive, se si separa il capo dal  resto del corpo, così la Chiesa non resiste senza essere legata intensamente a Gesù.

Il che dimostra quanto è assurda l’affermazione di coloro  che  proclamano la loro identità cristiana senza l’appartenenza alla Chiesa. A tale proposito, è bello ricordare quello che diceva Paolo VI:” è una dicotomia assurda voler vivere con Gesù senza la Chiesa,  seguire Gesù fuori della Chiesa, amare Gesù senza la Chiesa”.

il vecchio gabbiano

Nel cuore ho sempre

il vecchio gabbiano

pur volando in alto

ama gli scogli,dove

muto osserva medita

preso dall’infinito

mistero senza paura

Al di là dei limiti

mai da lui misurati

qui agita delle ali

la bellezza leziosa

qui il tempo ultimo

aspetta nel respiro

dolce dell’eternità