Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Guardare le nuvole fugaci è un passatempo
che mi libera dai pensieri pesanti,perché
colgo dietro di esse intrecci di immagini
che mi parlano come delicate fate d’amore
e subito scompaiono senza lasciare tracce
se non leggeri chiaroscuri,che si perdono
nel cielo,ove dipingono sbiadite montagne
sulle quali vado come un bambino,provando
l’ebbrezza vera di davide che sfida golia
E mentre gioco con lineamenti occasionali
che si distendono per strisce trasparenti
intarsiate da cupe megere,che languiscono
per farmi vedere come è stupendo il cielo
ove disegno il mio volto,io come in sogno
mi sento signore delle nuvole,che cavalco
senza briglie,frangendo le vette più alte
che mi sollevano per stringere l’infinito
Ogni istante è una briciola d’ amore che tu mi porti via.
Uno sguardo quasi rubato, che mi crea soltanto illusioni.
Penso di essere qualcuno, invece mi ritrovo come un’ombra,
che si perde nel gioco di immagini, senza alcuna identità.
Nulla mi resta, se non la sincerità persino nelle illusioni,
che lasciano sorsi di amarezza per tutti gli istanti rubati.
C’è ancora qualcuno che come Abramo
oggi cambierebbe la sua vita sicura
lanciandosi in un cammino incerto e
straniero solo per obbedire la Voce
che gli prospetta una terra fertile?
La strada indicata è sempre verde e
sono tanti che come Abramo lasciano
ciò che hanno e si incamminano soli
nella notte del mistero conquistati
dalla Voce che ravviva la loro fede
Hai mai visto una tempesta?
Un vortice di vento ed acqua, che acuisce il tormento della paura
e rinserra in ogni angolo il desiderio di vivere.
Mai come in essa, senti il sapore della vita e il rischio di perderla.
Ed ogni istante, che pur sembra senza misura, si impregna di forza
ed esplode appena ritorna la calma.
Ogni volta che mi perdo nell’esperienza dell’Infinito,
sento mani invisibili, che mi portano sempre più in alto
e mi fanno gustare con dolcezza i suoi palpiti.
Nulla mi appare indecifrabile e tutto ha un senso.
E ciò che sembra ad occhi aperti una mera oscurità,
lassù vibra di ritornelli di luce, che mi schiudono il Mistero
alla bellezza della Verità, che invoco come non mai.
Anzi, mentre la stringo nel cuore, essa bussa alla mente
con il volto di qualcuno : meraviglia! È il volto del Signore.
Non sono un clown,
che traggo dal cuore
fantasmi multiformi,
per allietare chi ascolta;
né sono un angelo,
che incide sulle nuvole
immagini senza nomi
per il tuo incantamento;
sono solo uno che dice
e vive ciò che pensa,
dando di sé la verità
per la quale esiste.
Non nascondo inganni
di parole o di gesti,
vetro mai macchiato
rifletto la mia ricchezza;
e senza mai stancarmi,
l’offre a chi mi guarda
o si dispone all’ascolto
del Mistero che predico.
Guadagnare, spendere, risparmiare, scambiare, valutare, avere, vendere, comprare… sono le spinte propulsive che orientano questo terribile quotidiano, dove ogni cosa viene misurata solo per il contraccambio che può generare e non per la fantasia di una dazione gratuita.
Anzi, il gratis sembra proprio un termine in disuso.
Infatti, per molti oggi è incomprensibile un gesto d’ amore, a cui non segue alcuna ricompensa.
Siamo troppo scivolati nella corsia degli affari, per cui ci sentiamo più soci che amici, più concorrenti diffidenti che viandanti in cammino verso la stessa felicità.
Abbiamo dimenticato che il fascino dell’umanità non si trova solo nella forza economica o nella sua intelligenza, ma soprattutto nella capacità di ognuno di saper donare se stesso agli altri.
Qui e soltanto qui possiamo sperimentare che la vera festa non sta nel ricevere, ma nel dare, con cui poniamo le basi per costruire il futuro della nostra vita.
Non voglio essere come una stella vagabonda
che corre per il cielo senza trovare dimora
definitiva,dove può donare il suo splendore
neppure come un uccello che si consuma solo
volando di qua e di là senza mai guardare e
misurare le energie nella visione del cielo
e tanto meno come un’ape che balla di fiore
in fiore,succhiando dovunque il suo nettare
senza alcun rimorso di sciuparne la purezza
voglio essere soltanto uno che sa dove deve
posizionarsi,qui in questo mondo semifreddo
per mantenere ferma la bussola della verità
uno che non deve andare alla ventura amando
il prurito della vanagloria che presto cede
ma fermarsi ed imparare a vedersi nel cielo
voglio essere uno che ama innalzare la vita
come una cattedrale,dove chiunque può avere
possibilità di accogliere il sorriso di Dio
Il vero cristiano non può accontentarsi di un Dio pensato, spesso idealizzato a propria immagine o chiuso nello scrigno di una fede che vibra solo nell’ intimo.
Un Dio siffatto sfuma ogni volta che il pensiero lo abbandona oppure si lascia attrarre dai moderni circuiti della idolatria.
Il vero Dio non può essere pensato come un qualsiasi oggetto, ma deve essere amato, vissuto e testimoniato come Padre che ama, come Figlio che redime, come Spirito Santo che rinnova.
Ed è proprio questo mistero di vita trinitaria, a cui ogni cristiano partecipa, che segna l’ identità del vero Dio.
Non so se è l’inizio o la fine di un sogno.
Vedo, tocco, contemplo.
L’abbraccio e non mi manca il respiro della gioia.
Tuttavia, constato che l’abito indossato,
che segna l’incedere della sua bellezza,
è troppo effimero perché possa durare a lungo.