Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Finché i politici continuano a vivacchiare nella ragnatela dei propri interessi,
resteranno solo poveri insetti, che sanno mordere, senza mai uscire dal loro guscio, per imparare la bellezza della verità.
Il segretario della CEI, Mons. Galantino, ha detto soltanto la verità, che tutti conoscono e nessuno osa proclamarla,
per non disturbare un harem di tornaconti personali, dove la politica da strapazzo affonda i suoi artigli.
La gente ha bisogno di ascoltare parole nuove, non importa se taglienti come quelle di Galantino, che per i benpensanti
e non per i bambini capricciosi come Salvini, ha saputo mordere un tessuto sociopolitico, ridotto ad una commedia quotidiana.
Ben vengano altri Galantino, che senza timore, gridano la verità!
Non sempre pensiamo come agiamo né agiamo come pensiamo.
Il fremito dell’ attrazione verso ciò che piace è sempre in agguato e sconvolge persino le buone intenzioni.
È una trappola che scatta all’improvviso, rompendo ogni sintonia tra il pensiero e l’ azione.
Eppure, se credessimo un pó in più nella intelligenza e nelle nostre capacità, potremmo essere certamente più saggi nelle scelte.
E la saggezza ci renderebbe più coerenti e, soprattutto, più attenti ad aggirare qualsiasi tranello attrattivo.
La mia vita come la tua non si concludono
in questo mondo,che traluce di solo vuoto
per noi Qualcuno ha tracciato la speranza
di un seguito,che vive al di là del tempo
un’estasi di Bellezza eterna,che rafforza
la gioia di rischiare per una Terra nuova
Il disarmo totale dell’ anima è la mediocrità.
Una panacea che fa vivere ” senza infamia e senza lode ” in un chiaroscuro di pensiero e di azione, che addormenta ogni volontà di essere e sentirsi realmente qualcuno nel solito quotidiano.
Il mediocre non ha nè sussulti di gioia né di tristezza, non ha scatti di orgoglio.
Vive appeso a se stesso, guardando ogni cosa solo dal suo oblò, dal quale si affaccia non per imparare nella prospettiva di arricchirsi, ma per adeguarsi semplicemente a ciò che vede.
Non è nè caldo nè freddo.
E’ solo uno che preferisce vivacchiare piuttosto che vivere, cogliendo le novità che il futuro gli schiude.
Anzi , egli è solo figlio della rassegnazione, in cui consuma se stesso senza mai gustare il fascino e la voglia della conquista.
Per il mediocre tutto scorre piatto, sordo ad ogni bellezza sia di un fiume che si fa spazio, contorcendosi nei meandri delle sponde, sia del mare, che è sempre aperto all’ accoglienza di nuove risorse d’acqua.
Purtroppo, egli è uno che non vuole e non chiede, pago soltanto del suo mondo, dove i colori sono tutti uguali, le voci restano inascoltate e nulla brilla per segnare il suo cammino: è un tiepido, che l’Apocalisse condanna con parole dure e ripugnanti:” … poichè sei tiepido,cioè non sei nè caldo nè freddo, sto per vomitarti dalla mia bocca”(Ap.3,16).
Donati a chi ti parla con il cuore
non lasciarti sedurre dalle parole
che possono contagiare,senza farti
però sentire il suono della verità
Accetta chi ha in volto il sorriso
dell’anima,che ti motiva all’amore
e ti fa diffidare da chi è tenebra
Incontrati,se vuoi,con chi ti dona
la luce e t’aiuta,solo guardandoti
a schiudere la porta del tuo cuore
Rifuggi dalle apparenze che celano
il vuoto interiore,dipingendo mete
che fanno onde di sequela continue
senza darti la gioia del traguardo
Non compro né vendo bugie per apparire ciò che sono.
Rubo solo la verità dovunque la trovo
e cerco sempre di gridarla a chiunque incontro.
Non mi nascondo nel guscio davanti a nessuno, buono o cattivo,
perché sono convinto che in ognuno trovo qualcosa da imparare.
Anche se indosso, come tanti, un abito effimero,
non mi manca mai il respiro del desiderio,
che mi porta ad andare oltre ciò che vedo.
Quando sentirai il respiro della preghiera, conoscerai il vero Dio.
Non più il prigioniero, murato nelle chiese o soffocato nel groviglio di tanti libri,
ma l’Abbandonato lungo le vie che chiede e ti dona palpiti d’amore.
Non più il Problema che disturba la mente,
ma il Padre che t’ accarezza con la gioia della misericordia.
Non più il Dio che si fa cercare, ma l’Amico che cerca e ti trova sempre,
soprattutto quando giaci sotto il peso della miseria.
Ognuno fa la sua scelta.
Tu hai scelto la terra; io il cielo,
pur vivendo come te, qui, in questo mondo,
fatto di chiaroscuro, dove l’insipido supera ogni sapore.
Tu ti tormenti per le cose dì quaggiù, io per quelle di lassù,
pur amando come te,la vita, nelle cui pieghe ogni barlume di gioia
è accompagnato da respiri di lacrime.
Insieme ci spendiamo, percorrendo vie parallele,
che certamente toccheranno approdi diversi:
tu ti troverai spento in ogni desiderio;
io, sempre più anelante verso il sogno di Dio.
A sera
quando resto solo
ritrovo la quiete,
dimentico il logorio
delle ore del giorno,
non sento più
il rumore delle cose,
né odoro per le strade
i profumi della morte,
le mie pupille
si allargano di vitalità,
varco non più stanco
la soglia di ciò che sono,
gusto la felicità
che il giorno mi nega,
rincorro i miei pensieri
vivaci come bimbi,
creo con essi immagini
senza nome ma belle,
traccio linee di resistenza
dove dipingo il mio futuro.
Prima di chiudere gli occhi nella compiacenza di te stesso,
fermati anche per un istante ad esaminare il tempo vissuto
e scoprirai che certamente potevi fare di più. Non è bello
accontentarsi del poco, quando il molto ti è ancora vicino.
Spingersi sempre oltre, fino a sentire l’ odore della meta,
è il fremito che ti rende vivo e ti tiene aperti gli occhi,
che, aldilà dell’ oscurità, trovano l’ ebbrezza della luce
e riescono a cogliere pure le briciole di ciò che ti manca.