Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Lassù sulla cima del monte,io mi sentivo
un vero qualcuno e non più uno tra tanti
Mi giravo attorno,guardavo a valle,tutto
fremeva di stupore tra bellezze di fiori
Più lo sguardo si allargava,più sembrava
che il cielo fosse catturato dagli occhi
Non più da mendicante,ma da padrone vado
in esso,benchè sedotto da mille pensieri
Nulla di fittizio mi sfiora,è il mistero
che m’avvolge,spingendomi sempre lontano
Qui numero ciò che scopro e in ogni cosa
sempre domando chi veramente io tu siamo
Una guida di luce m’indica la mia verità
Ovunque noi siamo, il cielo ci guarda
sentiamo il suo respiro che si fonde
al nostro, vediamo il sorriso intriso
di mille colori quando il sole sorge
e tramonta,viviamo la sua malinconia
all’ombra della luna che crea figure
a mò di fantasmi,ravviamo il destino
rincorrendo le sue stelle splendenti
Ovunque siamo,non possiamo diventare
estranei al suo cuore, neppure quando
lasciandosi attraversare da tempeste
gioca con tuoni e fulmini che creano
veri spettacoli di paura e curiosità
Ci guarda, ci avvolge con tinte varie
come in saliscendi tra chiaroscuro e
azzurro che dipingono sagome vaganti
Ci guarda ci avvolge ci accompagna e
mai uguale segnala le vie da seguire
che noi, ovunque siamo, a occhi aperti
prenderemo, avendo come guida profumi
di fiori e foglie spezzati, uccelli e
cani bagnati, mucchi di persone oltre
il cerchio del bagnato, e sentiremo e
gusteremo la freschezza dopo l’acqua
Ancora mi sforzo per racimolare ciò che mi manca
a volte mi tormento perchè vedo svanire il tempo
e io continuo a restare così come sono di pietra
senza odore di carne appeso ai ganci delle moine
che mi lasciano troppi poveri sapori di amarezza
Rovisto tra cose ricordi emozioni fantasie fiabe
per cercare qualcosa che mi tracci una luce vera
solo scarti insorgono mi attraggono mi prostrano
sento la fragilitâ di ciò che mi mantiene ancora
spero che pure per me cambi la bussola del cuore
Ogni sera,appena chiudo gli occhi,troppi ricordi
di persone care bussano alla mente e senza nulla
dire,la invadono,quasi premurose di vivere in me
Sembrano farfalle che volano su di un solo fiore
attente a sollecitare il nettare della preghiera
che le fa vibrare di bellezza davanti al Signore
Mi rivolgo a quei Fedeli che sentono la necessità di pregare nelle loro chiese,ubicate nei luoghi delle loro abitazioni ( residenza),essi solo liberi di farlo, senza più sentire, da chi controlla le strade, quell’affermazione sconcia che “ pregare in chiesa non è un bisogno primario”. Finalmente, c’è stato il buonsenso, che è così sottolineato:”
Quanto alla possibilità per il fedele di recarsi in chiesa per un momento di preghiera personale, rimandiamo alla risposta pubblicata nel sito della Presidenza del Consiglio dei
Ministri (15 aprile), che per comodità trascriviamo:
L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione. Resta ferma tuttavia la sospensione di tutte le cerimonie, anche religiose”, in attesa della nuova fase che si aprirà dopo il 3 maggio.
Quindi, chi vuole pregare, lo può fare liberamente, rispettando:
1) La distanza di sicurezza;
2)mettere le mascherine;
3)evitare assembramenti.
Potete chiedere,se volete, ulteriori chiarificazioni.
Troppi ricordi conserva il mio cuore
alcuni smagati nel tempo ormai oblio
altri ancora leggibili che insorgono
e riportano perdute certezze affetti
irripetibili,tradimenti subiti,notti
tinte dalla sofferenza,ingratitudini
dopo elargizioni,mete raggiunte però
mai possedute per l’umana ingordigia
Altri timbrano pure la mia mente che
si apre ai tanti momenti di felicità
ai giochi innocenti fatti con scarti
trovati ai bordi delle vie,trastullo
di chi nulla aveva,eccetto un flauto
ricordi di povertà che mi fanno vivo
e mi donano la misura di ciò che ero
e di ciò che sono,vedendo ciò che ho
Niente procura più feliciá di uno sguardo sincero,
é come un vero arcobaleno di colori irresistibile,
che attrae e seduce, in cui tu ti immergi e vibri
tra il cielo e la terra, gustando la sua bellezza.
Non ti dá note incerte nè di ipocrisia, è sguardo
di cuore, che emette effluvi di verità e di amore.
E non va mai via se prima non t’abbia accarezzato,
rivelando la ricchezza del cuore che l’ ha creato
Chi ama non giudica nessuno
pensa e guarda con il cuore
non legge pagliuzze o travi
negli occhi, ma solo umanità
specchio, dove svanisce ogni
pretesa di giudizio e batte
lancette di verità che sono
controfigure di chi giudica
Chi ama decifra ogni enigma
che segna il volto, trovando
in esso orme reali di bontà
che schiudono all’abbraccio
e gettano alla deriva cocci
d’arroganza che manifestano
un desiderio di superiorità
ed un’assenza di vero amore
Chi ama non evita chi tende
la mano né fugge lo sguardo
del suo cuore e non aspetta
la mossa di un sorriso,vede
subito si diletta dà quello
che ha e con dolcezza cerca
di scrivere nella sua anima
il testamento unico d’amore
In un contesto di profonda meditazione, avvolto da un silenzio penetrante, è stata celebrata la Via Crucis, durante la quale tutti hanno ripercorso la vera storia di Gesù, che alla cattiveria dell’ uomo risponde con la parola della Croce.
Una parola che è amore, misericordia, perdono.
Nell’ascolto delle 14 stazioni, segnate da immagini di forte intensità, ognuno ha cercato nel dramma di Cristo il suo ruolo: protagonista, comparsa o semplice servo, tutti hanno sentito di aver contribuito alla tragedia dell’Amore, che si sacrifica per l’ umanità.
E, nello stesso tempo, tutti hanno provato dolore per tanta ostinazione, ancora presente, nel credere che la realtà si riduca solo al visibile, determinando cosi una distanza da Dio, nella quale molti si vedono orfani , chiusi nel barattolo delle proprie idee, incapaci di gustare la fetta più prelibata della vita: l’amore di Dio, quale Padre.
Ebbene, sin dall’inizio del cammino verso il Calvario ognuno ha rivissuto l’ innocenza di Gesù e la colpevolezza dell’uomo di ieri e di oggi, e, quindi, la propria colpevolezza.
Ecco perché questa storia continua ad interpellare ognuno, perché chi più chi meno continua ad essere presente in quel dramma, restando sul palcoscenico come protagonista, comparsa o semplice servo della cattiveria, non disdegnando di schiaffeggiare Gesù come appunto fece quel servo, durante il processo, solo per ingraziarsi il sommo sacerdote, il padrone di turno del nostro quotidiano.
Le cose più belle, da me imparate, sono quelle ascoltate dai miei fratelli.
Infatti, quando sto da solo, non sempre riesco a capirle, mentre, mettendomi in ascolto di fronte ad essi, quasi le vedo
Ed imparo ciò che cerco di insegnare loro.
Il volto di chi mi parla, l’ anima con cui mi guarda e parla, è come uno specchio, dal quale mi sento illuminato, tanto da vedere ciò che prima mi sembrava oscuro.
Mai parlo senza penetrare prima il cuore di chi ascolta.
È da esso che traggo la forza di ciò che dico e mi avvicino al Mistero, che predico con umiltà, convinto che solo in mezzo ad essi,
ogni parola annunciata è veramente Parola di Dio: contemplata, pregata e vissuta insieme.