Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Ciò che mi fa paura non è la cattiveria di certi uomini, presenti un po’ ovunque sul nostro cammino, quanto l’ indifferenza per ciò che di cattivo essi fanno.
Spesso ho l’ impressione che le azioni, i comportamenti siano qualcosa di distaccato, anzi, come se non fossero affatto ad essi imputabili.
Ogni emozione risulta straniera al cuore, ogni attenzione non rientra nella loro mente.
Non provano né pentimento né sussulti di pensosità: tutto scorre senza sentire alcuna ebbrezza né di caldo né di freddo.
Così, vedere oggi gli occhi di un pentito, che, con disinvoltura disarmante, numera gli omicidi commessi, senza un alito di dispiacere per il sangue versato, ma solo per l’ ottenimento di benefici sociali e patrimoniali, provo un profondo disgusto e, con sofferenza, mi domando se, in certi individui, la bestialità abbia preso del tutto il sopravvento sull’ umanità.
Personalmente non ho mai creduto al solo pentimento di mente: potente è la ragnatela degli interessi di un pentito, per pensare che la sua mente, a mo’ di fisarmonica, si apra e si chiuda, senza emettere suoni non finalizzati al proprio concerto.
Viceversa, un pentimento di vero cuore, che soffre per quanto di drammatico ordito, certamente coinvolge la mente a dire la verità, indipendentemente dai propri particolari tornaconti.
E per me questo è il vero pentimento, che potrebbe creare la nuova carta di identità umana.
Il comandamento dell’ amore è il più facile a ricordare, il più difficile a metterlo in pratica.
E’ il più predicato, ma anche il più bistrattato.
E’ come una perla preziosa, che si acquista persino nel semplice ascolto, ma subito si nasconde nello scrigno per paura di indossarla.
Pertanto, se le parole sono veicoli di amore, che suscitano emozioni e a volte anche qualche lacrima, nell’ impatto con la realtà, dove necessita la concretezza del vero amare, si finge di non vedere o addirittura si evita ogni incontro.
Molti purtroppo hanno imparato ad amare con le tasche e il cuore degli altri.
E credono che, così facendo, osservano il comandamento dell’ amore.
Invece, dimenticano che il metro di valutazione sta solo nell’ accettare e donare se stesso all’ altro, senza nulla pretendere e senza alcuna preferenza.
Tu non mi chiedi solo di amare
ma vuoi che dia anche un volto
un nome a colui che devo amare
Tu non ami l’amore che sceglie
o che corrisponde a quello che
ricevo,ma l’amore che accoglie
ogni prossimo senza differenze
e,soprattutto,quello in cui Tu
hai voluto vedere il tuo volto
i minimi che il mondo trascura
Non credere che il senso della vita
lo ritrovi lontano da quello di Dio
Se vuoi sprecare le Sue benedizioni
che ti aiutano a comprendere quanto
sia giusta la strada in Lui, tu devi
solo cambiare direzione: ti troverai
incerto,immerso nelle cose,incapace
di stimare la verità di ciò che sei
Sì, che senso darai all’esistenza, se
la sospendi solo a questo mondo,ove
tutto muore nel provvisorio e nulla
si eleva a desiderio dell’ Oltre? Tu
proprio quando vai oltre,puoi udire
e vivere la tua identità non finita
in te,ma nel cuore di Dio, dove vedi
il senso della vita aperta alla Sua
E’ un vero e proprio bollettino di guerra quello che ogni giorno viene annunciato dai mezzi di comunicazione.
Sembra di vivere in un far west, dove la morte è solo uno spettacolo di prepotenza, la cui visione si riduce a un momento di morbosa curiosità.
Si ha l’ impressione che il senso dell’ umano sia stato assorbito da una giungla di menti delinquenziali, che uccidono senza pietà, trafitti dal miraggio o del denaro o da folli passioni non corrisposte.
E come ieri, così anche adesso, ciò che spaventa e disorienta è la totale disistima della propria ed altrui vita, sulla quale pende costante la spada di Damocle.
Purtroppo, non si può sottacere che quando un uomo perde il senso di Dio, non è più una vera persona, con cui si puo interagire, ma una cosa provvisoria, la cui presenza è limitata alla validità del suo servizio.
Nei tuoi contemplo i suoi occhi, sempre penetranti e parlanti
con voci d’amore, che mi raccontavano la bellezza del passato.
Ascoltavo come un bambino curioso, pensavo a quanto mi diceva
e vedevo in esso i respiri di una verità con i tratti della favola.
Ed ero felice, perché mi sembrava di rivivere istante dopo istante
la sua gioia, che adesso, ormai vecchio, leggo anche sul tuo volto.
La solitudine
A differenza di tanti amici
sempre appesi al chiasso, io
amo il silenzio, ove l’ anima
mi parla, mi rivela chi sono
Amo la solitudine, che non è
assenza di compagni, ma oasi
dove parlo con la mia anima
e vibro oltre i miei limiti
Solo, in silenzio, mi conosco
e ogni frammento della vita
ha un sapore diverso, aperto
dalla Luce che brilla lassù
Nella solitudine vedo e odo
parlo e scopro, apro e segno
ciò che vedo e odo;e scopro
di dialogare con gli angeli
E soprattutto con Colui che
con la Sua luce mi illumina
e schiude il mistero di ciò
che sono alla bellezza vera
Siamo appesantiti da una politica che ha in sé una forza proteiformica veramente diabolica.
Mentre le problematiche esistenziali e di indilazionabile urgenza premono nella visione di una prostrazione economica e lavorativa mai registrata nella prima Repubblica – checchè possono dire i galli parlanti di oggi – i nuovi messia del cambiamento sciorinano sempre nuove idee, che hanno soltanto la forza di rallentare o addirittura di impallinare le precedenti, che muoiono prima di realizzarsi.
Così, mentre la forza lavorativa si aggroviglia nella tristezza della nullafacenza, assistendo ad una disoccupazione coatta, che genera sofferenza e lutto in tante famiglie, che trovano riparo nelle strutture caritative, questi potentati politici percorrono sempre strade cangianti senza sentire il bisogno di sistemare e definire positivamente prima le vie della vergogna, che sono quelle della povertà, della casa, dell’attesa e della realtà lavorativa, e, soprattutto, di disciplinare ” il socio occulto ” che è lo Stato, che non si stanca mai, attraverso le sue arpie istituzionali, di imporre continui balzelli fiscali.
Purtroppo non si può negare che molti politici ruspanti hanno solo la grande capacità di perdersi in una fiera verbale, che si scioglie facilmente nell’impatto con la realtà, ma non hanno alcun senso di concretezza nella soluzione dei tanti problemi che imprigionano il contesto sociale. Anzi, alcuni danno l’impressione che, in questa fiera di parole, mirano solo a svilire quanto di buono precedentemente pensato e progettato, e, nello stesso tempo, a banalizzare lo stesso nuovo che essi proclamano.
Forse non è una banalizzazione quanto prospettato da Renzi di affrontare subito il problema delle unioni civili, quando anche queste coppie, che certamente meritano tutta l’attenzione per soluzioni concrete, si dimenano anch’esse nel fallimento occupazionale? Non è forse vero che questa problematica così delicata, che coinvolge tutti in un approccio relazionale nuovo di rispetto e di accoglienza, debba essere considerata con serietà creativa e non come fumus nascente da uno spirito politico elettorale?
Finchè la malattia della confusione non abbandoni la mente e il cuore dei nostri politici; finchè questi non smettano di sognare solo per sé e per il giardino del loro partito, la nostra società non sarà mai una aiuola di fecondità, ma solo un misero deserto, costantemente prosciugato dai masanielli di turno.
A volte mi chiedo se era meglio quando vivevo
senza pensare oppure oggi che penso vivendo e
mi domando quei perché da cui vibrano misteri
Allora ero cieco, ma non infelice; oggi ho luce
ma non vedo ciò che mi fa felice: sono avvolto
da una coltre profonda che intenebra il cuore
Ero sordo, ma percepivo tanti suoni; oggi sento
le parole che m’agitano, ma non ascolto verità
che gridano: mi trovo in un manto di crisalide
Ero muto,ma mi facevo capire tanto,oggi parlo
ma non riesco ad entrare in chi ascolta: tutto
sembra delinearsi in un circuito di sordomuti
Ieri cieco sordo muto,oggi che sono uomo vero
che vede ascolta e parla, ho paura di non dare
o Signore,risposte vere adeguate al Tuo amore
“Voi siete il sale della terra…Voi siete la luce del mondo”.
Due immagini che configurano, con il loro simbolismo, la natura del cristiano, il quale deve essere in mezzo agli uomini quello che il sale è nel cibo e la luce è nel mondo.
Come il sale agisce negli alimenti in maniera discreta, sciogliendosi e perdendosi in un gustoso sapore, così ogni cristiano, in umiltà e senza chiasso, deve saper dare un sapore nuovo alle cose. Deve far rinascere il gusto ed il desiderio di ciò che è semplice al cospetto di un mondo,che si esaurisce solo nella ricerca di mode sempre più strane.
Un cristiano che semina gioia, che si pone quale testimone di onestà o portatore di solidarietà, e lo fa senza parole sofisticate oppure ostentazioni vuote, egli esprime in maniera feconda il suo compito di essere sale della terra. Viceversa, un cristiano che non diventa una vera profezia con le parole e con le opere, rischia di essere insignificante, del tutto inutile.
E l’insignificanza è il pericolo che incombe su molti di noi, spesso sedotti solo dal profetismo delle parole, nel disincanto della vita, la quale, più che testimoniare Cristo, preferisce mettersi in mostra, accaparrarsi le prime pagine, dimenticando che Gesù non si è mostrato al mondo in modo spettacolare, ma in tono umile e dimesso.
Questa immagine del sale è completata da Gesù con quella della luce: ”Voi siete la luce del mondo”. Come Cristo, luce che rischiara il cammino dell’umanità verso Dio, così noi cristiani, suoi seguaci, siamo chiamati a manifestare, con la luce della nostra fede, Dio agli occhi del mondo. E tale annunzio non lo dobbiamo far passare solo attraverso le parole, ma attraverso la testimonianza delle opere:” Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchè vedano le vostre opere e rendano gloria al Padre che è nei cieli”.
E le opere sono quelle che derivano dallo spirito delle Beatitudini; cioè, le opere della povertà, della mitezza, della misericordia,della carità …… le quali rendono visibile nella nostra vita la forza trasformante del Vangelo. Solo davanti a queste opere il mondo saprà vedere la mano di Dio, e leggerà sul volto di chi le compie i tratti del volto di Cristo.