Nasce l’amore

Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]

Amami come sono

Amami come sono e non per ciò che sembro non cercare in me ciò che è in te:sbagli Ognuno ha in sè qualcosa di irripetibile tu,se vuoi,puoi imitarlo,ma mai copiarlo Forse ti impressioni per la mia maturità non desistere,sarai certo […]

Il miracolo delle lacrime

Chi non ha mai pianto non è un vero uomo e tanto meno ha una fede viva. Tra i tanti miracoli dell’umanita quello delle lacrime è  il più bello, perché schiude il cuore alla gioia e al dolore, al sorriso dell’accoglienza e […]

Chi bussa alla porta?

Non affogare la vita nello scrigno d’oro ogni cosa vive nel segno del provvisorio Nessuno si appaga in quello che possiede nè depone le ali,usate sempre per volare Chi ha,più vuole e si preoccupa di avere è come una trottola,mai […]

Più tempo per me

Ho consumato troppo tempo,senza avere nemmeno un istante per poter misurare la cifra tra ciò che ero ed oggi sono Sempre immerso nell’immediato,tutto m’è sfuggito di mano persino l’ombra del silenzio,dove guardavo al mio futuro Ora conto attraverso le rughe […]

 

Non essere triste

Non essere triste, rischi di trovare chiuse persino le porte del cielo.
É  la gioia  che ti spalanca  il cuore alle cose di lassù
e te le fa vivere come se fossero il suo lievito.
Un volto triste é sempre spento, non ha fremiti di sorriso né di sguardo.
Nulla osserva o trasmette, tutto gli  é  di peso: é un mondo senza speranza,
dove anche il sognare diventa un fastidio.

Il piacere di tacere

Il piacere di tacere, molto spesso, nasce dalla indisponibilitá all’ ascolto di chi comanda.

La prosopopea di essere migliore solo perchè fasciato di autorità, la pretesa di possedere le conclusioni per ogni problema solo perché amante dell’ ultima parola e la caparbietà di non riconoscere ad altri neppure il carisma delle buone intenzioni, è lo specchio, dove si può vedere la dissoluzione di ogni condivisione e la maschera di una povera autoesaltazione.

Non c’ è silenzio più sentito che quello che si ha davanti a personaggi di simile statura: è un effluvio di intelligenza e di umiltà, che, in poco tempo, diventa un boomerang per chi crede di essere il depositario di ogni sapere.

Sarebbe, invece, esemplare e certamente creativo, se chi comanda imparasse a guardare l’ altro con gli occhi dell’ anima e del cuore, per scoprire la veritá delle risposte e, soprattutto, la sincerità dei suoi intenti.

L’ultimo riposo di un sacerdote

dormeStasera ho visto ciò che mai avrei voluto vedere.
Un amico,sacerdote, ricco di amici, in un letto d’ospedale,
spento nel volto, con labbra quasi sofferenti, con gli occhi prossimi al pianto,
solo,
senza una parola di conforto, un sorriso familiare,
in compagnia di una fredda badante.
Che tristezza!
Una vita consumata al servizio degli altri, donando persino le riserve del proprio cuore,
si accartoccia nello scrigno del mistero, dove trova e gusta l’ultimo riposo
nell’amore dell’amico vero: il suo Dio.

 

Le cause che affliggono l’umanità

Troppe sono le cause che affliggono l’ umanità.
Insorgono ogni giorno con dinamiche disarmanti e si abbattono su di essa, prostrandola in un labirinto disperato, che acceca ogni barlume di pace e di armonia.
Come se non bastassero i continui conflitti interni e tra i diversi Stati, che accrescono la ragnatela della povertà; o gli stessi cambiamenti climatici, con effetti distruttivi, quasi il grido di vendetta di una natura tradita.
Come se non bastasse la caduta libera di tante economie, anche di quelle ad alto reddito, che hanno e stanno gettando sul lastrico quelle più deboli, non si può sottacere la presenza nel cuore dell’ uomo di una ” fames auri”, di un’ avidità personale, che lo porta spesso a calpestare la dignità di chiunque si pone come impedimento ad essa e, nello stesso tempo, a rendere sempre più deprimente ed offensivo il divario tra i ricchi e i poveri con disastrose rotture relazionali a tutti i livelli.
Finchè esistono uomini e Stati avidi, che interpretano le sfide globali senza alcuno spirito di solidarietà, ma solo nell’interesse di se stessi e del loro Paese, l’ umanità non uscirà mai dal guscio della povertà e, quindi, della sofferenza.
E lo scenario dei popoli sarà sempre un intarsio di immagini variegate, che rappresentano poveri, morenti per fame e ricchi per avidità.

Dove sono gli occhi di Dio ?

Tu mi domandi: dove sono gli occhi di Dio

quando il mare risucchia donne e bambini

che, lasciati  come  fagotti  sulle  carrette

galleggianti, diventano preda delle acque

in vortici di follia, che  decretano morti?

Ma io ti chiedo: dov’è l’uomo che baratta

la vita degli innocenti per pochi denari

mercenario che davanti al pericolo fugge

scaricandoli ovunque come futili oggetti

non sempre restituiti dalla pietà marina?

Purtroppo la sorte dell’ uomo non aleggia

più verso il cielo, a cui tendeva  le mani

ma spazia sulla terra,  dove si è esaurita

nella presa della  ricchezza per la quale

sacrifica ogni cosa  anche la  vita altrui

E tu credi che Dio niente sente o chiude

gli occhi per non vedere: invece Lui è là

piange soffre e il suo è pianto di Padre

che scorre ogni volta che Caino massacra

Abele, eludendo nel cuore la Sua immagine

Egli fa sempre suo il dolore dell’ uomo e

lo vive come un altro calvario, attraendo

a Sé ogni cristo in un abbraccio d’amore

che gli dona  nuovi  respiri di  vita quasi

effluvi di cuore che aprono  all’ Eternità

Qui  ritrovi  i  volti  crocifissi dall’ uomo

abbracciati non più nella stiva  del mare

come ultimo grido dell’ umanità sconfitta

ma nel cuore di Dio, raccolti a uno a uno

e asciugati dal sudario pregno di sangue

Sei troppo importante

deusNon smarrire lo sguardo di Dio, rischi di scivolare nel labirinto nero dell’umanità.
Non sei una  cosa  come le  altre: tu sei impastato di Dio.
Lui traspare in te e tu ogni giorno sei chiamato a trasfigurarti  in Lui.
Non dissolverti nelle seduzioni, che divorano ogni Suo respiro.
Sei troppo importante, per affogarti nelle nullità della vita.

 

 

La forza della Comunicazione

La comunicazione è l’effluvio della società nella quale viviamo.

E poiché  oggi, più  di ieri, siamo smarriti e spesso appesantiti dall’ assenza dei valori, stressati dalla sola preoccupazione dell’apparenza, dalla voglia di cose sempre nuove, da ciò che fa spettacolo e dalla  cultura che ama lo scontro e non l’incontro, è  facile registrare, in tale contesto, il gusto di una  comunicazione disattenta e poco rispettosa della verità e della dignità  delle persone.

Purtroppo, c’ è un uso dei mezzi di comunicazione, senza saggezza ed equilibrio, che sembrano  più megafoni di rissosità e di chiasso inutile, che veicoli positivi di messaggi, incoraggianti  a  cercare  il  dialogo e l’amicizia.

Raccontano cose e persone, fatti ed accadimenti con dovizia di ingredienti, che non mirano al bene degli ascoltatori o lettori, ma solo ad ostentare protagonismo e povere stupidità.

Neppure creano o facilitano l’ amore del bello e del buono nel racconto del vissuto.

Anzi, propinano, a volte,  coacervi di parole in chiaroscuro, ricche di allusioni, che si perdono di solito soltanto nell’ambiguo, per non dire, nel recipiente dell’immorale,che raccoglie scandali,speculazioni, concussioni,evasioni, agguati… presentati  con la goduria dello scoop e non con  la partecipazione  sofferta di chi  vuole cambiare  l’identità di una società, nella quale sembra dominare  un solo principio: è lecito  cio che piace.

La comunicazione ha in sé  la forza di grandi cambiamenti.

È come  un fiume sempre in piena, che finchè  sta negli argini, conosce la via di ingresso al mare.

Appena tracima da essi, spande fango e rifiuti, che sviliscono  ogni bellezza.

Cio  avviene tutte le volte  che i personaggi pubblici usano il loro ruolo, non per comunicare la verità, condividendo e dialogando  per la crescita di chi ascolta o legge, ma solo per interpretare se stessi, gli interessi di parte, le illusioni della gente, non importa se in contrasto o meno con la morale del vivere comune.

Imparo ad amarti

anPosso sbagliare, scivolare nelle sabbie, ma mai  ti  dimentico.
Sei in me come io Te.
In ogni istante, buono o cattivo, ci cerchiamo sempre, come due bambini che si rincorrono,
finché non si incontrano per abbracciarsi.
E siamo noi.
Ci guardiamo fino a naufragare nei nostri occhi, dove riscopriamo l’amore vero.
Tu mi ami da sempre e sempre, ed io, benché fragile e cadente, comincio ed imparo ad amarti.

 

 

 

 

L’ eterno mistero del dolore

Negli ospedali, attraversando i corridoi dei reparti di oncologia, si nota che il sorriso è quasi straniero a coloro che l’affollano.
Si muovono come automi, in silenzio, stretti dalla morsa di una profonda pensosità.
Disincantati l’uno dall’altro, vivono con ansia l’attesa di una notizia liberante.

E su tutti aleggia l’angoscia di una spada tagliente:sani o malati?

È veramente duro trovarsi in tali reparti e posare il proprio sguardo su tanti volti incerti di ogni etá, già quasi spenti, prigionieri di una tensione, che ha il sapore dell’imprevedibile.

Ed è ancora più angosciante sbirciare nelle stanze e vedere  la sofferenza reale di chi sa e vive il dramma di quello che ha; oppure incrociare gli occhi di un bambino ignaro, che guarda con la dolcezza di un angelo.

È l’eterno mistero del dolore, nel quale ogni uomo trova o la strada della Croce, che gli apre il cuore di Dio, o quella dell’assurdo, che gli chiude con una pietra tombale ogni anelito di speranza.

Amore gratuito

olallaTi sei mai sentito tradito, dopo aver aperto il cuore ad ogni richiesta?
No.
Perché non misuro il dare dal corrispettivo, ma dalla gioia che mi crea.
Non importa se qualcuno approfitta.
Ciò che conta è il disincanto da qualsiasi attesa di gratificazione.