Nasce l’amore
Solo chi si ama,desidera conoscersi bene si cerca ovunque,anche nelle cose deboli Non vola in alto per vedersi tra le nubi ma preferisce stare con chi gli è vicino Soltanto nell’altro eleva la sua umanità e vive il silenzio di […]
Niente rifiuto di ciò che sono: mi appartiene.
Amo persino le briciole, perché fanno vibrare,
appena le assaporo, vivaci palpiti di umanità,
che mi rivelano come è grande la mia identità,
non un mosaico già fuori moda, roso dal tempo,
ma una persona i cui occhi brillano di verità,
le labbra di parole di cuore e chiunque sente
quanto sia ancora irripetibile il suo fascino.
Anche se molti vivono di parole
di sguardi ammiccanti,che fanno
teatro la vita,creando verità e
speranze false,non posso girare
avendo gli occhi come socchiusi
pur di non vedere o le orecchie
tappate pur di non ascoltare:io
cammino,curioso di vedere udire
conoscere la realtà,dove vorrei
dipingere il volto della verità
nascosta negli angoli delle vie
dimora delle povertà silenziose
o esposta come in vetrine finte
sui marciapiedi ricche di corpi
sottili,fatti per esser venduti
Io cammino e senza mai perdermi
a volte m’arresto,per dipingere
il dolore dei senza voce calati
come animali in piccoli recinti
dove al di là delle pene decise
vivono il peso della disumanità
coatto;o il diritto della casta
che prostrata ai teoremi,uccide
ogni vera giustizia ai capricci
delle proprie idee quasi sempre
distanti dalla realtà,generando
sfiducia nella cosa più sublime
piegata in chiaroscuri politici
Vorrei camminare sempre,ovunque
per dipingere il respiro grasso
di chi muta la vita in commedia
a dispetto delle troppe lacrime
di dolore versate;o l’ipocrisia
che veste il sorriso della moda
in maschere stereotipate spente
facendo apparire reale il falso
Non solo,ma io vorrei dipingere
anche me stesso per rivisitarmi
ogni giorno in tutti gli attimi
nei mosaici del volto,del cuore
dove certamente troverò ombre e
luci che cantano la tristezza o
la gioia per quanto detto,fatto
Non desidero nulla di ciò che non posso avere.
Conosco chi sono e mi fermo sempre nei limiti,
ben sapendo che ogni aldilà genera solo paura
di perdere ciò che ho o coprirmi di delusioni.
Prendo il mio dovunque lo trovo e sono felice
se lascio anche i frammenti che non sono miei.
Io colgo il possibile, che cerco di regalarmi,
senza rubare nemmeno il desiderio degli altri.
Non voglio essere eco di qualcosa
ma di qualcuno:non è da uomo vero
sentirsi veicolo di ombre o sogni
di aliti o ricordi che rincorrono
cose passate presenti e non fanno
vedere figure o impronte parlanti
Vorrei invece trovarmi sempre eco
di qualcuno,voce di chi mi guarda
e mi sussurra qualcosa da gridare
parola che come in una conchiglia
mi offre i suoni lontani e vicini
e m’apre ai respiri dell’infinito
Domani non so chi
m’ aprirà la porta
oggi sei tu madre
anche se nell’età
sempre mi aspetti
felice mi accogli
mai ferma mi curi
come unico motivo
del tempo che hai
e la vecchia casa
dove libero entro
ancora si riempie
di te e di me che
guardandosi odono
il soffio d’amore
chiave che sempre
apre il tuo cuore
alla mia presenza
Ogni volta che stento a rialzarmi e mi adagio immoto,
scatti di pensieri in chiaroscuro funestano la mente
e mi fanno prigioniero in una conchiglia di desideri,
che echeggiano di nostalgia ed insoddisfazioni amare.
Senza fiato mi lascio andare in cespugli del passato,
dove trovo cocci di ricordi, che ancora mi penetrano.
E sento i loro brividi, che riprendono pagine gialle,
su cui, afflitto, riscrivo la verità di ciò che sono.
Tu puoi ancora colorare
la mia età con le tinte
che vuoi:chiaro rosso o
blù non importa,ciò che
conta è l’amore con cui
stimi sul viso le rughe
che raccontano chi sono
persino nella polvere e
lasciano tracce,dove tu
leggi in silenzio passi
di storia vera,che sono
echi di una voce intima
che ti sa dire emozioni
e sogni,che mi donarono
grande voglia di vivere
e soprattutto fascino e
desiderio di restituire
ai minimi,privi di nome
quei raggi di amore,che
ancora segnano il cuore
Non ho nè trovo parole per confessarti il mio amore.
Ti ripeto sempre lo stesso ritornello, ma sono vero.
Mai ti tradirei, perché so che mi cerchi e mi trovi,
soprattutto allorchè tra i cocci inciampo e scivolo.
Mi guardi con affetto materno, mi alzi con dolcezza
e pur non vedendoti, sento il fruscio del tuo cuore
che mi penetra, mi accarezza, mi sorride, mi chiama.
Ed io sedotto da tali moine, gusto quanto tu mi ami.
Nell’ ora della notte, quando tanti dormono
ponendo in oblio ansie e gioie del giorno
io sprofondo nell’ estasi del silenzio, ove
a tenere sveglia la mia anima è la Parola
che si fa immagine dell’Amore e m’ avvolge
gemmandomi nella bellezza del Suo mistero
Nell’ ascolto io mi apro e sento che anche
le mie parole emettono un profumo diverso
come se fossero effluvi della Sua potenza
La interpello e da Essa attento mi lascio
interpellare, vivendo una tacita preghiera
che fa sibilare le corde del cuore di Dio
Non sono fatto per amare ciò che non è mio.
Rischio di essere un ladro e mi ingannerei,
gettando alle ortiche la nobiltà del cuore,
che ho sempre puntellato con tante rinunce.
Nè sopporterei gli occhi, che mi penetrano
seminando illusioni nè le mani che fingono
carezze di ingenuità: mi sentirei maschera
al pensiero di essere in ciò che non è mio.