Non bastano le chiese e le sacrestie…

 

Troppi sono i preti centrati solo su se stessi, indisponibili ad ogni dialogo, restii ad ogni incontro.
Preferiscono sostare all’ombra del campanile, piuttosto che andare oltre,nella piazza antistante
nei crocicchi, dove ognuno racconta storie di disoccupazione, di povertà, di impossibilità a sostenersi.
Dove in ogni volto si può leggere l’assenza del necessario e il desiderio di avere almeno un po’ di superfluo.
Amano spesso più il mondo pensato che il reale, quello, cioè, che si configura oggi come una sala d’attesa,
in cui vengono a trovarsi i nuovi disperati della società, ai quali certamente non farebbe proprio male
la presenza di un uomo di Dio, attento a condividere le loro ansie.
Non bastano solo le chiese e le sacrestie a circoscrivere il profilo di un vero prete, sono necessarie,
anzi indispensabili anche le strade, perché qui,e soltanto qui, si sente l’ odore della miseria, si sperimenta
la vergogna delle mani tese, si constata il disagio nella indifferenza di chi a parole si professa cristiano.
Qui può conoscere e valutare la fisionomia della Chiesa e, soprattutto, della sua Comunità parrocchiale
una scatola vuota, con la tentazione di riempirla, a seconda delle circostanze, di sole apparenze o manichini;
oppure un arcobaleno di carità e di condivisioni, che la rende una famiglia.

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