Intanto,apro la finestra e gli occhi
restano deliziati:le nubi di pioggia
sono quasi sgonfie,prossime a vagare
per il cielo che si prepara al ritorno
di un giorno,non più caldo, d’agosto.
L’aria fresca comincia a sorridere
alle piante ancora frastornate,
che aprono gli occhi e si guardano
soddisfatte del pericolo scampato,
al cospetto di tanti alberi spezzati.
E mentre il cielo si fa più terso,
fino a chiarirsi nell’orizzonte,dove
le nubi si perdono bruciate dal sole,
giù lungo le strade ritorna la vita
con la varietà delle sue maschere.
Anche i balconi ancora bagnati,
per un po’ diventano palcoscenici,
dove ognuno si affaccia,guardando
in tutte le direzioni,per cogliere
il sole,ormai padrone del cielo.
E’il giorno che si riappropria
della luce,distendendosi ai giochi
degli uccelli che volano cantando,
delle voci che giungono confuse,
ove gusto il sapore della rinascita.
Il mio cuore,pur spaziando nel cielo,
ancora memore del diluvio di pioggia,
sorride al suo porto di tranquillità,
dove in silenzio tra lampi e tuoni,
ha vissuto la bellezza di essere libero.