Categoria: Poesie

Paura di sè

Chi non conosce se stesso

cede ai riti dei fantasmi

che generano zone d’ombre

ove si fonde vero e falso

in un saliscendi di icone

foriere di folti pensieri

Ha paura di trovarsi solo

perché dal suo oblò crede

di vedersi in chiaroscuro

con una identità sfuocata

in cui si muovono cavalli

sfrenati e pecore dimesse

Ma soltanto chi non vuole

conoscersi,ha paura di sé

convinto che,se si aprono

le tende dell’anima,saprà

quanto è distante da essa

la felicità che  pure vuole

Bussare all’amore

Finchè tu non dissolverai

il velo di polvere che ti

tiene appannati gli occhi

non vedrai né la bellezza

che freme in te né quella

che vive nel cuore altrui

Solo se avrai ali d’amore

e volerai oltre l’ egoismo

che tarpa ogni meraviglia

scoprirai ciò che è in  te

e  udrai  la voce del  Bello

che geme sempre in ognuno

 

Presenza

Tu non sei davanti a me,

ma in me;

nei pensieri e nel cuore

ove ognuno Ti vede;

nelle parole e nei gesti

ove ognuno Ti legge.

Sei dentro di me specchio,

ove rinnovo la mia immagine,

nella quale altri sentiranno

il profumo del tuo Amore

Ali vere

ali

Ciò che il tempo deposita

nel cuore, non mi darà mai

piena contezza della vita

che si dimena tra le onde

senz’approdo vero di pace

Mai dirà chi davvero sono

se corpo o anima, un’ombra

chiara dell’uno e l’altra

insieme, che presto riposa

senza sapere niente di sè

Solo lassù nel sogno vero

di ciò che non muore, vedo

le ali bianche della vita

che diranno quel che sono

 

 

Andare oltre

Non credere che il senso della vita
lo ritrovi lontano da quello di Dio
Se vuoi sprecare le Sue benedizioni
che ti aiutano a comprendere quanto
sia giusta la strada in Lui,tu devi
solo cambiare direzione:ti troverai
incerto,immerso nelle cose,incapace
di stimare la verità di ciò che sei
Sì,che senso darai all’esistenza,se
la sospendi solo a questo mondo,ove
tutto muore nel provvisorio e nulla
si eleva a desiderio dell’Oltre? Tu
proprio quando vai oltre,puoi udire
e vivere la tua identità non finita
in te,ma nel cuore di Dio,dove vedi
il senso della vita aperta alla Sua

Dopo la pioggia

Intanto,apro la finestra e gli occhi

restano deliziati:le nubi di pioggia

sono quasi sgonfie,prossime a vagare

per il cielo che si prepara al ritorno

di un giorno,non più caldo, d’agosto.

L’aria fresca comincia a sorridere

alle piante ancora frastornate,

che aprono gli occhi e si guardano

soddisfatte del pericolo scampato,

al cospetto di tanti alberi spezzati.

E mentre il cielo si fa più terso,

fino a chiarirsi nell’orizzonte,dove

le nubi si perdono bruciate dal sole,

giù lungo le strade ritorna la vita

con la varietà delle sue maschere.

Anche i balconi ancora bagnati,

per un po’ diventano palcoscenici,

dove ognuno si affaccia,guardando

in tutte le direzioni,per cogliere

il sole,ormai padrone del cielo.

E’il giorno che si riappropria

della luce,distendendosi ai giochi

degli uccelli che volano cantando,

delle voci che giungono confuse,

ove gusto il sapore della rinascita.

Il mio cuore,pur spaziando nel cielo,

ancora memore del diluvio di pioggia,

sorride al suo porto di tranquillità,

dove in silenzio tra lampi e tuoni,

ha vissuto la bellezza di essere libero.

 

 

Il cielo ci guarda…

Ovunque noi siamo, il cielo ci guarda
sentiamo il suo respiro che  si fonde
al nostro, vediamo il sorriso  intriso
di  mille colori quando il sole sorge
e tramonta,viviamo la sua malinconia
all’ombra della luna che crea figure
a mò di fantasmi,ravviamo il destino
rincorrendo le sue stelle splendenti
Ovunque siamo,non possiamo diventare
estranei al suo cuore, neppure quando
lasciandosi attraversare da tempeste
gioca con tuoni e fulmini che creano
veri spettacoli di paura e curiosità
Ci guarda, ci avvolge con tinte varie
come in saliscendi tra chiaroscuro e
azzurro che dipingono sagome vaganti
Ci guarda ci avvolge ci accompagna e
mai uguale segnala le vie da seguire
che noi, ovunque siamo, a occhi aperti
prenderemo, avendo come guida profumi
di fiori e foglie spezzati, uccelli e
cani bagnati, mucchi di persone oltre
il cerchio del bagnato, e sentiremo e
gusteremo la freschezza dopo l’acqua

Troppi ricordi

disTroppi ricordi conserva il mio cuore

alcuni smagati nel tempo ormai oblio

altri ancora leggibili che insorgono

e riportano perdute certezze affetti

irripetibili,tradimenti subiti,notti

tinte dalla sofferenza,ingratitudini

dopo elargizioni,mete raggiunte però

mai possedute per l’umana ingordigia

Altri timbrano pure la mia mente che

si apre ai tanti momenti di felicità

ai giochi innocenti fatti con scarti

trovati ai bordi delle vie,trastullo

di chi nulla aveva,eccetto un flauto

ricordi di povertà che mi fanno vivo

e mi donano la misura di ciò che ero

e di ciò che sono,vedendo ciò che ho

 

Testamento di amore

Chi ama non giudica nessuno

pensa e guarda con il cuore

non legge pagliuzze o travi

negli occhi, ma solo umanità

specchio, dove svanisce ogni

pretesa di giudizio e batte

lancette di verità che sono

controfigure di chi giudica

Chi ama decifra ogni enigma

che segna il volto, trovando

in esso orme reali di bontà

che schiudono all’abbraccio

e gettano alla deriva cocci

d’arroganza che manifestano

un desiderio di superiorità

ed un’assenza di vero amore

Chi ama non evita chi tende

la mano né fugge lo sguardo

del suo cuore e non aspetta

la mossa di un sorriso,vede

subito si diletta dà quello

che ha e con dolcezza cerca

di scrivere nella sua anima

il testamento unico d’amore

 

Ponti di risurrezione

A dispetto di tanti amici
che non hanno il coraggio
di leggere più il passato
io continuo a rivisitarmi
per ricordare quando dove
battezzai torri di babele
nei ponti di risurrezione
quante follie abbandonate
negli usati confessionali
diventarono porti di pace
soprattutto,come io mutai
tante possibilità perdute
in profumo di fiori nuovi
che deponevo avanti a Lei
Maria in cappella,dove io
andavo con le mani aperte
ed uscivo pieno nel cuore
ricco dell’affetto di Dio
che muore tutti i venerdì
e risorge il terzo giorno