Nessuno alza gli occhi al cielo per dire grazie.
Tutti si perdono nelle tue delizie, gustano il sapore del mare e la brezza leggera dei monti, corrono e si divertono, beandosi di quanto hai creato, ma nulla fanno per aprire lo scrigno dell’ anima e slanciarsi in alto, per cogliere il tuo amore di Padre.
Tutto é visto e sentito come dovuto, avvolto nel gioco di tante causalità, che chiudono la porta alla verità, che, se bussata, aprirebbe arcobaleni nuovi, dove ognuno potrebbe incamminarsi e scoprire la fonte di tutte le meraviglie.
Così, mentre osservo dal balcone un brancolare di corpi in acqua e di altri curvi, arrampicarsi in montagna, vedo in una gabbia un canarino, che, a testa alta e senza mai fermarsi, intona una sinfonia di suoni, che sembra supplire il grazie che l’ uomo non sa più dirTi.