Tutto mi scorre innanzi, in una visione al cardiopalmo, che mi penetra in profondità,
quasi mi scortica il cuore, attratto da corpi disseminati, decapitati e schiantati al suolo
come manichini, che la ferocia sanguinaria dell’Isis eleva al cielo come trofei di vittoria.
Ascolto grida di odio come se fossero preghiere, minacce come se fossero devoti fioretti
vedo sguardi assassini, conditi da insensate risate, la cui cattiveria anticipa la sofferenza
della morte, che arriva puntuale nell’ illusione di crearsi il salvacondotto per il paradiso.
È un massacro senza risparmio, che colpisce uomini, donne, bambini, che, pur avendo
la stessa fede, hanno il solo torto di trovarsi al di là della barricata: e qui sono sacrificati
in nome di una religiosità senz’ amore, che fa di Dio una via per affermare la sete di potere.