Se ami i poveri, sei un comunista. Se frequenti i ricchi, sei un capitalista.
E’ il pensiero debole di chi guarda l’ apparenza e non il cuore.
Io non sono né l’ uno né l’ altro. Non seguo nessuna ideologia.
Cerco solo di vivere il Vangelo, che mi offre la possibilità
di gridare la mia umanità nella luce di Cristo,
che, pur privilegiando i poveri, annienta Se stesso per la salvezza di tutti.
Ed io, come Lui, pur aprendo il cuore a chiunque,
scendo verso il mondo che non conta,
dove gli occhi sono spenti e le mani sono sempre aperte.
Vado là dove la povertà si veste di gioia,
nel gioco di una provvidenza umana e divina,
che salda l’ amore verso Dio ed il prossimo.
Categoria: Pensiero del giorno
Non sono nè comunista nè capitalista
Cadere non significa perdersi
Cadere non significa perdersi.
Tu non puoi lasciarti sopraffare dalla prostrazione,
ogni volta che bussa e ti conquista la fragilità.
Quando stai giù e ti senti perso nella cecità
pensa alla tua umanità, non diversa da un fiume tortuoso,
che, nonostante tante sinuosità, alla fine sfocia in mare aperto.
Anche nella polvere, tu hai in te la forza di rimetterti in piedi,
di guardare il cielo e di ascoltare la voce di Chi ti cerca,ti avvolge con il suo amore.
In caduta libera o in perfetto equilibrio, non sei mai solo
una mano tesa ti prende, un volto ti parla,un cuore ti indica sempre la strada del ritorno.
Ognuno ha il suo tramonto
Ognuno ha il suo tramonto: il momento, in cui i pensieri si fanno pesanti,
le incertezze tormentano, le speranze si affievoliscono, il dolore diventa familiare.
Sembra di essere quasi in apnea, un mondo che si assottiglia sempre di più,
dove tutto é straniero al cuore e alla mente, ormai senza ali per volare né artigli per scalfire.
É il tempo della pausa, dove cresce il silenzio e con esso la voglia della solitudine.
Non solo, ma qui nasce anche il desiderio nuovo di se stesso,non più sedotto da colori diversi,
ma dal ritorno alla semplicità di un bambino.
Ed é proprio questo ritorno che trasforma il tramonto in un’alba, nella quale ogni respiro apre ad una vita nuova.
Oltre la vera speranza
La società,dove viviamo, offre più possibilità per morire che per vivere.
In apparenza, tutto sembra facile;la porta ai soliti sogni:
denaro, potere, successo,è sempre aperta.
Ci immergiamo in essi come in tanti caroselli, la cui durata é solo un pò di sinfonia,
che, nell’impatto con la realtà, si fa canto di requiem.
Al cospetto di tale visione, dove ogni maschera di bugia cade
ed insorge la verità di ciò che siamo, possiamo ben capire che,
per quanto sia difficile vivere, é sempre la cosa migliore da fare quaggiù.
Pertanto, vale sempre la pena affrontare l’esistenza con coraggio e a testa alta.
Ed anche se i presupposti della società ci pongono in una cornice,povera di ideali,
ognuno di noi puó uscire fuori da essa e cercare Oltre la sua vera speranza.
E piove
E piove ancora, mentre nel solito dormiveglia,
stanco la mente a rincorrere pensieri passati
quasi sempre tesi a ricordi di speranze morte.
Sembra che una coltre di fuliggine mi avvolge
mi soffoca e mi impedisce di aprirmi al nuovo,
che tarda a farsi avanti, per cambiarmi rotta.
E sono prigioniero di emozioni in chiaroscuro
senza fisionomia tutte partorite dai pensieri
di ieri che si dileguano in breve come l’erba.
Una sola cosa mi spaventa
Niente mi manca.
Eppure tante sono le paure che mi fanno visita.
Esse non vengono dall’esterno, ma sono dentro di me.
Non riguardano ciò che ho,ma quello che sono.
Anzi,nelle cose trovo tante meraviglie,invece in me
scopro intarsi di penombre,che mi sviliscono e danno
al volto un’immagine sbiadita dell’antica bellezza.
Non mi spaventa di rovinare tutto o in parte ciò che ho,
avendo imparato più a donare che a chiedere,disdegno
qualsiasi attaccaticcio e guardo ogni cosa con disincanto.
Il mio unico timore è di perdermi nei pensieri altrui
trascurando la luce dei pensieri e delle vie di Dio,
da cui traggo vitalità e irroro ogni istante di vita.
La bellezza dell’anima
Tutti vogliono un’ etá diversa da quella che hanno.
Giocano a nascondiglio, gridandola in rialzo o in ribasso.
Nessuno si sente soddisfatto dell’immagine misurata dal tempo.
C’ è chi finge una maturità che non ha,dandosi un po’ di anni in più,
e chi cerca di nasconderli,tuffandosi in tanti accorgimenti.
In ognuno l’ età si fa maschera, per non mostrare la verità .
E’ invece più appagante, se ognuno si accettasse così come è,
guardandosi in quei respiri di amore, che il cuore
genera e dona a chiunque.
Ed è proprio questo l’ istante,
dove il tempo soccombe alla bellezza dell’ anima.
La Roccia e la sabbia
È veramente triste osservare tanti cristiani,
che invece di porre la loro speranza in Cristo,
l’affidano a tante cose,che oggi sono e domani no.
Percorrono circuiti di idolatria,
che frenano la voce del cuore e quasi sempre scivolano
senza nulla possedere.
Abbandonare la Speranza per perdersi in piccole speranze
è un vero disastro,è come chi in caso di alluvione
cerca la salvezza sui mucchi di sabbia
e non vede la roccia che gli sta accanto.
L’urto del provvisorio
Non c’é più nulla, capace di resistere all’urto del provvisorio.
Vi sono cose che nascono come irresistibili, invece subito
si perdono nei meandri della fatiscenza.
Idee, che a primo impatto, sembrano sprezzanti del tempo,
invece rovinano nell’ oblio senza alcuna provocazione.
La bellezza del perenne e del sempre valido é sciupata
dal desiderio del nuovo, che guarda solo l’ istante,
e mai il futuro che avanza.
Una società, che balbetta nel groviglio del provvisorio,
invecchia nell’ assenza della storia e rischia di generare
degli arrabbiati insoddisfatti, senza meta e privi di umanità.
Fino a quando abuserò della tua pazienza,o Signore?
Fino a quando abuserò della tua pazienza, o Signore?
Non sono forse troppe le promesse, che le occasioni divorano?
Mi sento come un bambino capriccioso, mai stanco
di rincorrere pensieri e desideri diversi.
Mai deciso a vivere quella gioia graziosa,
che tu mi doni, ogni volta che la chiedo.
A volte mi sembra di giocare con il tuo Amore,
solo perché so che é immenso rispetto alla mia fragilità.
E, pur avendo spesso paura di approfittarne,
convinto di sciupare la bellezza della tua immagine,
provo sempre, ad ogni ritorno, le carezze del tuo sorriso.