Categoria: Pensiero del giorno

La parola fa crescere e decrescere

Quando imparerai a parlare meno e, soprattutto, a pesare ciò che dici,
diventerai più uomo.
La parola ha in sè la capacitá di far crescere e decrescere
non solo chi parla, ma anche chi ascolta.
Il problema di oggi é quello di parlare troppo e spesso a vanvera,
senza considerare il danno che una parola sbagliata può arrecare all’ altro.
Non sempre gli occhi del cuore accarezzano le parole, le quali,
uscendo  fredde dalle labbra, arrivano più come spine laceranti,
che inviti ad andare oltre, per essere diverso e migliore.

Mai spendere il tempo in esclusiva

È  bello aspirare  a  qualcosa di grande,
ma camminare solo in funzione della meta,
si rischia di trasformare la vita in tormento.
Il tempo è troppo ricco per spenderlo in esclusiva,
ogni suo istante riserva sempre multiformi sorprese
ed  offre  prospettive impensate,  ma reali.

 

Partita a scacchi

Non vedo un sorriso senza malizia, ogni volto è un mosaico di interessi;
ascolto solo parole misurate,  non per la verità,  ma per il piacere di chi comanda.
Ognuno cerca di essere un’ aquila,  che spazia nel cielo della conoscenza,
ma non fa a meno di mostrare gli artigli, appena qualche uccello le si avvicina.
Sembra di assistere ad una partita a scacchi, dove l’ arbitro più che controllare il gioco,
si perde nel fascino delle adulazioni.

 

 

Come amare il prossimo

cariSolo quando imparerai ad amare con  il cuore, l’ anima  e la mente,
e,  quindi,  con tutto te stesso,  il prossimo,  qualunque esso sia,
potrai gustare  la bellezza della sua umanità .
Non  sarà  più la visione dell’ apparenza a schiudere la tua attenzione,
ma solo quel sapore umano, che ogni prossimo racchiude in sè
e che ti porta a pensare oltre.
E qui vedi la vera immagine, nella quale  ti sembra di  cogliere i tratti
di Colui che ha voluto identificarsi  nel più piccolo ed insignificante.

 

Nel mio poco vibra il cuore

pregareCiò che dono vale poco rispetto a quanto ricevo.
Anche se dò con gioia e senza aspettarmi alcunché,
neppure un sorriso, perché so che la gratitudine
è solamente un respiro che nasce e subito muore,
io ricevo sempre molto di più, perché nel mio poco
vibra il cuore, che, realizzando il sogno di Dio,
mi fa assaporare l’ebbrezza dell’umanità, quella
più povera,  in cui Gesù ha voluto identificarsi.

Testimoni credibili

serUn cristiano vero non ha bisogno di dimostrare la propria fede
Ciò che per lui è importante é testimoniarla sempre ed ovunque
Non basta dire in un mondo già troppo stanco di sentire parole
È necessario fare, trasmettere la verità posseduta con la vita
La forza che attrae alla fede e a Dio non nasce dalle prediche
Non sono i maestri che aprono il cuore alla ricerca del divino
È la vita di coloro che credono a segnare la via della sequela
Sono le loro opere e gli esempi a renderli testimoni credibili

 

Appassionarsi alla vita

Se tu non ti appassioni alla vita, che ti apre, in ogni istante, alle sue sorprese, rischi di morire lentamente nel deserto arido del cuore, dove è  difficile vedere un fiore o sentire il suo profumo.

Né puoi credere di amare la vita solo perché respiri, perché hai ancora gli occhi per vedere, le mani per toccare o i piedi per camminare.

Essa è  molto di più e richiede uno sforzo adeguato, per viverla bene in tutta la sua ricchezza.

E’ veramente triste leggere sul tuo volto l’assenza di ogni entusiasmo, che ti dipinge vecchio in una cornice già  in disuso, quando basterebbe poco, forse anche un sorriso diverso, per accendere in te la voglia di volare in alto, dove è  più facile racimolare i cocci ed  iniziare a sentirti vivo, in cerca di una vera identità.

Affrettati, amico mio, ad uscire senza rimpianti da te, per vivere appassionatamente l’avvento in mezzo agli altri, senza complessi e senza gelosie, consapevole che,nello scrigno del cuore, c’è la tua grandezza, ma anche la tua miseria.

A piccole dosi

Che tristezza vedere tanti giovani che sciupano la vita senza racimolare in se stessi nemmeno un barlume di passione per renderla più bella o almeno meno amara!

La uccidono a piccole dosi, impigliandosi nella ragnatela di povere illusioni, che il terribile quotidiano scolorisce nelle solite amarezze della delusione.

Preferiscono smarrimento e stordimento in circuiti di piaceri fugaci all’ebbrezza meditativa, che schiude la consapevolezza delle proprie capacità.

A volte danno l’ impressione di non volersi conoscere, per non sentirsi responsabilizzati.

Così, spesso si piangono addosso, passano i giorni a lamentarsi della sfortuna e non si rendono conto che il futuro della vita è  solo nelle loro mani.

Diceva il grande Seneca:” Affrettati a vivere bene, e pensa che ogni giorno è  in se stesso una vita”.

Chi ama e vive bene la vita, persino in ogni suo frammento troverà  un seme di novità da far germogliare, una scintilla di luce da far brillare.

E nessuno ha in sé  la forza di appassionarsi alla vita cosi come i giovani, che se vogliono, possono veramente cambiare il deserto delle idee in un giardino fiorito di progetti.

Essi, ed essi soltanto, sono l’immagine presente di un futuro già iniziato.

Basta semplicemente volerlo o almeno mettersi in gioco.

La Chiesa lungo le strade

La Chiesa non è  un luogo di privilegio per pochi eletti o un premio di accoglienza per soli perfetti.

In Essa tutti hanno cittadinanza, soprattutto gli ultimi. Perciò, le sue porte non devono avere custodi,  per visionare chi merita di entrare, ma devono essere sempre aperte, per ricevere e gustare il profumo di Dio.

E’  veramente triste sentire la freddezza di una porta chiusa nel momento in cui non sono le mani a bussare, ma il cuore di chi, distrutto, si pone alla ricerca di Dio.

Ed oggi è  intensa la sete di Dio, ma non sempre c’è qualcuno, disposto a dissetare colui che chiede.
Se ognuno, sacerdote o laico, capisse che una vera chiesa e, quindi una coumunità parrocchiale, non può considerarsi credibile, restando prigioniera in se stessa, vinta dai soliti e vecchi schemi pastorali, uscirebbe dal proprio guscio, scenderebbe dal balcone della sua prosopopea e andrebbe  lungo le strade, dove potrebbe cogliere, sporcandosi, i  veri tratti del volto di Cristo.

Il dubbio nella fede

L’uomo che non dubita vive chiuso nella credulità e non si apre mai alle vere sorprese di Dio, che lascia orme dappertutto.

Non è  un cercatore, ma un semplice depositario di quanto ricevuto, dove trova la sua compiacenza e fissa il canone della fede.

Non cercando,  è  destinato a non vedere; e non vedendo, resta nella sua cecità.

Invece, il dubbio favorisce la speranza e la speranza schiude profondi orizzonti di fede.

Qui ognuno penetra il Mistero, facendosi avvolgere dalla bellezza del Trascendente e dà ai suoi dubbi

quella chiarezza di certezza, che genera nel cuore il desiderio di intimità e familiarità con  Dio.