Quando Dio irrompe nel cuore della nostra vita,
aprendo la resistenza delle tenebre alla luce
e noi ci facciamo trovare disponibili all’accoglienza,
abbandonandoci all’ azione del suo Spirito,
diventiamo realmente nuovi.
Non più fasciati dalla coltre della fragilità,
che ci prostra ad ogni tentazione, ma ricreati dal suo amore,
che ci proietta in orizzonti di trasparente umanità,
in aperta linea di adesione alla sua volontà.
E siamo veramente nuovi.
Non ragioniamo ed agiamo più secondo gli schemi,che il mondo offre,
piegandoci al suo spirito,
ma ci muoviamo secondo il pensiero e le vie di Dio,
che ci orientano alle cose di lassù.
Categoria: Pensiero del giorno
Nel cuore della vita
Natale, festa di chiasso e di consumo?
Il silenzio e l’ascolto sono diventati un pò stranieri al Natale,da molti ridotto ad una festa di chiasso e di consumo,
dove l’unico assente risulta proprio il Festeggiato.
Tutto si muove e vive nell’ebbrezza di moine e di regali,nulla invece vibra nei cuori,
che restano sordi ad ogni Voce del divino che viene.
È la storia di Dio che l’uomo, prigioniero dei suoi capricci,tradito dal vuoto delle apparenze,
che intenebrano la sua vita,svilisce in poche emozioni,che durano semplici istanti,
sospesi solo al ricordo di un fatto passato.
Ma Dio,nonostante tutto,continua a tracciare strisce d’amore,che suonano come invito ad aprire la porta del cuore,
alla quale mai smette di bussare.
Come cresce la Chiesa?
Molti preti credono che la Chiesa cresca con i megafoni, che annunciano novitá sempre piu esplosive o con il porta a porta,nell’intento di cercare proseliti, onde incrementare il numero degli iscritti.
Oppure pensano che aumenti la sua carica di attrazione, trasformandola in un circolo sociale o in una specie di agenzia per viaggi religiosi, spesso riducibili a sole potenzialità di profitto.
Ebbene, la Chiesa non può perdersi in questi meandri di chiasso, di fragili contingenze, che nascono e muoiono senza orme di sequela e tantomeno può illudersi di fondare il suo cammino, facendosi soggiogare dal mercato delle parole o delle iniziative.
La chiesa, se vuole veramente crescere, deve uscire da sè, dai suoi vecchi palinsesti del dovuto, che la rendono triste ed antipatica.
Deve riappropriarsi della bellezza del suo ruolo di madre, troppo trascurato.
Deve spalancare la porta del cuore all’ascolto e all’accoglienza di chiunque bussi, dando a tutti quella tenerezza, che la fa sempre più giovane e vogliosa di essere conosciuta ed amata.
La Chiesa può crescere e crescerà solo con la forza della caritá, con il fascino della sua maternità, con la gioia della testimonianza, mai stanca di mantenere la porta d’ingresso aperta a tutti,senza alcuna distinzione.
Briciole di freschezza
Finchè i sogni dipingono di colori la vita, senza mai dare possibilità di vedersi già vecchio, nulla appare pesante e tutto viene visto come sereno intarsio di novità.
Persino le rughe, che raccontano il tempo passato, strisciano, invece, sul volto un presente interessante, che vivacizza l’ esistenza e le genera la voglia di guardare sempre oltre.
Chi sogna, non ha paura dell’ età cronologica nè di qualche acciacco, purtroppo sempre ricorrente; neppure si lascia abbagliare dal fatalismo della morte.
Sognare è come un continuo aprire le ali nell’ orizzonte di nuove speranze; è un attingere effluvi di fantasia, che permettono di dimenticare la realtà di tutto ciò che è fragile.
È come uno stare al di fuori della ragnatela, intessuta dal quotidiano, e sentire ancora l’ ebbrezza del vivere, che assapora, aldilá del tempo, briciole di freschezza.
Cercatori di pace
Tutti siamo cercatori di pace, ma non tutti la troviamo.
Eppure, troppe sono le strade che dipingono le sue ebbrezze, quasi fascino avvolgente, che riempie l’immediatezza del cammino, ma nessuna apre ad un orizzonte chiaro di felicità.
E queste sono le strade del mondo, che percorriamo sempre con la stessa voglia:potere, denaro, vanitá, le paci fittizie ed apparenti, che ci gonfiano di tante cose, ma non ci danno alcuna sicurezza, non essendo un porto vero di tranquillità.
Guardiamo solo avanti e mai invertiamo la rotta, incapaci neppure di una sosta, necessaria per discernere il filo essenziale e portante della vita dalla fragile ragnatela, che la panacea del mondo crea.
E siamo tristi, ma anche vuoti.
A nulla serve ció che abbiamo, il potere che esercitiamo o la bellezza che ostentiamo.
Alla fine, leggiamo nello specchio della nostra anima l’insoddisfazione, che si acuisce non per l’assenza di qualcosa, ma per la non presenza di Qualcuno, che un giorno ci disse:”Vi lascio la pace, vi dó la mia pace. Non come la dà il mondo, io la dò a voi”.
La pace che ci dá il mondo non arriva al fondo dell’anima; è solo un insieme di surrogati, che avvelenano lentamente il cuore.
A differenza della sua, che schiude orizzonti di vita gioiosa, ed è definitiva, essendo il dono più bello che lo Spirito Santo porta con sè, quando viene accolto dal nostro cuore.
La Porta dell’ amore
Ogni volta che la delusione insorge nel tuo cuore ed avverti il peso della solitudine, come se tutto tramasse contro di te,fermati e guardati intorno, dove certamente trovi qualcosa o qualcuno che potrebbe donarti speranze migliori.
Soprattutto stringi gli occhi, per liberarti dalla fuliggine delle illusioni, generate da false promesse, e gusti la trasparenza del Cielo, dove Qualcuno aspetta il tuo ritorno, per riprendere il suo cammino con te.
Qui non ascolterai parole né rimproveri; non vedrai volti finti come immaginette né sorrisi accattivanti di fantasmi.
Sentirai solo il profumo dell’Amore nella visibilità di un Padre, che ti accompagna, tenendoti per mano, nel nuovo cammino.
Sono le mani di Dio, che ti accarezzano nel momento del dolore e del perdono.
Quelle stesse, nelle quali puoi vedere e toccare le mani del Figlio, Gesù Cristo, piagate per amore.
E sono mani sempre aperte, pronte a raccogliere pure i cocci di quanto ancora ti resta, a differenza di quelle dell’ uomo, che si aprono e si chiudono sempre con il ritmo dell’egoismo o dell’apparenza.
Le mani di Dio aprono la porta sempre, anche al solo fruscio di pentimento.
Come siamo caduti in basso!
Quante tragedie! Quanti morti! Un tempo imprimevano un sigillo di sofferenza e di profonda amarezza.
Lo sguardo si agitava in un crogiuolo di domande senza risposte.
Il volto dipingeva orme di mistero, che svegliavano pensose lacrime.
Il cuore si appesantiva di fronte all’imprevedibilità.
Nulla passava inosservato ed ogni vita, tragicamente finita, dava spazio ad improvvise meditazioni sulla sua verità.
Oggi, con la forza dei mezzi di comunicazione, tutto si è mutato in uno spettacolo, la cui visione dà solo emozioni di passaggio, subito assorbite dalle fate di turno.
Per cui, la vita e la morte, e viceversa, sembrano semplici pedine di una scacchiera, dove le uniche pause vengono fatte più in seguito alla notizia di un cane ucciso, che di un uomo investito, più per la caduta della borsa, che per i numerosi morti, che impregnano il mare e il cielo.
Come siamo scesi in basso!
L’importanza del creato per i cristiani
L’uomo che si allontana da Dio e pensa di gestirsi da solo, al guinzaglio dei suoi progetti, perde ogni visione d’amore verso la realtá che lo circonda. Per lui tutte le cose valgono nella misura in cui si rapportano a se stesso.
Non vede nè sa leggere significati diversi e tantomeno sa dare ad esse un senso, che va al di lá di ciò che rappresentano.
Tutto gli appartiene e su tutto spadroneggia come se fosse assoluto proprietario.
Questo è l’atteggiamento di chi considera il creato esclusivamente come fonte di sfruttamento e non di salvaguardia della sua bellezza e bontá.
Purtroppo, per alcuni, parlare di custodire il creato sembra una favola da illusi.
Eppure, se gli uomini non desistono dalla distruzione di tanta bellezza e bontà che esso racchiude e ancora conserva, il rischio è immane, perchè,a differenza di Dio che dimentica, anzi getta dietro le spalle il peccato; a differenza dello stesso uomo che a volte,pur ricordando il male ricevuto,spesso sorride,il creato non perdona mai.
Distrugge senza preavviso e la vendetta non accoglie richiesta di perdono.
Ma se per alcuni la custodia del creato si pone come favola, per i cristiani sarebbe un gravissimo peccato oscurare quella bellezza e bontà, insite in ogni cosa, per le quali Dio nella Genesi trova compiacenza.
E, a tal uopo, non basta per i cristiani la semplice conoscenza umana, quella scienza, cioè, che permette di capire la realtá dell’universo, ma è necessario anche l’altra scienza,ossia, il dono speciale dello Spirito Santo,che aiuta a scoprire,attraverso il creato,la grandezza e l’amore di Dio.
Non solo, ma offre pure la possibilità di vedere in esso un dono meraviglioso,che Dio ha fatto all’uomo non per sfruttarlo a proprio piacimento, ma per custodirlo ed utilizzarlo a beneficio di tutti.
Ma sempre con rispetto e gratitudine.
Sarebbe veramente esemplare,se i cristiani rivelassero un pò della loro dignità anche nell’impegno a custodire le meraviglie creato.
Le tre Porte
Senza trascurare l’ importanza dello studio, che certamente è fondamentale per conoscere Gesù, è opportuno sottolineare che rischia molto chi si limita semplicemente ad esso. Purtroppo, come ieri così anche oggi, non mancano coloro che preferiscono esaurire se stessi nel fare solo l’ anatomia del mistero di Cristo, quasi che le idee fossero l’ unico veicolo della sua conoscenza.
E questa è una strada sbagliata, senza ritorno, che si trasforma facilmente in un labirinto, che spesso produce aridità spirituale ed in alcuni casi, come in passato, delle vere eresie, le quali, a ben considerare, sono proprio questo cercare di capire Gesù soltanto con le proprie capacità.
Chi cerca di conoscere Gesù, perseguendo tale cammino, non lo trova mai, perché le sole idee ” non danno vita “, anzi ” diventano pazze “.
Ecco perché, se tu vuoi veramente conoscere Gesù, devi bussare alla preghiera, alla celebrazione e all’ imitazione di Cristo.
Sono le tre porte – come dice Papa Francesco – da aprire sempre, se vuoi trovare la via per andare alla verità e alla vita.
Ebbene, la prima porta, quella del pregare, è auspicabile che tu l’ apra iniziando con la lettura del libro del Vangelo, che oggi è stato ridotto, in molte case a vero soprammobile. Invece, è proprio qui che si trova Gesù. Pertanto, se tu con lo studio ti avvicini un po’ a Gesù, con la preghiera lo potrai conoscere.
Tuttavia la sola preghiera non basta.
E’ necessario che celebri Gesù nei sacramenti, perché è qui che puoi trovare la vita, la forza e il conforto. Senza tale celebrazione, tu non arriverai mai a conoscere Gesù in verità.
Infine, aprendo la terza porta, puoi imitare Gesù, in quanto, leggendo il vangelo, scoprirai ciò che Gesù ha detto e ha fatto.
Pertanto, attraversando queste tre porte, puoi entrare veramente nel mistero di Cristo.
Bambini capricciosi
Siamo bambini troppo capricciosi.
Potremmo rendere veramente bella la nostra esistenza, invece non smettiamo mai di complicarla o cedendo alle continue tentazioni di circostanza, o facendoci piegare dalle cangianti fantasie o impressionare dalle nostre problematiche.
Eppure, basterebbe un po’ di pazienza, un po’ di comprensione, un po’ di umiltà, un pò di gioia, per rendere il suo cammino più attraente e ricco di sorprese.
Sono proprio queste piccole virtù , tanto trascurate, a volte persino ignorate, che potrebbero mutare l’ approccio alle cose e alle persone, se avessimo l’ accortezza di esercitarle.
Per quanto modeste, esse hanno la capacità di frenare parole e comportamenti incauti, e sono come un po’ di sale che dà significato e sapore allo scorrere della vita.