Categoria: Pensiero del giorno

Banchetti inutili

Non è forse vero che abbiamo abituato gli occhi a guardare altrove, quando ai bordi delle vie, come fagotti abbandonati, sono immoti tanti diseredati, sui cui volti è dipinto il grido della fame?

Non possiamo negare che siamo diventati troppo egoisti e chiusi nel benessere, per farci scomodare dal disagio di un’umanità tradita e trattata con indifferenza.

Preferiamo scivolare nello specchio delle mode, delle moderne fate, che offrono solo ebbrezze leggere, surrogati che addormentano cuore e mente, senza tormento di pensieri.

È un mondo di stranezza il nostro, che regala banchetti inutili a chi non ha bisogno e trattiene persino le briciole per chi non conta nulla.

La nostalgia della sincerità

 

 

Viviamo in un mondo che ama più l’ ipocrisia che la sincerità, più l’ apparenza che la realtà.

E quanto più raffinate sono le forme dell’ ipocrisia e dell’apparenza, più ci consoliamo nel crogiuolo del chiasso e della baldoria.

Eppure, non c’ é nulla di più dissacrante dell’ ipocrisia: la maschera dietro cui nascondiamo le verità, preferendo ostentare davanti a noi,  con gesti e parole, quelle false certezze, che ci elevano a veri attori.

Così non siamo più noi.

Anzi, siamo recipienti vuoti, che cerchiamo di riempire con i surrogati artefatti, che altri preparano, rischiando, alla fine di ogni sera, una volta caduta la maschera, di sperimentare la nostalgia della sincerità.

 

 

Il rischio

Una vita senza rischio è  un limbo, dove tutto è  sospeso e tutto è  senza alcuna identità di futuro.E’ come un sentirsi uccello, ma non avere le ali per volare. Un conoscere tante canzoni e non avere la voce per poterle cantare. Chi non ama rischiare, è  destinato a mutare la vita in una sorta di monotonia, in una povera recita sugli stessi canovacci di mediocrità. Chi rifiuta il rischio, anche il più insignificante, sotterra tutte le possibilità di crescita. E’ come chi, per paura di perdere l’unico talento che ha, lo nasconde nel proprio scrigno, non considerando che, a distanza di tempo, esso perde del tutto il suo valore di acquisto, per avere solo quello nominale. Ciò che è  vita ha sempre in sé  onde di rischio. Sono la sua bellezza e racchiudono quelle spinte interiori, che danno veramente la voglia di vivere. Perciò, è  necessario rischiare, ricordando sempre che ” sulla terra l’ essere che corre meno rischi – come dice Gustave Thibon – è  l’essere più vicino al nulla: chi non rischia nulla, è  nulla”. Se non si vuole rendere ” nulla ” la stessa società, e, quindi, trasformarla in un cimitero, ognuno deve imparare a saper rischiare. Senza mai dimenticare l’ esempio di Cristo, il quale ha vinto, perché ha rischiato tutto per gli altri.

Sorrisi di opportunità

Anche se cerchi di brillare di luce propria, ti senti sempre sospeso al giudizio  degli  altri.

Pensare  ed agire sono troppo condizionati dagli ingredienti esterni, per cui non sempre ciò che fai, é frutto di volontà.

La paura di vedere offuscata la propria immagine, di sentire un frasario negativo sulla propria persona è il tarlo, che incide fortemente ogni forma di creatività.

Soprattutto, indebolisce la libertà, che, non riuscendo ad esprimersi, si adegua al mondo degli altri.

E qui nasce l’ipocrisia nelle sfumature più varie, che dipingono, sul palcoscenico della vita, sorrisi di assenso o dissenso, non fatti per convinzione, ma solo per opportunità.

Gendarme del divino

imamTemo chi cerca di imprigionare il sacro nei riti,
misurando parole e gesti con il metro del volto,
con cui fa trasparire sottili messaggi di severità.
Qui non vedo nè sento l’ odore di Dio.
Mi perdo nella visione di un gendarme del divino,
che cerca soltanto l’ esteriore perfetto,
con cui  crede di rivelare il mistero della Verità.

 

La forza della verità

 

 

Non lasciarti mai impressionare, se un giorno qualcuno insinua dubbi sulla tua persona o fa dichiarazioni alludenti a qualcosa di compromettente.
Nè devi cercare parole di difesa, scivolando nell’offesa.
Ricordati che gettare fango su chi non passa inosservato è quasi una moda, per non dire, un’arte subdola.
Invece, fermati subito e, senza nulla dire, guardati nella profondita di te stesso, dove, con un colpo d’occhio,potrai vedere la realtà di ciò che sei.
Qui, e solo qui, al di  là di quanto insinuato o dichiarato, puoi vivere tutto come una occasione necessaria, per riscoprirti nella verità, la quale ti rivela, come  in uno specchio, la sua forza sempre vincente.

Come sinfonia

anTroppo vorrei dirti, ma non posso.
Aldilà di ciò che penso,
vive in me qualcosa di grande,
che prosciuga ogni sentimento
e si veste di autentico amore.
Non sei un nome generico,
che passa inosservato;
nè una nota, coperta dalle altre.
Tu mi sorprendi in gesti e parole,
ed ogni sguardo suona come sinfonia,
che solo chi ama, può ascoltare.

 

Pagliaccio di convenienza

pagliaccioAmo il pagliaccio di professione,
che cambia in maschere d’ilarità
sguardi e parole, gesti e sorrisi.
A tutti dona sprazzi di ebbrezza
e ognuno trova in sé l’emozione
di vivere istanti senza nostalgia.
Non il pagliaccio di convenienza
che riveste di falsità il volto
dipingendo immagini di occasioni
che lo rendono tanti e nessuno,
e sempre portatore di finte moine
che diventano respiri senz’anima.

 

Tarantella di pensieri

tarantMentre scrivo parole d’ amore, che sfoltiscono il cuore di tanti fantasmi,
non poche ombre si addensano e segnano orme  di pensosità.
Mi fermo.
Cerco qualcosa o qualcuno, che si diverte ad aleggiare su di me.
Non trovo nulla,
se non la solita tarantella di pensieri, che pullulano senza identitá.

L’Invisibile

sfoltTu ammiri la chioma dell’ albero,
ti perdi nella visione
di tutto ciò che ti gira intorno,
senti la sinfonia della sua poesia,
ma mai ti fermi a meditare
l’ invisibile, che è sotteso
a quanto di bello o brutto vedi.