Un giorno una lumaca scopri l’ importanza della riflessione. Vedendo intorno a sè tanta agitazione, per paura di essere calpestata, lei cosi piccola, lenta ed insignificante, si fermò e pensò bene di cambiare strada.
L’ inversione le evitò una brutta fine e, nello stesso tempo, le diede la possibilità di raggiungere il posto desiderato.
Intanto, gli altri continuarono a correre di qua e di lá, senza meta ed ignari di ciò che facevano.
Sembravano automi assorbiti solo dal ritmo del tempo ed indisponibili ad ogni pausa di riflessione.
Avevano solo tanta voglia di fare, di possedere, di spingersi reciprocamente, di creare e distruggere.
Stressati dalle fisime e dalle solite paure del terribile quotidiano, non avevano occhi di quiete nè di pace, ma solo di conflitti, aperti ad ogni forma di belligeranza.
In ognuno mancava la bellezza di una sosta e, quindi, della riflessione, per fermarsi, guardarsi dentro e scoprire la propria identità.
Cosi, a differenza della lumaca, che, con una breve sosta, seppe orientare la sua bussola, evitando di soffocare in una ragnatela inestricabile, essi vi precipitarono, perchè, avendo perduto il gusto di fermarsi e di riflettere, non trovarono in sè quelle spinte interiori, che avrebbero potuto schiudere feconde possibilità di conquista.
È preferibile, a volte, sentirsi una piccola lumaca, che sa cercare una nuova via di sopravvivenza, piuttosto che lasciarsi sopraffare dall’ agitazione inconsulta, che genera disperazione!