Categoria: Pensiero del giorno

Il sapore del silenzio

Ovunque rumori vari, che uccidono ogni spazio di silenzio
ed impediscono ogni parola autenticamente vera.
Privi di silenzi, dove nasce la bellezza della parola,
ci siamo ridotti a semplici ascoltatori di parole,
che disturbano la mente ed infastidiscono il cuore.
Quanta quiete manca oggi alla nostra vita!
Non riusciamo a trovare in essa un pò di tempo per riposizionarci,
recepire la nostra identità, e, soprattutto pensare diversamente.
Il sapore del silenzio ha un gusto straordinario,
si apre a tutte le sorprese.
Alita respiri di continua novità e non delude mai;
persino nelle lacrime rivela speranze di gioia e dona
la luce per vedere chi veramente siamo.

Quando il cuore cede alla ragione

Tutto diventa pesante quando il linguaggio del cuore
cede a quello della ragione.
É difficile trovare la spontaneità di un sorriso,
il calore di uno sguardo, la sincerità di un dono.
Parole e gesti vengono sempre misurati,
quasi filtrati senza aliti di più o di meno.
E ogni assenso o dissenso mai ricevono un tocco di cuore.
Sono solo effluvi freddi della ragione,
che si diverte a dire tutto e il contrario di tutto,
prigioniera delle sue certezze e non sentinella
in ascolto della verità, che il cuore suggerisce.

Il diavolo finge di dormire

Il nostro è un tempo, in cui il diavolo finge di dormire.
Anzi, sembra che sia andato via da questo mondo.
Forse ha capito che noi siamo diventati  più  diavolo di lui.
Addirittura,spesso ci  fa credere che non esiste affatto.
Finché  non gli diamo fastidio, egli finge di dormire.
Appena vibra il nostro impegno cristiano,reagisce con rabbia.

Solo in Te non cammino a tentoni

Sono contento, Signore, quando squarci l’ oscura notte dell’ anima
e mi avvolgi di luce, diradando le tenebre, che  occludono ogni visione.
Non cammino più a tentoni, con le mani protese in cerca di sostegno,
ma vedo e  salto tutto ciò che mi é di inciampo.
Le incertezze ad una ad una cadono come le foglie d’ autunno
ed una nuova  linfa inizia a circolare nella mia intimità.
Mi sento veramente  diverso,  con la voglia di volare in alto,
rinnovato  desiderio di cogliere la bellezza dell’ anima,
che il tempo debole  non smette di sporcare.

Il perdono é la più bella vendetta

La vendetta é il peggiore grimaldello contro le offese ricevute.
Può soddisfare la rabbia,che diventa,per un pò,il corrispettivo
del torto subito,ma non libera la coscienza,che si sente chiusa
nella spirale dell’odio.
Chi si vendica non dorme,anzi il suo è un amaro letto di spine,
non diverso, forse peggiore di quello su cui giace chi sbaglia.
Non così,invece, per chi perdona, il quale gusta il vero sapore
dell’amore e fa del suo perdono la più bella vendetta.

Volare oltre le nubi

cieloChi sa se un giorno riuscirò a volare oltre le nubi,
ove il silenzio, unica parola parlante, mi sovrasta
e ancora mi fa sognare senza tremori spazi infiniti,
in cui, saltellando e mai inciampando, corro libero
con gli occhi sempre svegli per racimolare sorprese,
che mi portano più su, lontano dagli usati pensieri.
E qui mi sembra di avere braccia allargate come ali
di angelo che senza parlare dialoga con il silenzio,
guarda facendo mistero, dove subito scopro una luce,
quasi un vasto mosaico di colori, che sale e scende
e lentamente mi arricchisce di pensieri e di parole,
che mi rendono un uomo di terra impregnato di grazia.

 

La Chiesa non va lasciata,ma amata

Troppi sono coloro che, pur avendo amato e servito la Chiesa, in seguito l’ hanno fatta uscire dalla loro vita, delusi per l’ assenza di credibilità  dei suoi rappresentanti e degli stessi cristiani. Certamente, comportamenti poco chiari  fanno male e possono generare confusione e prese di distanza, però trarre da essi conclusioni di rotture definitive, significa avere della Chiesa una interpretazione sbagliata. Il che, soprattutto, se si consideri che ” La Chiesa – come dice G. Bernanos – é una casa di famiglia… E nelle case di famiglia c’ é sempre un pó di disordine…”. E San Paolo nella seconda  lettera a Timoteo usa una bellissima immagine: ” una casa grande, ove non ci sono solo vasi d’ oro e d’argento, ma anche di legno e di argilla, alcuni per  usi nobili, altri per usi più spregevoli”(2 Tm 2,20). Un’ immagine che  prospetta il diverso destino tra  chi, nella Chiesa, nonostante tutto, resta fedele alla sua condizione di battezzato, e  chi, con leggerezza, si allontana. Pertanto, non bisogna mai dimenticare che la Chiesa, pur essendo Santa in sé, porta nel suo cammino, il realismo di un’ umanità, fatta di debolezza e miseria; ed è proprio questo intarsio, che la rende oggetto di comprensione e amore.

Troppi fantasmi

Troppi fantasmi vengono all’ improvviso, senza preavviso, alla mente
Mi assillano, mi mostrano vie diverse, mi stanno addosso, ma resisto
Resto fermo nel guscio della mia dignità mai dimenticata e sempre
pronta a indossare lo scudo di difesa, che mi rende testimone vero
Mai riescono a spogliarmi di ciò che sono e quasi sempre soccombe
il loro insorgere a cospetto della grazia che tu mi dai, o Signore

Ai miei amici di colore

 

 

Un pensiero mi affligge e, pur vivendo momenti di spensieratezza tra amici,
che nulla mi fanno mancare, mi sento triste nel cuore.
È un pensiero che mi accende e mi spegne come una lucciola nell’ oscurità.
Chiudo gli occhi e mi sembra di sorridere;li apro e mi viene voglia di piangere.
Sorrido, se penso ai miei amici di colore,ai loro sorrisi carichi di affetto, 
alla festa che mi fanno, quando mi vedono e mi trovano in loro attesa.
Mi addoloro ora, se penso ai loro volti delusi per la mia assenza
e come vanno via, senza sorriso, con gli occhi spenti e le mani appese.
E soprattutto privi di quel gesto di amore,che solitamente ricevono.

Al di là del sogno proibito

sconfDopo pochi istanti vissuti nello scrigno del piacere,
dove le illusioni si perdono senza ricordo,
ti rendi conto di essere ritornato subito alla  verità
dell’esistenza: un lento scorrere, che tracima la bellezza
e prostra ogni cosa verso la fine.
Fuori, al di là del sogno proibito, sembri come un uccello
dalle ali mozzate, che saltella guardingo di qua e di là,
timoroso di soccombere all’incapacità di volare.