Categoria: Generale

Davanti a te

fedelNulla dico,desidero solo restare in silenzio davanti a te
lontano da tutti,senza sentire nessuno,nemmeno il fruscio
di un respiro;troppo sono preso dal mistero,che fa vivere
nel mio cuore la nostalgia della tua presenza mai perduta
e sempre cercata ovunque,anche nelle tenebre,dove la luce
stenta a rendere chiaro il cammino,ma mai frena la voglia

 

La bellezza dell’attesa

rimorsoL’ attesa ha in sè il gusto della imprevedibilità e non stanca mai.
Chi si pone in tale atteggiamento,vive ogni istante nella speranza dell’ avvento.
Egli non misura il tempo.
Non guarda infastidito l’ orologio, per contare il ritardo.
Lo sente come amico e non come tiranno che brucia ogni aspettativa.
Anche se non conosce l’ ora esatta, è felice di consumare il suo tempo,
aspettando ciò che ama.

 

Icona di mio padre

Erano come pietre

le mani di mio padre,

specchio

di fatica e di dolore;

come la luna,

al tramonto del sole

erano i suoi occhi,

piccoli ma ancora vivaci;

come terra asciutta,

segnata da profondi solchi

era il suo volto,

ormai senza bellezza:

un quadro di antica arte,

ove l’usura del tempo

logora ma non distrugge

le linee della sua icona.

 

Guardo in alto

preceGuardo in alto e penso che un giorno anch’ io potrei trovare un posto lassù.
Certo non ho ali, però ho un grande cuore, che racimola e dona tanto amore,
che mi  facilita il  bussare a qualsiasi porta, anche a quella del cielo.
Non ho vergogna di essere un mendicante: chiedere per dare sono le mie ali
che schiudono i voli dello spirito e mi portano là dove l’ amore mi chiama.

 

 

Cose da dimenticare

Non é facile dire ció che si vuole.
Spesso vi sono ragioni che non aprono alla sincerità,
anzi la restringono nell’involucro di mezze verità.
E per quanto il respiro della coscienza
tenda a trasformarsi in grido di coerenza,
l’ apparato chiude sempre ogni sguardo di libertà.
Così, é più facile dire ciò che conviene o piace,
piuttosto quello che chi comanda non vuole o cerca
di chiudere nello scrigno delle cose da dimenticare.

 

Ogni uomo cerca qualcosa

Non conosco un uomo che non cerca ciò che gli serve.
Anzi, tutti cercano qualcosa senza mai risparmiarsi.
Vanno e vengono, corrono e percorrono strade diverse;
e quasi sempre non trovano quello che vogliono.
Bussano a tante porte, visitano chiese antiche e moderne,
si agitano per trovare un po’ di felicità e di verità,
ma ogni ricerca si perde, ai piedi di porte sbagliate.
Girano e rigirano come trottole ridicole e non vedono
che la porta dietro cui si trova la fonte del desiderio
è il loro cuore, dove possono  respirare un pò di pace.

Bussare all’Amore

Finchè tu non dissolverai

il velo della polvere che

tiene appannati gli occhi

non vedrai né la bellezza

che freme in te né quella

che vive nel cuore altrui

Solo se avrai ali d’amore

e volerai oltre l’ egoismo

che tarpa ogni meraviglia

scoprirai ciò che è in te

e udrai la voce del Bello

che geme sempre in ognuno

 

All’albero unico del profitto

Non cerco troppo,ma solo un uscio aperto

per entrare,vedere se nell’uomo è ancora

rimasto un pizzico di luce,che lo faccia

discernere e misurare i passi che compie

prima di farsi avvolgere dalla ragnatela

del disprezzo per tutto ciò che non crea

denaro:è blasfemo ignorare le meraviglie

della vita e spendersi per i soli affari

che affossano spesso la verità l’umanità

in un mercato di fandonie senza rispetto

ed è triste impiccare la propria dignità

all’albero unico del profitto,malmenando

la bellezza dello spirito che dà libertà

 

La voce di mio padre

Mi sembra
di sentire la voce
di mio padre,
a volte
voce di amore,
a volte
voce di monito;
ancora m’appare
seduto
coi gomiti in riposo,
con gli occhi svegli
in attesa,
attento interprete
dei miei umori;
ero tutto per lui,
nulla mi diceva
ma troppo
mi faceva intuire;
oggi
che non c’è più
ricamo i pochi tempi,
quando i miei occhi
quasi di nascosto
si calavano su di lui
attoniti
nel vedere una vita
già storia,
dove oggi mi leggo.

Domande a Dio

Nella solitudine,dove mi lascio sedurre dal Tuo silenzio,
divento ricco di parole.
Quasi approfitto per dirti ciò che penso,
anche ciò che forse non ti piace.
Ti pongo umilmente due domande,
che nascono dalla visione di sofferenza dei non più preti,
che vorrebbero,benché sposati,ritornare al tuo servizio.
Dei laici divorziati e risposati,che vorrebbero uscire dal limbo,
in cui sono stati segregati.
Conoscendo la tua misericordia infinita,
che spazza via anche un abisso di peccato,
mi chiedo perché certa Chiesa si mostra così dura.
Certamente Tu mi ascolti.
E per questo,mi sento felice,convinto che il tuo perdono
vale più delle apparenze umane