Categoria: Generale

Nella verità

barcTu mi definisci qualcuno,ma

io non so chi sono e tu che

mi accompagni per tante vie

non domandarmi più chi sono

Ascolti leggi quel che noti

puoi dipingermi un marinaio

di Dio nella tempesta,forse

un angelo di speranza sceso

sulle continue disperazioni

certo definiscimi come vuoi

purchè mi vedi nella verità

 

A don Domenico per il dottorato in morale

La strada è il mio libro,le traverse le pagine di tante storie
qui scopro il divino nascosto,vedo il silenzio delle fragilità
numero i cocci sparsi qua e là come trappole di fate,contemplo
le apparenze di chi passa oltre,sento le bestemmie di chi cede
al fardello della miseria nella visione di chi guazza nell’oro
prendo fiato alle virgole,per guardare chi riceve il superfluo
mi fermo ai punti per leggere la morte di chi è stato scartato
Poi,senza mai chiudere gli occhi,passo di pensiero in pensiero
finché decido di misurare la verità morale con ciò che osservo
tutto ha il sapore dell’umano e poco o nulla trasborda da esso
perciò,amico mio,nei tuoi giudizi di valore non volare in alto
non lasciarti vincere dallo scrigno delle parole rigide,perché
una cosa è un libro di morale,povero intarsio di fredde regole
altro sono le pagine della vita,ove ogni lacrima è vero dolore

Perdono

 siTu mi cerchi sempre:

ovunque mi trovi,

mi prendi con amore;

nella polvere,

per primo la scuoti,

nel fango,

per primo mi pulisci;

anche se non sono bello,

mi rendi sempre bello,

anche se non sono buono,

mi rendi sempre buono;

dimentichi sempre:

con affetto di padre

mi ami perdonandomi

Il gabbiano

 Mi rassomigliava troppo

quel gabbiano

accovacciato

sui finti scogli del Circeo.

Fermo guardava tutti

senza cercare nulla,

pareva che soffrisse

non so di che cosa,

nulla lo distraeva

neppure le moine dei presenti.

Sembrava che puntasse

verso il mare,

invece era sempre lì

immoto ed incompreso,

forse in attesa

dell’ultimo volo.

Nemmeno la fame

gli apriva le ali,

tanto era pensoso 

quel povero gabbiano!

L’odore dell’addio

voceÈ più riposante penetrare gli occhi di chi ti vuole bene
toccare le mani di chi ti sta accanto e dice parole vere
invece di respirare l’odore dell’addio in pensoso teatro
dove passi gli ultimi istanti raggomitolato in te stesso
Certamente io non ho paura della morte,ma morire da solo
con lo sguardo che si spegne sulle pareti ormai incolori
con l’udito ingolfato da silenzio,che non gusta più voci
mi rallenta il cuore,anche se mi arride una vita diversa

 

Come oggi sei

madreNon saprò vivere

un giorno

senza ricordarti

come oggi sei:

icona

di novanta anni

nella quale

ogni ruga si allunga

e dipinge un’ombra

che ancora sottende

gli antichi tratti

della tua bellezza.

 

Non so se e quanto mi ami

fedelNon so se e quanto mi ami,anche se non dimentico ciò che mi dai
certo sono contento,ma finché non sento il tuo respiro,non vedo
gli occhi e le mani che tendono ciò che mi dai,resto nel dubbio
Spesso corro persino appresso alla fantasia,che genera immagini
con le quali m’illudo di dialogare,però non vibra alcuna verità
cosi mi ritrovo prigioniero di un mistero che stenta ad aprirsi
Eppure,non mi arrendo,perché proprio in ciò che tu mi dai,sogno
di incontrarti ora come padre ora come madre,a volte come amico
e di scoprire,nonché misurare l’eventuale profumo del tuo amore

 

A mio padre

genitoriOltre la morte nell’eternità

vedo ormai la tua immagine

e gusto con nostalgia

nella paternità di Dio

il tuo amore di padre.

Numero il tempo vissuto con te

nel poco e nel molto delle cose,

tutto m’appare nuovo e vero

quasi a sentire nel cuore di Dio

il vecchio silenzio del tuo cuore.

 

Quando non hai più niente

Quando non hai più niente
e la povertà diventa unica compagna dei tuoi giorni,
non tormentarti nel ricordo della passata ricchezza.
Anzi, poiché altri, che prima ti facevano corona,
hanno preso vie diverse dalla tua, e  sei rimasto solo,
apri gli occhi e guardati dentro, nel cuore, qui puoi scoprire
una ricchezza diversa, non fatta più di cose fragili,
ma dello spirito, che ti schiude orizzonti di luce nuova.

Davanti alla foto

IMG_2373Il tuo sguardo non è mai lo stesso,ha sempre un messaggio da darmi
a volte mi fascia di carezze,a volte di rimproveri,spesso zittisce
e nel silenzio io rivedo ciò che dovevo potevo fare e non ho fatto
Provo dispiacere;così mi perdo nei tuoi occhi,mi ricreo un sorriso
fisso il volto per sognare orme d’amore,trovo,aldilà della cornice
che conserva la tua foto,che tu ci sei,come un angelo che mi parla