Guardare le nuvole fugaci è un passatempo
che mi libera dai pensieri pesanti, perché
colgo dietro di esse intrecci di immagini
che mi parlano come delicate fate d’ amore
e subito scompaiono senza lasciare tracce
se non leggeri chiaroscuri, che si perdono
nel cielo, ove dipingono sbiadite montagne
sulle quali vado come un bambino,provando
l’ebbrezza vera di davide che sfida golia
E mentre gioco con lineamenti occasionali
che si distendono per strisce trasparenti
intarsiate da cupe megere, che languiscono
per farmi vedere come è stupendo il cielo
ove disegno il mio volto, io come in sogno
mi sento signore delle nuvole,che cavalco
senza briglie, frangendo le vette più alte
che mi sollevano per stringere l’infinito