Categoria: Generale

Signore delle nuvole

Guardare le nuvole fugaci è un passatempo

che mi libera dai pensieri pesanti, perché

colgo dietro di esse intrecci di immagini

che mi parlano come delicate fate d’ amore

e subito scompaiono senza lasciare tracce

se non leggeri chiaroscuri, che si perdono

nel cielo,  ove dipingono sbiadite montagne

sulle quali vado come un bambino,provando

l’ebbrezza vera di davide che sfida golia

E mentre gioco con lineamenti occasionali

che si distendono per strisce trasparenti

intarsiate da cupe megere, che languiscono

per farmi vedere come è stupendo il cielo

ove disegno il mio volto, io come in sogno

mi sento signore delle nuvole,che cavalco

senza briglie, frangendo le vette più alte

che mi sollevano per stringere l’infinito

La finzione ha cento facce

Non so chi é più finto se colui che finge o chi accetta volentieri tale comportamento.
Certo, non ci vuole troppa intelligenza nel riconoscere una persona, che gioca con la finzione
Eppure,  c’é sempre qualcuno che si lascia sedurre dall’ascolto delle sue parole.
Forse trova in esse sapori di adulazione o il fascino della compiacenza.
Però, é veramente incredibile farsi  ammaliare dalle moine di chi finge,fino a lasciarsi intrappolare dalla rete dei suoi desideri.
Purtroppo, l’incenso di chi conosce l’arte della finzione, vale piu della sincerità di chi cerca  di parlare con il cuore.
E questo perchè ?
Perchè la sincerità non si piega, al contrario della finzione, che ha sempre cento facce.

Uccidere ucciderti

bimbaUccidere ucciderti pensando di fare cosa gradita a Dio
di correre sugli arcobaleni del cielo,dove tu realizzi
il sogno di vederti coccolato dai fantasmi della carne
di avere solenni benedizioni per le atrocità che compi
contro chi non credendo come te,non può vivere come te,
non è da Dio che respinge il sacrificio e misericordia
è la sua vita,condanna scie di sangue fascia le ferite
ama tutti e per ciascuno si fa diventa vero samaritano
e tu finché ammiri nella morte altrui la gloria di Dio
vibri soltanto la follia omicida della tua religiosità

 

E mi agito

ascE mi agito, ma non mi perdo mai in follia,
grido mi lamento esagero, spesso inveisco,
ma subito ritorno in me stesso, dove cedo
alle lusinghe e mi ritrovo bambino sereno.
Mai conservo nè ricordo le persone o cose,
motivo dei miei sottili e cangianti umori,
anzi, mi riconquisto dimentico mi spoglio
di quanto successo e brillo di nuova luce.

 

E medito

siE medito senza pensieri, preso solo dal tuo mistero,
in cui mi adagio, facendomi avvolgere come da fasce
vibranti di amore, che, stringendomi, mi illuminano.
Non sono più io e mi sembra di essere uno tra molti,
che guardano ascoltano e gustano la stessa bellezza
nella cornice del cielo, dove ogni respiro è estasi.

 

E credo

pregareE credo sempre, anche quando nulla trovo in me.
Mai soccombo, dovunque scopro porte di riserva,
che mi aprono pensieri nuovi anche nel deserto.
Spesso esco a fari spenti come vero sonnambulo,
che rischia di cadere, invece resisto in piedi,
allargo le braccia e mi pare di volare in alto.

E cammino

prodE cammino verso la meta, benché chiuso nel bagaglio dei pensieri.
Sembro attratto da un invisibile, che mi guida e traccia le orme
di arrivo, dove riscopro il poco che lascio e il molto che trovo.
Nel confronto mi sento contento, potendo gustare senza rimpianti
tutto ciò che ho e sono, sentire la ricchezza delle scelte fatte,
vivere diversamente e senza noia il mio modo di pensare ed agire.

E guardo

cattiveriaE guardo, cercando di scoprire qualcosa di vero.
Mi fermo, pensando a tracce di un tuo passaggio.
Seguo tutti i gesti e li trovo privi di malizia.
Ascolto le tue parole e sembrano icone di amore.
Ma tu chi realmente sei in questa cornice amara,
ove sorriso e lacrima si divertono sul tuo viso?

E prego

seraE prego non per me, che appena apro gli occhi, entro nel tuo cuore,
ma per te, pulcino bagnato da onde increspate di pensieri inquieti,
che castigano, cancellando dal volto la freschezza della tua anima.
Mai ti abbandono,ben sapendo che anche cocci insignificanti aprono
a facili cadute: sei troppo fragile per liberarti dalla tentazione
di chi con maestria segna il cammino di petali di rose senza spine.

 

E mi inchino

fedelE mi inchino non per adularti, ma per dire che ti amo.
Sono come mi vedi libero e senza finzione, una pagina
pulita,dove scrivo solo ciò che penso e posso donarti.
Davanti a te mi vibra il cuore che quasi si trasforma
in una conchiglia,in cui ogni sfumatura di suoni apre
il suo scrigno e tu contempli e ascolti quanto ti amo.