E non torno indietro, perché troppo ho vissuto senza di te,
ora che ti ho ritrovata e sento come prima l’odore fruscio
della tua presenza, guardo come un bambino al futuro quasi
porto di tranquillità, ove aleggia l’ ebbrezza dell’ amore,
che sveglia la mia anima, facendola vibrare alla tua ombra.
E sono felice, perché mi sembra di salire sull’ arcobaleno
dei pensieri nuovi,speranze che mi schiudono alla bellezza
di ciò che è vero, delle certezze reali che segnano svolte
di vita verso orizzonti non di curiosità, ma di meraviglia,
dove sento il profumo del cambiamento e vivo nel tuo cuore.
Categoria: Generale
E non torno indietro
Un porto di tranquillità
Non so cosa farei o darei per sentirmi libero,
non più assorbito dal tempo che corre inesorabile,
dipingendo sul volto il tormento delle ore già vissute,
al cospetto di quelle che ancora mi restano.
E sono proprio quest’ ultime, che vorrei vivere
con respiri diversi,tutti anelanti ad un porto di tranquillità,
dove la memoria del passato si bagna del presente
e si arricchisce di gioia verso il futuro.
Tutto parla per chi sa ascoltare
Molti credono che il saper parlare vale più dell’ascoltare.
Invece, non é cosi.
Spesso le parole riempiono gli orecchi, ma non toccano il cuore.
Solo chi sa ascoltare, sa dare alle parole una voce vera,la cui assenza trasforma tutto in rumore fastidioso.
Troppe sono oggi le parole senza ascolto:ad esse si preferisce il silenzio del cuore, dove l’ascolto suona una musica diversa,che fa apprezzare la bellezza dell’anima e dona a ciò che si ascolta una capacita di respirare sussulti di infinito e di eternità.
Un uomo senza Dio
Nell’ uomo l’ assenza di Dio è fonte di profonda agitazione.
Per quanto si sforzi di barare, mostrandosi come se non gli appartenesse affatto, per quanto dipinga sul volto barlumi di serenità, nell’intimo è triste.
È come un bambino senza ancora identità, capriccioso e nervoso, che nulla l’acquieta e tutto respinge, persino ciò che gli piace.
É insoddisfatto, non perché gli manca qualcosa, ma perché non trova qualcuno, che lo apra al sorriso dell’Oltre, dove scorrono gli arcobaleni della veritá.
È solo un intarsio di bellezza umana, a cui manca l’anima, che lo fa sognare e gli indica la strada per scoprire le vie e i pensieri di Dio.
Il coraggio di cadere e rialzarsi.
Mi fermo. Mi osservo. E guardo chiunque mi passi davanti.
Tutti abbiamo il desiderio di restare in piedi.
Ed ognuno conserva la prosopopea di resistere e di essere migliore degli altri.
In nessuno, nemmeno in me, vedo il coraggio di cadere, ma in tutti l’ansia di mascherarlo.
Purtroppo, abbiamo paura di cadere.
E quando cadiamo, quando incontriamo qualcuno più bravo di noi, non abbiamo il coraggio di alzare gli occhi in alto, dove mai manca la mano di Colui che ci insegna a cadere e a rialzarci.
Invece, sarebbe veramente diverso, se, ogni volta che cadiamo o subiamo una sconfitta, anche per un istante, pensassimo alle grandi cadute di Cristo, che, pur soffrendo, ha il coraggio di cadere e di alzarsi.
Uomo o marionetta?
Quando la forza del pensiero s’ intreccia
con la paura del pregiudizio o la caduta
di ciò che tu già hai, ti si apre davanti
uno scenario, dove qualsiasi scelta segna
il grado di ciò che veramente sei: o uomo
di carattere, che si costruisce su valide
basi, che nessun foglio di almanacco rode
o marionetta,che anche un alito di vento
strema, piegandola ai suoi movimenti vari
Non cambi mai
E ti trovo
E ti trovo anche quando insorge la certezza di perderti.
Resisto e supero sempre la tentazione di strade diverse,
che sembrano brillare con percorsi facili, un luccichio
di vuote moine maglie incatenanti, che presto evaporano.
Resto ritto senza mai incurvarmi,con gli occhi lanciati
verso il cielo, dove nuovi pensieri mi guidano e aprono
persino nel deserto vere oasi, che rinfrescano la mente
e snelliscono i passi, alacremente diretti al traguardo.
Meglio un pezzo di pane secco…
” Meglio un pezzo di pane secco e la serenità,
che una casa dove si banchetta splendidamente e si litiga”(Proverbi 17,1).
Non sempre la sapienza biblica trova accoglienza nelle famiglie moderne,
dove tutto si misura sul possesso delle cose e nulla o poco sui valori.
In esse non c’è più dialogo, pazienza, comprensione e, soprattutto,
un po’ di silenzio,per guardarsi dentro e scoprire, come in uno specchio,
le pesanti ombre che aleggiano, fino a soffocare ogni respiro di serenità.
Preferiscono subire il fascino delle famiglie patinate,che sono la cornice
dell’attuale società,invece di impregnare il vissuto di ricchezza interiore.
Il Mazzini diceva che ” la famiglia è la patria del cuore”.
Oggi ciò che manca alla famiglia è proprio un supplemento di cuore.
E quando il cuore è assente ed ogni rapporto si fonda sul do ut des,
subentra il lento e costante sbriciolamento interpersonale,
che porta con sé la fine della storia familiare.
Non sono le cose o i suoi surrogati che creano e mantengono unita la famiglia,
ma il cuore e l’amore che tutti i componenti sapranno reciprocamente donarsi.
Sognai di essere un grande uomo
Un giorno sognai che ero diventato un grande uomo.
Mi vedevo e sentivo di essere ammirato da tutti.
Godevo e gridavo che avevo raggiunto ogni meta
solo con la mia intelligenza.
Avevo tutto e nulla desideravo.
Ero pieno di me stesso e non disdegnavo di essere
meschino nel modo di agire.
Ma all’improvviso mi svegliai e subito mi cercai,
vedendomi diverso da come ero prima del sogno.
Mi mancava qualcosa,quella dote che nella realtà
mi aveva fatto veramente grande, ossia l’umiltà,
che mi apriva le porte di ogni cuore che incontravo
e dava fascino alla bellezza della mia intelligenza.