Non sempre il volto si fa leggere per ciò che è
molti sorrisi molti sguardi gli generano colori
che dipingono lineamenti diversi,in una cornice
improvvisata,dove si ammira solo ciò che sembra
Il vento accarezza la tenda che separa la mia dalla tua stanza
la fantasia vibra frammenti di poesia,che risvegliano il cuore
mi sento come un uccello che si agita,per evadere dalla gabbia
spingo gli occhi,per filtrare almeno qualche ombra di immagine
nulla vedo,se non improvvisate figure create dai miei desideri
che,fasciati dal tremolio della tenda,donano visioni di realtá
Non so quanti tra tanti,sdraiati su un imbuto di spiaggia
fasciati dal sole e bagnati dalle onde,s’aprono a istanti
di pensieri,che vanno oltre ciò che guardano,per portarsi
lassù,dove possono dire grazie a Chi è troppo dimenticato
Non c’è nulla che non si ascolta tra giudizi grida parole
tutto ha il sapore delle moine all’ombra degli ombrelloni
nè leggo in qualcuno sorrisi sguardi gesti controcorrente
deluso mi fermo,volo un pò in alto e gli dico che Lui c’è
A volte mi chiedo perchè tanti Ti abbandonano,appena il dolore bussa alla porta della vita.
Sembra che l’assenza delle difficoltà sia per essi l’unico collante della fede,quasi un corrispettivo dovuto.
Dimenticano che chi si pone alla tua sequela ha davanti a sé una sola porta,quella stretta della sofferenza,
per la quale sei passato per primo: passaggio obbligato, per raggiungere la gloria del Padre.
Dimenticano che chi diventa tuo amico,non può sottrarsi al calvario,che non mancherá mai nello scorrere della vita.
Anzi,se vuole conoscere se stesso e diventare grande ai tuoi occhi,deve vivere il suo dolore come un dono del Tuo amore.
Solo così sublimerá le croci che l’affliggono e le vedrá come carezze a cospetto della Croce,che gli apre la porta dell’Eternità.
Finché dici sì,quando dovresti dire no e viceversa
sei solo una controfigura povera della tua persona
Nessun sì o no di comodo garantisce il futuro vero
può aprire la porta,però non fa occupare la stanza
A nulla serve il plauso di chi riceve i tuoi sì no
se essi rovinano in un recipiente di vetro fragile
Onde luccicanti rendono vispo il mare
che tira il mio sguardo fino al cielo
dove,senza pensieri,mi sento travolto
da aliti,che vibrano segni di mistero
Quante immagini,quante ombre di amici
mi raffiguro e rincorro senza vederli!
Scivolo ai piedi della fantasia,fremo
ma tutto svanisce in un soffio sereno
Sembro, ma non sono aggressivo, grido solo la verità,
che non vuoi ascoltare perché prigioniero delle idee,
che altri confezionano e come ragnatela ti avvolgono.
E se alzo la voce è per il tuo bene la cui intensità
non sempre compresa, scivola spesso in gesti nervosi,
che mi figurano come uno che assale non come chi ama.
Io sto sulla soglia per bussare alla porta del cuore,
dove aldilà delle parole in chiaroscuro è lo sguardo
che conta sopratutto quando vibra aliti di sinceritá.
La sincerità non appartiene al tuo volto
sembri una maschera di carta,dove scrivi
ogni giorno troppe parole di convenienza
in cornici di colori diversi e cangianti
Giochi con le verità altrui,fingi la tua
danzando tra l’una e l’altra come girino
in uno specchio,dove rincorri solo ombre
che condensano fate sporche di ipocrisia
L’infinito non è quello che vedo in trapunti di meraviglie
ma è l’ascolto dell’anima,quando squarcio la sua corteccia
e inizio a vibrare nel desiderio di toccare il mio mistero
Qui non mi fermo alla soglia,ma l’attraverso quasi volando
liberato di ciò che mi appesantisce e mi trascina in basso
come dall’oblò si tende l’infinito e io m’illumino di fede
Non gioco mai con le parole,le misuro sempre e le rumino
quando vengono alla luce,hanno mani di gioia o di dolore
Nulla mascherano,tutto rivelano e ad ognuno danno verità
non importa se gradita o subita,certamente ricca d’amore