Categoria: Generale

Ascoltare

Quando sto solo ed inizio a pensare,

attorcigliandomi in me stesso, ripasso

la vita, un scrigno di ombre e di luci,

vissuto con l’ unico dispiacere

di aver parlato troppo e ascoltato poco.
Così  rivivo

gli effluvi delle parole,

quando un gesto avrebbe reso di più;
i discorsi forbiti,

quando sarebbe bastata una semplice parola;
i giochi di sguardi o di finti sorrisi,

quando il silenzio avrebbe detto meglio e bene.
Se potessi riprendermi parte del tempo passato,

parlerei di meno e mi spenderei per ascoltare,

certo che, non sprecando parole, posso vivere

e darmi un senso di maggiore ricchezza.

Il Cursillo: che cosa e?

amici

Etimologicamente significa “piccolo corso di cristianità “, che ha la durata di quasi quattro giorni, durante i quali tutti i partecipanti vengono invitati ad una sosta, per prendere coscienza della propria realtà, così diversa e distante da quella che pretende di apparire, e, quindi, per iniziare un cammino di cambiamento di rotta, riappropriandosi della bussola della vita.

Il prossimo Cursillo Donne è programmato dal 30 Novembre al 03 dicembre 2017.

Ciò che si dice e si ascolta in questi giorni  vede coinvolti sacerdoti e laici, i cui insegnamenti, chiamati rollos, non riferiscono dottrine diverse, ma le stesse, che tutti conoscono, perchè certamente sentite già  in altre circostanze.

Tuttavia, in questi giorni, tutto ha il sapore della novità: le riflessioni o meditazioni che prima passavano inosservate o sembravano inutili, qui scendono nell’intimo del cuore, illuminando la fede e acuendo la voglia non solo di conoscere Cristo, ma di viverLo e testimoniarLo anche nell’ ambiente che si frequenta.

Ognuno sperimenta la vita in grazia di Dio, il peccato che la incide e la distrugge, la misericordia del Padre, sempre pronto al perdono; e, soprattutto gusta,forse anche per la prima volta, la bellezza di Gesù nell’ Eucaristia, davanti alla Quale molti occhi lacrimano per la sua riscoperta.

Ebbene, il Cursillo, vera esperienza ecclesiale, potrebbe essere un momento importante nella vita di un cristiano.

Esso è  come uno scrigno che nasconde perle preziose, che vengono, nei quattro giorni, rivelate lentamente, per farne apprezzare, sempre di più, la bellezza.

Nella foto sono i partecipanti al sesto Cursillo Uomini  dell’ Arcidiocesi di Capua.

 Chi vuole provare, può rivolgersi direttamente a don Filippo melone o attraverso il sito: www.filoltre.it, oppure per via mail: filoltre@alice.it  oppure cell.3397294020

Nel poco vibra il cuore

Ciò che dono vale poco rispetto a quanto ricevo.
Anche se do con gioia e senza aspettare alcunché,
neppure un sorriso, perché so che la gratitudine
è solamente un respiro, che nasce e subito muore,
io ricevo sempre molto di più, perché nel  poco
vibra il cuore, che mi fa assaporare la ricchezza

dell’ umanità, quella povera semplice umile,

in cui il divino si identifica.

 

La prosopopea di chi parla

Ciò che mi rende indisponibile all’ ascolto

è la prosopopea di chi parla,

spesso amico di un chiaroscuro di parole,

che nulla hanno e niente creano.

Rivelano solo intarsi di atteggiamenti,

curati da finzioni,

che nascondono la voglia di essere qualcuno.

Non così quando a parlare sono labbra umili,

per le quali anche un respiro ha il profumo

di una profonda dignità.

A quarant’anni

Cercavo di ricordare

coloro che mi avevano visto nascere,

mi coccolavano ed ero il loro trastullo,

quando nei cortili, al crepuscolo, si univano

e come una famiglia tutti si divertivano.
Ancora vivi nella mente, sognai di vederli,

ma non trovai più nessuno.
Erano sparsi qua e là, ospiti del vecchio cimitero:

una profonda angoscia

nella visione di una generazione spenta.
Oggi osservo tanti quarantenni

da me coccolati e amati,

che mi rivelano il tempo passato,

e nel loro sguardo,

per quanto mi fanno ancora moine,

ormai nulla é come prima.

Il ciclo della vita continua la sua corsa

ed un’ altra generazione sta per spegnersi.

Così sarà per sempre,

finché esisterà un respiro d’ uomo.

La Chiesa non va lasciata,ma amata

Troppi sono coloro che, pur avendo amato e servito la Chiesa, in seguito l’ hanno fatta uscire dalla loro vita, delusi per l’ assenza di credibilità  dei suoi rappresentanti e degli stessi cristiani. Certamente, comportamenti poco chiari  fanno male e possono generare confusione e prese di distanza, però trarre da essi conclusioni di rotture definitive, significa avere della Chiesa una interpretazione sbagliata. Il che, soprattutto, se si consideri che ” La Chiesa – come dice G. Bernanos – é una casa di famiglia… E nelle case di famiglia c’ é sempre un pó di disordine…”. E San Paolo nella seconda  lettera a Timoteo usa una bellissima immagine: ” una casa grande, ove non ci sono solo vasi d’ oro e d’argento, ma anche di legno e di argilla, alcuni per  usi nobili, altri per usi più spregevoli”(2 Tm 2,20). Un’ immagine che  prospetta il diverso destino tra  chi, nella Chiesa, nonostante tutto, resta fedele alla sua condizione di battezzato, e  chi, con leggerezza, si allontana. Pertanto, non bisogna mai dimenticare che la Chiesa, pur essendo Santa in sé, porta nel suo cammino, il realismo di un’ umanità, fatta di debolezza e miseria; ed è proprio questo intarsio, che la rende oggetto di comprensione e amore.

Nel cuore della notte

Nel mezzo della notte,dove tutto tace

e solo il cuore ancora respira,scopro

di essere e volare in mondi nuovi,ove

il lupo che pur è in me,si fa agnello

il leone che mai m’abbandona,si veste

di umiltà quasi a mutarsi in un asino

la volpe che cerca incavi d’ipocrisia

esce dal nascondiglio per essere luce

la serpe che non smette di strisciare

prova ebbrezza di riposo,e in loro io

sogno lo sbocciare del mio vero tempo

dove senza più sentire voci di bestie

carezzo l’arcobaleno della vita nuova

il miracolo che m’abbaglia e mi vince

La voce di mio padre

Mi sembra

di sentire la voce

di mio padre,

a volte

voce di amore,

a volte

voce di monito;

ancora m’appare

seduto

coi gomiti in riposo,

con gli occhi svegli

in attesa,

attento interprete

dei miei umori;

ero tutto per lui,

nulla mi diceva

ma troppo

mi faceva intuire;

oggi

che non c’è più

ricamo i pochi tempi,

quando i miei occhi

quasi di nascosto

si calavano su di lui

attoniti

nel vedere una vita

già storia,

dove oggi mi leggo.

Airone in volo

Quando mi fermerò sulla riva d’autunno

incerto per l’età,ricordo le primavere

vissute,abbracciato alle grandi poesie

della speranza,che impregnava il tempo

e dava sussulti di volo ad ogni ideale

Guarderò a ciò che fu la vita:intarsio

d’amore vero,che pur cadendo tra sassi

e spine,s’inoltrava sempre verso di Te

ove trovava la bellezza del suo domani

e l’energia per alzarsi airone in volo

Le voci dei poveri

Non vorrei ascoltare
mai più
le voci dei poveri,
che gridano il dolore
alla nostra sordità;
mai più vorrei vedere
tanti occhi disperati,
che guardano morenti
le scene disonorevoli
delle nostre ricchezze;
mai più
vorrei leggere pagine,
ove il grido della fame
si scioglie come vergogna
per la nostra ipocrisia.
Anche tu,come me,amico mio,
non resisti più
alla visione dei morenti
che cercano solo tra le stelle
chi sazia la loro fame;
anche tu,come me,
non vorresti più vedere
tanta umanità trafitta
dalla croce della povertà
che genera il nostro egoismo;
come me,anche tu
vorresti un mondo diverso,
non disseminato da petali
che altri fanno appassire,
ma da fiori che profumano d’amore