Categoria: Generale

Come è difficile gustare il tempo!

Il tempo è  l’ unica realtà difficile a gustare in pieno.
Di giorno o di notte, in qualsiasi istante,
non riesci mai ad averne una percezione esatta.
Al suo cospetto lo senti sempre in modo diverso.
Se aspetti qualcuno, risulta troppo lento, per soddisfare l’ attesa.
Se vivi la bellezza di ciò  che ti piace, è  troppo veloce.
Sembra interminabile, quando la sofferenza bussa alla tua porta.
Si dispiega con eccessiva brevità, se vivi nella gioia.
Non c’ è alcun gusto del tempo.
Si consuma e consuma ogni cosa ed anche noi stessi, senza lasciare
spazi di pensieri veri, che dicono ciò  che tu sei o potresti essere.
Cosi, credi che la sua unica misura sia l’ orologio. Invece, no.
L’ unica grandezza che il tempo porta con sé  e  lo rende sempre ricco 
è  la speranza, che infiamma l’ umanità e la scioglie dall’angoscia dell’età.
E qui nella speranza tu ti senti sempre giovane
e non avverti il peso della vecchiaia.

Perché amare un prossimo che diffama?

 

 

Troppi sono i cristiani, che bevono, ogni giorno, amare dosi di veleno per la cattiveria di un prossimo, verso il quale, nonostante la sua fragilitá, non fanno mancare mai riserve d’amore.

Ed è un prossimo che giudica, diffama, condanna; che getta facilmente la trave tarlata dei suoi pensieri deboli e maldestri sulle spalle altrui, illudendosi di essere il migliore.

È un prossimo che ti guarda ed applaude, che si fa spazio per cercare la tua amicizia, pronto a chiedere qualcosa, ma prontissimo a crocifiggere ogni comportamento contrario al suo gusto.

Guai, amico mio, a lasciarsi annientare da simile pochezza o a rispondere con lo stesso grido di infamia.

Un vero cristiano, che ha come guida la luce della fede in Cristo, al cospetto di cotanto biasimo, non può non consolidarsi in Lui e vedere in ogni sentenza di condanna la porta per accedere alla sua Croce, dove trova sostegno e sicurezza.

Sempre nella consapevolezza, mai spenta, che ogni vero discepolo non è mai da più del Maestro.

Mia madre

Vive nel mio silenzio un grande desiderio

che nulla spegne, si  intreccia nei ricordi

e nella realtà, va e viene, e come trottola

gira e rigira, lasciandomi sempre afflitto

ma non sconfitto:la certezza che la vedrò

così come era, stanca e vispa, curva e vera

nell’attesa del mio arrivo, è il sogno che

amo di più e per il quale consumo istanti

ultimi di notte prima di cadere nel sonno

 

 

Buona Pasqua: verità o ipocrisia?

Come puoi dire ad un amico ” Buona Pasqua “,
quando niente è cambiato nella tua vita e
tutto, cuore ragione e desiderio scorrono
allo stesso modo, senza vestirsi di novità?
Se sei nelle tenebre, provi odio, sei chiuso
nel tuo egoismo,come puoi augurare la luce
l’ amore e la solidarietà all’ altro?
Se Gesù è risorto e può trasformare la vita,
può far fiorire quelle zone di deserto,
che sono presenti in ogni cuore, e tu nulla
hai fatto per rinnovarti, ora come puoi dire
all’ altro ” Buona Pasqua ” ? Il tuo augurio
non è forse un povero saluto, che racchiude
soltanto l’apparenza e non la verità della fede?

Buona Pasqua a tutti

Anche quest’anno Cristo ci dona la Pasqua.Non la facciamo passare invano.Non la sciupiamo, facendoci sedurre dal fascino delle apparenze.Il Suo passaggio ci invita ad avere lo sguardo rivolto al cielo e a fare della nostra vita un atto d’amore per chi incontriamo.

Guardare negli occhi chi si ama

Nella via Crucis di Gesù c’è un momento di profonda tenerezza,
che ha sempre trafitto il mio cuore: l’incontro con la Madre
lungo la strada del Calvario.
Lei, che sa l’innocenza del figlio, vede la sua sofferenza,
sopporta il disprezzo di chi poco prima l’ aveva osannato,
lo guarda negli occhi, quasi a volergli dire che nulla
è cambiato, benchè nella sconfitta.
Resta sempre il suo amato, la ” cosa più grande operata in Lei da Dio “.
Però, non si può negare che è una vera croce guardare negli occhi chi si ama,
quando tutti, persino gli amici, ti tradiscono, ti condannano e si prendono beffe di te.
Ti guardi attorno, cerchi di capire il perché di tanta infamia e, soprattutto,
come è difficile avere accanto qualcuno, che raccolga i respiri del tuo dolore,
sappia ancora essere attratto dalla bellezza di ciò che realmente sei.
Ebbene, proprio in questi momenti, come in uno specchio, puoi rivivere gli occhi di Cristo
fissi nel cuore della Madre, che insieme ti coprono con la loro fiducia e puliscono
la fuliggine con cui l’ insana cattiveria ti ha avvolto.

Cosa devo fare per avere la vita eterna?

Sembra una domanda insensata nell’ oggi che viviamo,
tappezzato dal mito della ricchezza, unica fonte di felicita,
dal mito del profitto come regola di vita, del piacere cercato ovunque,
persino nella semplicità di un sorriso.
Ci siamo troppo adattati a vivere di sole cose,
senza considerare che il loro fondo è  fatto di vuoto.
Siamo un po’ come quei ragni che, intenti a costruire la ragnatela
per avviluppare nuove prede,
non sentono il rischio di soffocare in essa in caso di tempesta.
E  noi stiamo  realmente soffocando  nell’ abbraccio delle cose terrene
senza più aspirare a quelle di lassù, ridotte ormai a povera e semplice  memoria.
Eppure, senza il respiro dell’eternità che apre il nostro cuore,
saremo uomini  a metà; corriamo su arcobaleni spezzati, 
senza alcuna possibilità di guardare oltre.
Invece, se ci impegniamo  a ricomporre  il nostro vero arcobaleno
che unisce la terra al cielo, rompendo  la dipendenza  dai beni,
avremo grandi possibilità di camminare quaggiù verso l’Eternità.

Nell’ infinito di Dio

deusAlzo gli occhi in alto e guardo ovunque, ora cercando di rincorrere
intarsi di nubi, dietro alle quali sono quasi naufrago tra fantasie,
che mi portano lontano dalla realtà, ora arrestandomi nella visione
di ciò che mi trascende, ove sembra di volare nell’ infinito di Dio.
Qui cadono i miei pensieri, perdo le mie vie e inizio ad assaporare
il profumo del mistero, che li avvolge di luce, aprendomi orizzonti
del tutto diversi, dove vedo e leggo non con la ragione, ma la fede,
che mi rende visibile e leggibile persino quel che serba il mistero.

Navigare nel mistero

Quando chiudi gli occhi e sprofondi nel silenzio profondo,
tutto appare diverso.
In ogni frammento vai oltre e trovi sempre qualcosa
che  ti affascina.
Qui navighi poco nella realtà, ma molto nel mistero,
dove gusti l’ebbrezza della libertà.
Ti senti signore dell’invisibile,
in cui sembra di vedere ciò che alla ragione sfugge.
E sei felice,
certo di respirare il profumo dell’anima.

Al di là dell’ultima pagina

Stavo per diventare l’ombra di me stesso

se non fossi stato svegliato dalla pietà

del Tuo cuore che ha fatto vibrare,amare

la verità di quello che sembrava perduto

Mi ero rimpicciolito abbandonato in aree

d’ipocondria,che mi cerchiavano con funi

pesanti asfissianti in un dedalo tenebra

quando tu mi hai preso spinto nella Luce

Qui mi sono sentito diverso come uno,che

nonostante tutto,riprende a vedere Oltre

ove l’enigma del dolore s’apre,mostrando

come una crisalide,la sua vera fecondità

Ho penetrato la luce della croce bagnata

dal Tuo e dal dolore di tanti,ma mancava

ancora il mio,per completare il Calvario

ultima pagina voluta per la mia salvezza