Categoria: Generale

Il saper scegliere

monetaNon sempre fai ciò che vuoi; non sempre vuoi ciò che fai.
È lo strano teatro della vita, dove le scene si rincorrono,
e prima che il sipario si chiude, insorgono respiri di rimpianto.
Nella moneta tu trovi due immagini; le guardi e ti piacciono entrambe.
Ne scegli una, ma osservi l’altra; e finché non ti liberi, spendendola,
hai sempre il ricordo di aver scelto  questa e non quella, e viceversa.
Ciò che ti manca non è il voler fare, ma il saper scegliere ciò che fare.

Il premio

Il premio non è qui,dove tutti vogliamo
qualcosa alla fine della corsa;sentiamo
pure il respiro della vittoria,però mai
cogliamo ciò che ci incorona nell’anima
purtroppo il premio è altrove,nel mondo
dove nessuno piange o grida,nell’aldilà
ove ci sembra di vedere tanta gente,che
abbandonato il sogno di avere e di dare
corre per raccogliere un premio d’amore
che decide il destino della vita eterna

Fino all’ultimo….

dispVivere e morire senza una speranza è una vera disfatta.
È il sogno di chi, volendo volare privo di ali, non fa altro
che restare con se stesso, intrappolato nella sua realtà.
Qui, anche se gioca tra il nulla che ama e l’infinito che non cerca,
e si illude di vedere l’ora ultima come semplice ritorno al nulla,
non manca mai un respiro, che potrebbe aprirlo  alla grande Verità.

 

Buon samaritano

A sera, quando tutto comincia a farsi buio

una striscia di luce  mi  penetra  nel cuore

vedo il mio ritratto invecchiato  di  moine

in mezzo a troppe mani di povertà distese

ma  senza scatti di pretese, pronte  infatti

a ricevere pure rimasugli  di  piccole cose

in mezzo  a tanti occhi senza sguardo che

si perdono nel vuoto,fissando un’angoscia

priva di rabbia che grida assenza d’amore

vedo e mi sento di essere come una statua

che,una volta illuminata dentro, si scopre

di avere un cuore di carne, le stesse mani

per donare,con gli stessi occhi per amare

Cadono così le moine,barlumi di apparenza

scivolo nella realtà della grande miseria

provo gioia,vestendomi da buon samaritano

 

Un angelo senza nome

Anche io ho
un fratellino
nel cielo,
piccola stella
che mi guida
sempre,
di giorno
tenendomi per mano,
la notte
coprendomi di baci.
E sei tu
angelo senza nome,
attento custode
del mio cuore
testimone
della mia coscienza,
che senza parlare
mi fai vibrare,
chiarendomi
la strada da seguire.

 

 

La misericordia di Dio

Puoi peccare, puoi toccare il fondo della miseria, ma il cielo di Dio non si chiude mai per te.
Le strade per incontrarlo sono sempre aperte e segnate dalla Sua misericordia.
Non pensare di essere un ipocrita solo perché prometti e non mantieni o ti penti per poi ricadere alla prima occasione.
Dio conosce la tua fragilità, ma continua ad amarti così come sei: un mosaico di bellezza, che nessun peccato può abbrutire o renderlo irriconoscibile al Suo cospetto.
In te non c’è nulla di negativo che Egli non possa perdonare, purché ti lasci guidare dall’umiltà, la virtù che schiude il Suo cuore, dal quale partono infiniti raggi  di paternità.
E quando subentra la tristezza o il senso di colpa dopo la caduta, non farti vincere dal fascino della commiserazione o dalla rassegnazione alla soccombenza, cosa che genera il sorriso del diavolo, ma esci subito da te, per cercare la Sua misericordia, che ti prende  sempre con braccia accoglienti.
La gioia di Dio è  il ritorno al Suo cuore, il tuo abbandono senza conversione è  la Sua sofferenza.

L’ OTTO PER MILLE: Un gesto di amore verso la Chiesa cattolica

AD OGNI FEDELE

La tua è una scelta, che crea ponti di carità. Ti fa silenzioso facitore di bene, rendendoti presente nel sorriso di chi riceve, nella speranza di chi vive l’attesa.

Con la tua scelta arrivi là dove la fame e la disperazione uccidono; dove gli occhi smarriti dei piccoli si perdono nel vuoto; dove il cuore degli adulti è stretto nell’angoscia della povertà.

SCEGLIENDO LA CHIESA CATTOLICA

Tu diventi sostentamento per il Clero, sostegno per la sua attività pastorale. Grazie al tuo ” Sì ” la solidarietà proclamata si fa accoglienza vissuta, senza distinzione di razza o di cultura, ognuno è amato quale fratello nella paternità di Dio.

Perché il tuo piccolo gesto permette di sperimentare già qui la tenerezza del Padre, nel gioco della infinita Provvidenza.

FIRMANDO PER LA TUA CHIESA

Favorisci la costruzione di nuovi templi, il ripristino dei vecchi; la creazione di nuove opere, la conservazione delle vecchie, nel contesto di una storia che il tempo usura, ma non distrugge.

Non lasciarti sedurre dalle tentazioni di resistenza di chi chiude  gli occhi, per non vedere la bellezza e la vivacità della Chiesa.

Ciò che conta è la visione di quanto realizzato; della Carità che dona ovunque; della Sua presenza là dove gli altri sono assenti.

Conta il Suo cuore, che palpita quotidianamente in ogni angolo del mondo; la Sua dolcezza di Madre, che distribuisce equamente ciò che riceve; la Sua passione nel gridare le nuove e le antiche povertà.

SPESSO UNICA VOCE NEL SILENZIO DELL’ INDIFFERENZA

Un tempo Dio si pentì di averti fatto

sioCi fu un tempo in cui Dio si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra, tanto fu impressionato dalla sua malvagità.
Non riconoscendo più in lui l’immagine del suo cuore, abbrutito  dalla follia del peccato,
decise di inviare il diluvio universale.
Ma non ebbe il coraggio di distruggere l’umanità,  rivelazione concreta del suo amore.
Gli bastò la fiducia nei confronti di Noè, per continuare a credere e a scommettere sul cuore dell’uomo.
Una scommessa che, nonostante le nefandezze di oggi, che come ragnatela avvolgono la mente e la volontà umana,
Egli continua a perseguire, perchè anche nel baratro più profondo della miseria, mai manca la sua misericordia.

 

E’ Dio che chiama, non l’uomo.

“La Chiesa – dice don Alberione – non ha bisogno di molte vocazioni, ma di vocazioni autentiche”.
Non è il  ” numero” che qualifica la vitalità della Chiesa, ma la bellezza della vera chiamata e della risposta sincera in un dialogo tra un ” Io ” che chiede e un tu che grida :” eccomi “.
La necessita del ” numero ” banalizza a volte la verifica dell’ autenticità vocazionale e fa guardare non più a Colui che chiama, ma solo a chi si presenta quale ipotetico chiamato.
Ed è un grave errore che facilita accoglienze in chiaroscuro, certamente di sola iniziativa umana e senza quella Voce dall’ alto che la preghiera muove e piega a chiamare.
Oggi, più che mai, è necessario da parte della Chiesa un serio ed adeguato discernimento nella scelta sacerdotale, onde evitare che soggetti psico-affettivamente immaturi cerchino riparo in Essa, per appropriarsi di un ruolo, che l’ impatto con la realtà potrebbe farlo esplodere in comportamenti rovinosi per la Sua stessa immagine.
Cosa che purtroppo si sta verificando in questi ultimi tempi, dove alcuni accadimenti  infastidiscono la mente e il cuore di molti cristiani, i quali, al di là del perdono da non negare mai a nessuno e senza mai  perdere la fiducia nei veri sacerdoti, auspicano dalla Chiesa decisioni in materia più severe.

 

Campane stonate

 

 

camIl Vangelo non è quello che si predica, ma quello che si vive.

Pertanto, non basta essere credente, ma credibile.

Solo chi è credibile, diventa un vangelo vivente, in cui è facile leggere il pensiero di Dio e scoprire le vie di Cristo.

Oggi i credenti abbondano e si trovano ovunque, anche a buon mercato, ma gente credibile, in cui si sente il profumo della coerenza, è diventata merce rara.

Infatti, è più facile ascoltare campane stonate, che si perdono nei soliti rintocchi: ” dicono e non fanno”, che incontrare condotte esemplari, che si donano senza pretese di corrispettivo, e con la voglia di incarnare la parola di Dio.

Certo, nessuno può vantarsi di essere perfetto, ma un vero cristiano, per essere tale, non può non essere credibile.