Categoria: Generale

Nelle mani dell’ amore

 

 

Come  è  inutile  contare ciò che ami

cose  fragili   accumulate  nei   tesoriscrigno di perle

che saziano gli occhi, ma  inquinano

l’ anima, così  distante  da  tutto  ciò

che  si  fonde  nel  risucchio mortale

che  il  tempo divora, lasciando solo

brevi  tracce, che  la  polvere uccide

Nulla  resta   tra  le  dita  delle  cose

viste  e  possedute una volta spenta

la lampada,neanche un fruscio vero

quasi ultimo odore  della  ricchezza

e tanto meno un saluto d’addio che

da morente ognuno vuol  fare a chi

un giorno avrà le cose da numerare

Quando le palpebre si chiudono,ciò

che le mani stringono in una morsa

senza  mai  staccarsi  sino  alla  fine

non sono le cose contate; è l’amore

che   si  dilata   al di  là  del  cielo  e

come in uno scrigno pieno di perle

esse affidano alle mani dell’Amore

 

Senza estasi

infMa perché neghi Dio fuori di te e poi gridi il mistero che vedi in te?
Così facendo, rifiuti l’Assoluto, ma ti appendi alle sue ramificazioni.
Rifiuti il Trascendente, ma cerchi nella tua anima il sapore dell’immortalità.
Riconosci il bisogno di Dio, ma ti trastulli nel gioco di un piccolo dio,
che trovi solo in te.
E vivi male, senza estasi e solo chiuso nell’ebbrezza di te stesso.

Su tutti la coltre dell’oblio

rimorsoSul bello e il brutto, sul ricco e il povero, sugli intelligenti e gli ignoranti, su tutti,
senza alcuna distinzione, un giorno cala la coltre dell’oblio.
Passano gli anni, per alcuni i secoli, per altri i millenni, ma tutti saranno divorati dal tempo,
che stende il solito mantello di silenzio, soffocando ogni respiro.
È il destino di ogni uomo,  che, dopo aver gustato  le ore della vita per sè e gli altri,
scivola aldilà della siepe, dove resta in attesa la morte, ma senza memoria di nomi.
Anzi, la morte è l’unico nome generico, nel quale tutti si ritrovano privi di identità,
ma non di anima, che vibra per sempre nella bellezza dell’Eternitá.

Da piccolo

Piccolo,contavo gli anni e persino i giorni per vedermi un uomo
Una volta grande,misuravo il tempo per diventare come mio padre
Mi sembrava di volare con le ali del vento,facevo mia ogni meta
Incurante delle cadute,correvo sempre,convinto di ciò che avevo
Nulla eccitava la corsa se non la povertà che mi vibrava dentro
Ma non desideravo nessuna ricchezza se non quella del mio cuore

La forza dell’amore

rugaNon pensare che la vecchiaia sia la tomba di ogni pensiero d’amore.
Finché avrai un respiro intelligente, non smetterai mai di sognare.
L’età curva il corpo, ma non lo spirito, che tende sempre a volare.

 

 

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6 PICCOLI RACCONTI
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{ 1 }
Molto tempo fa, tutti i cittadini decisero di pregare perché piovesse. Il giorno stabilito per pregare, si radunarono tutti, ma soltanto un ragazzo si presentò coll’ombrello .

Questa è
FEDE
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{ 2 }
Quando butti un bambino per aria ride, perché sa che lo prenderai.

Questa è
FIDUCIA
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{ 3 }
Ogni notte andiamo a letto, senza la sicurezza di svegliarci il giorno dopo. Ciò nonostante mettiamo lo stesso la sveglia.

Questa è la
SPERANZA
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{ 4 }
Programmiamo grandi cose per il domani nonostante il fatto che abbiamo zero conoscenza del futuro.

Questo significa
FIDARSI
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{ 5 }
Nel mondo vediamo la sofferenza, e i matrimoni che si sciolgono, eppure continuiamo a sposarci.

Questo è
AMORE
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Domani cambierò

Non passo un giorno se non mi dico:” domani cambierò “.
Invece, sono sempre lo stesso, smarrito tra cose futili,
senza la voglia di scoprire l’essenziale,
dove potrei rivivere la mia vera identità.
Seguo l’onda delle emozioni, che illuminano gli occhi,
ma lasciano spenta l’anima, soffocata dalle pietre ingombranti
che mai, cambiando, faccio  rotolare.
Anzi, a volte le cerco nell’illusione di non mettermi a soqquadro,
convinto che ogni scelta genera abbandono di qualcosa di caro.
Così, in questo saliscendi, domani ieri oggi ,
faccio memoria  di ciò che perdo,per non avere il coraggio
di sfoltire l’ albero della mia vita.

La politica guardata dall’alto

Stanotte ho fatto un sogno:ho visto i politici di ieri
guardare dall’oblò del cielo quelli di oggi.Un vespaio
di parole futili per l’ascolto e distanti dalla realtà
Ciò che gridano sembra il prologo al benessere sognato
invece è solo il gioco delle vecchie promesse plasmate
con il miele della furbizia,che fa vero anche il falso
Un teatro senza idee con sorrisi artefatti e mani tese
certo non per dare,ma solo per avere,bambini in recita
che si servono di canovacci,forieri di pensieri altrui
Lassù osservano,non senza rimpianti,l’eredità lasciata
uno scrigno che gli Attila della giustizia distrussero
partorendo la politica gridata,che fa nessuno qualcuno

Chi è l’ avaro

In un mondo, dove tutto si misura su ciò che si ha,
l’ avarizia è  diventata una forma di idolatria,
per mezzo della quale si cerca non la qualità, ma la quantità delle cose.
Chi è  avaro, vive in costante tensione sia per avere di più,
sia per non sciupare quanto già è  in suo possesso.
Sul suo volto mai si legge un sorriso di semplicità,
ma solo di paura di essere ingannato o derubato.
Non conosce il piacere della gratuità, del dono disinteressato,
ma solo la mania del guadagno senza nulla rischiare.
Conservare ed accumulare è  il valore della sua vita;
la nicchia in cui si rintana e dalla quale esce
solo se vede chiarezza per le sue sicurezze economiche.
E’ prigioniero del suo mondo, dove si illude di trovare godimento
nella visione delle ricchezze; in realtà,  è  solo un povero uomo,
che si muove nella ragnatela,costruita per sé, dove è destinato a soffocare.

Il Pregiudizio

Il pregiudizio è  il guscio, dove ognuno crea la corazza
per resistere anche all’evidenza.
In esso non entra  neppure un barlume di confronto;
anzi, è  più facile scalfire un pezzo di pietra dura
che una mente prevenuta,per la quale non bastano parole di verità,
essendo chiusa in una profonda miopia.
Chi è  prevenuto sbircia sempre con occhi lontani dalla realtà,
pronti a negare o a rendere oggetto di chiacchiericcio persino le opere,
che brillano di luce propria.
Infatti, il prevenuto o è  sordo o  è  stupido.
E poiché gioca con la lanterna, fingendo di filtrare ciò che osserva,
alla fine, pur vedendo ed ascoltando, respinge ogni realtà.
E’ più facile convincere un asino a cambiare andamento
che la mente di un uomo appesa ai pregiudizi.