Categoria: Generale

Terremoto 2016

chiesaHo visto meraviglie in polvere,chiese sbriciolate,volti increduli
dovunque singhiozzi di lacrime irretiti dal passaggio della morte
Nulla è più come prima,restano solo accumuli di macerie,brandelli
come di carne senza corpi sospesi nell’aria,che sussultano cadono
Ciò che era una crisalide sempre ricca di vita,ora pare una larva
che gli sguardi di chi ancora ama e spera,credono di farla vivere
E sono tutti,vecchi e giovani,in concerto di cuore,a voler mutare
ciò che ormai sono solo i ricordi nel presepe di una nuova realtà

Giorno e notte

lucGiorno e notte si rincalzano reciprocamente,giocano a nascondersi
e quando ritornano,non sono mai uguali;hanno qualcosa da mostrare
sempre,come se qualcuno si divertisse a ritoccare il loro fascino

 

Come una pedina

pocoNon interpretare la vita come una pedina della dama
che tu puoi usare giocare vincere perdere,rimediare
persino agli errori,riprendendo la visione di prima
La vita è cosa ben diversa:una volta giocata rimane
attorcigliata, quasi mangiata dal tempo;non è facile
poterla rigiocare,anche se ti penti dei tuoi sbagli

Non sempre vince

sconfNon sempre vince chi indossa la pelle di leone
a volte scivola su esili cocci sparsi qua e là
da chi ha la furbizia della volpe che mai cede
al confronto e sempre lancia frecce di inganno
che lo avviluppano nella rete e lo sconfiggono

 

Il faro del desiderio

portaÈ sempre poco ciò che ti da,nulla ti basta
la trottola è tale se gira su se stessa.Tu
lo sei solo se vibra il faro del desiderio

Sono il contrario

benziSono il contrario di ciò che tu mi credi
non sono ricco nè povero anche se voglio
essere l’uno e l’altro:il primo per dare
il secondo per ricevere;non sono superbo
nè umile,amo la semplicità che conquista
e mi fa bussare sempre al cuore di tutti
E sono felice,guardando gli occhi di chi
osserva parla mi sorride mi dona affetto

Nello specchio

occhiQuando ti guardi nello specchio,non pavoneggiarti troppo
osservati con libertá senza udire gli aliti della vanità
non fermarti ai vezzi della bellezza che presto svanisce
Solo aldilá della cornice puoi vederti chi veramente sei
un mosaico,dove nessun tassello risulta perfetto,anzi tu
scoprirai quanti nei ti segnano e prostrano il tuo volto

 

 

A che serve

potNiente tutto poco molto mi domando spesso a che serve
se il tempo assorbe in sè come una spugna ogni goccia
prosciuga orme di memoria,pulisce persino le impronte
Restano solo poche ombre,che si muovono come fantasmi
non sai mai a chi rassomigliano,anche se ognuno cerca
di trovarvi briciole di appartenenza per sapere chi è

 

 

E ti rimprovero

agitataE ti rimprovero solo per ciò che non sei e non fai,
ben sapendo come saresti diverso,che potresti fare,
se diventassi veramente padrone di ciò che sei fai.
Invece, ti trascini come una lumaca senza sussulti,
mai attratto da novità, sempre inserito nel guscio,
pago del poco che sei, incerto per le cose che fai.

Le ancore di verità

cattiveriaTu respingi la verità perché ti fa male,non la vuoi
ascoltare nè gridare,temi di sciupare ciò che pensi
chi sei,ami chiuderla nell’oscuritá del tuo scrigno
dove riposano solo le perle dei tuoi falsi pensieri
Per te è più facile mentire o tacere purché nessuno
tocchi quel respiro di prestigio che ti sei formato
nè importa chi sará vittima del silenzio menzognero
vale solo galleggiare, uccidendo le ancore di verità