Non sempre gli occhi preferiscono la verità
spesso amano fermarsi e godere le apparenze
che affollano le strade di povere ipocrisie
Guardano solo i tanti colori delle farfalle
dalla cui bellezza si fanno abbagliare,però
mai vedono quanta povertà si annidi in esse
Categoria: Generale
Fragilità delle farfalle
L’angolo dei sogni
Chiudo la porta e mi illudo di essere solo
invece,più che mai folla di pensieri vibra
Stampano immagini quasi di carne,che tocco
senza nulla sentire,se non tanta nostalgia
È l’angolo dei sogni,che gioca di fantasie
e mi offre compagnie sempre in chiaroscuro
Il bimbo di ieri
Aldilà delle parole sempre in chiaroscuro,che mai smetti
di cercare e lanciare come pietre acuminate contro tutti
vedo nel tuo volto sguardi tristi,che accendono pensieri
di vera umanità:tu non sei ciò che dici.Tu vuoi sembrare
ma nella realtà riveli come sei diverso dalle tue parole
Perciò continuo ad amarti e ti sogno come eri,un bambino
dai mille desideri,che spegnevi con poco.Pure un sorriso
ti faceva nuovo e dipingeva sul tuo volto aliti di amore
che donavi con gioia a chiunque ti guardava.Oggi ostenti
uno sguardo duro,ma in te scopro ancora il bimbo di ieri
La carità non sceglie
La carità non sceglie.Corre lá dov’è la povertà
Non si piega alla simpatia di chi tende le mani
non ama ostentare ciò che dona.Sempre si dimena
con gli occhi chiusi,appena ode respiri di uomo
Mai guarda colui che chiede.Ognuno è una storia
le cui pagine si raccolgono sul volto e vibrano
necessitá d’amore,che prende sempre,senza nulla
abbandonare,vedendo in esse il dolore di Cristo
Le solite amicizie
E’ difficile ripararsi dalla cattiveria degli amici,
veleno che vestono di moine e mascherano di sorrisi,
fingendo di percorrere insieme circuiti di ebbrezza.
Apertamente sembrano giullari di affetto, ma subito
diventano ombre invisibili, che stendono una coltre
di fuliggine insidiosa penetrante come lama sottile.
E tu subisci fremi provi dolore; poi guardi attorno
e cerchi di scoprire da dove perché tanta ipocrisia.
Non vedi nulla e nessuno, tranne le solite amicizie.
Luce vera
Risvegliare l’ amore
l’amore in chi mi ascolta e
mi accorgo che non si desta
mi guardo dentro e vedo che
anche in me non c’è respiro
Allora mi chiedo:come posso
schiudere nell’animo altrui
l’amore,se prima non riesco
a destare quello che dorme
in me? Così,cambio registro
parlo al mio cuore,lo rendo
terso,traggo l’amore che ha
e lo dono come profumo vero
di stimolo a chi mi ascolta
i cui occhi rigridano amore
Chiuso in gabbia
Finché mi lascio imprigionare dai tuoi pensieri, non sarò mai libero.
Chiuso in gabbia, benchè faccio vibrare le ali e volo di qua e di là,
mai spezzerò la loro corteccia, per assaporare cosa è oltre la siepe.
Sento gli aliti di un mistero avvolgente, che non riesco a penetrare.
Mi incatena sempre con il solito luccichio di sguardi in chiaroscuro,
nei quali non è facile udire la verità, che nascondi nella tua mente.
Intarsio di novità
Non bastano le chiese e le sacrestie…
Troppi sono i preti centrati solo su se stessi, indisponibili ad ogni dialogo, restii ad ogni incontro.
Preferiscono sostare all’ombra del campanile, piuttosto che andare oltre,nella piazza antistante
nei crocicchi, dove ognuno racconta storie di disoccupazione, di povertà, di impossibilità a sostenersi.
Dove in ogni volto si può leggere l’assenza del necessario e il desiderio di avere almeno un po’ di superfluo.
Amano spesso più il mondo pensato che il reale, quello, cioè, che si configura oggi come una sala d’attesa,
in cui vengono a trovarsi i nuovi disperati della società, ai quali certamente non farebbe proprio male
la presenza di un uomo di Dio, attento a condividere le loro ansie.
Non bastano solo le chiese e le sacrestie a circoscrivere il profilo di un vero prete, sono necessarie,
anzi indispensabili anche le strade, perché qui,e soltanto qui, si sente l’ odore della miseria, si sperimenta
la vergogna delle mani tese, si constata il disagio nella indifferenza di chi a parole si professa cristiano.
Qui può conoscere e valutare la fisionomia della Chiesa e, soprattutto, della sua Comunità parrocchiale
una scatola vuota, con la tentazione di riempirla, a seconda delle circostanze, di sole apparenze o manichini;
oppure un arcobaleno di carità e di condivisioni, che la rende una famiglia.