Categoria: Generale

Fidati dell’amore

“Quando pensi di non farcela,quando non vedi via d’uscita,
quando il tuo mondo sembra drammaticamente finire,
è il momento di fidarti dell’amore.
Non dimenticarti che sarai salvato da un «ti perdono»,
da un «non ti preoccupare», da un «ti amo”( Enrico Impalá).
La forza di una presenza che ti salva!
Non perdiamo la fiducia,facendoci soggiogare dalla “non verità”.

Buona giornata.

A tua insaputa

dormeVederti felice in un letto di morte,che si avvicina a tua insaputa
sentirti raccontare vecchi ricordi,interrotti da risate inconsulte
gridare la vivacitá della salute a chi ascolta,che guarda attonito
perché sa,mi dilania l’anima,che scivola su pensieri senza ritorno
dove il morire non è solo paura,ma veritá che leggo nei tuoi occhi
Come mi vedi?Guardami.Sto bene,anzi benissimo:domande con risposte
che mi investono come macigni,a cui abbozzo sorrisi di compiacenza
mentre nel cuore piango,pensando al passato,già al presente ultimo
senza più futuro e mi struggo nella visione dell’addio non lontano

 

 

La morte

lucNon sono triste ed anche tu,che mi leggi,non essere tale
se i miei pensieri sono attratti dal mistero della morte
Lei è l’unica veritá che squarcia il buio e mi fa capire
come è reale la possibilità di trovarmi nel cuore di Dio

 

La coltre dell’oblio

Sul bello e il brutto,sul ricco e il povero,sugli intelligenti e gli ignoranti,
su tutti,senza alcuna distinzione,un giorno cala la coltre dell’oblio.
Passano gli anni,per alcuni i secoli,per altri i millenni,ma tutti saranno divorati dal tempo,
che stende il solito mantello di silenzio, soffocando ogni respiro.
È il destino di ogni uomo, che, dopo aver gustato le ore della vita per sè e gli altri,
scivola aldilà della siepe,dove resta in attesa la morte,ma senza memoria di nomi.
Anzi,la morte è l’unico nome generico,nel quale tutti si ritrovano privi di nome,
ma non di anima,che vibra per sempre nella bellezza dell’Eternitá.

Il santo non sa di essere tale

La santità più bella, più affascinante é quella di chi non sa di essere santo
e vive il suo rapporto con Dio ed il prossimo con semplicità ed umiltà.
Mai distoglie il suo sguardo dal cielo, mai lo chiude verso la terra.
I suoi sono fremiti, che uniscono la vita terrena e quella futura
in un arcobaleno d’amore, che consegna, ogni giorno, al cuore di Dio.
Nulla manifesta di straordinario, compie solo bene le cose ordinarie,
nelle quali rende leggibile i tratti dei lineamenti del volto di Cristo.

Cattivo presentatore di te stesso

abMi dispiace che troppo spesso fingi di essere quello che non sei
trovi sempre un abito diverso per ogni momento e lo indossi bene
come se fosse veramente il tuo;pur ammirando l’eleganza,non vedo
alcuna sincerità, ma solo gorgheggi di parole e gesti che mimano
ora questa ora quella maschera con cui reciti verità d’occasione
E molti pendono dalle tue labbra che abbozzano sorrisi religiosi
per crearti il fascino del buono,aperto alle esigenze dell’altro
traspiri parole di promesse che sembrano reali,invece nascondono
il gusto amaro dell’inganno:il tempo rivela la tua inconsistenza
dirà a chiunque come sei stato cattivo presentatore di te stesso

 

Il faro della meta

cristoNon ti chiedo nulla,solo il piacere di stare sempre nei limiti
aldilá dei quali potrei scivolare e non più trovarmi nel cuore
del tuo amore,dove deposito pensieri progetti timori illusioni
Tu sei la bussola,guida unica di luce nelle tenebre della vita
segni il cammino,prevedi avvallamenti asprezze,sempre mi porti
per mano e mi lasci soltanto quando si vede il faro della meta

 

Il tarlo dell’invidia

Un uomo geloso, invidioso ed egoista non diventa mai grande.
È sempre come un cane bastonato, anche se il padrone nulla gli fa mancare.
Chiede sempre e una volta beneficato, subito dimentica.
E spesso non disdegna di essere persino ingrato, quando altri sanno
moltiplicare meglio di lui quanto gratuitamente ricevuto.
Non cerca nè trova mai la propria gioia in quella degli altri;
facilmente, invece,  prova soddisfazione nel vedere la loro disfatta.
L’ invidia è una malattia che avvelena l’anima;quasi sempre si accompagna
alla gelosia e molto spesso sprofonda in un disgustoso egoismo.

Libri in attesa

Troppi libri sono in attesa sulla mia scrivania. Mi guardano ed io li guardo.
Quasi mi parlano e sempre mi invitano al banchetto dei loro racconti.
Benché affamato,resto digiuno,preso da tanti pensieri,sui quali solitario cammino.
All’improvviso mi fermo,attratto da una pagina bianca,mai prima considerata.
Inizio a scrivere ciò che penso e vedo. E solo toccando i libri mi illumino.
Appago così la mia fame e sento in armonia le note della  vera ricchezza.

Capirti e capirmi

Come è difficile capirti e capirmi!Siamo strani
amiamo stare in vetrina piuttosto che guardarci
Solo in profondità possiamo scoprire nuove orme
che ci fissano i contorni della nostra identità
Mai diciamo basta a ciò che non siamo:la voglia
di sembrare è il gusto amaro del vuoto di cuore
Purtroppo niente facciamo per riempire il tempo
di cose belle,che ci dicono chi veramente siamo