Non parlo mai quando so che il mio silenzio è più profondo
delle parole che potrei dire;anche se penso e rumino tanto
preferisco parlare prima a me stesso,racimolare ciò che ho
e dopo misurare se è più opportuno il silenzio o la parola
Quando non ti senti utile a nessuno se non a te stesso
la morte vive nel tuo cuore ormai involucro di egoismo
Il buio ammanta gli occhi,ma non dormi,troppa insonnia
vibra nella mente,che resta prigioniera delle sue cose
Anche se vai di qua e di lá,ma non ti fai mai sfiorare
da brividi di amore,il tuo sarà sempre odore di pietra
Apro e chiudo gli occhi cercando qualcosa da scrivere
niente trovo se non poche briciole di ricordi,lontane
moine di infanzia vissute all’ombra del mio campanile
ove senza mai contare il tempo,rincorrevo le farfalle
che si posavano sulle chiazze d’acqua sparse qua e là
Ed ero felice di catturarle perché erano unici trofei
che potevo tenere anche se presto lasciavo in libertà
appena il suono delle campane mi chiamava in canonica
ove il parroco sempre in talare aveva le tasche piene
di caramelle che distribuiva dopo l’ora di catechismo
Un vero tripudio di gioia nella visione di un vecchio
bambino che a volte lanciava anche in alto le delizie
si divertiva guardando quando ci arrotolavamo a terra
per prenderle,sorrideva ascoltando il nostro continuo
gridare e alla sera stanchi ma paghi tornavamo a casa
È un pensiero costante che apre e socchiude l’uscio della mente
mai disattenta e sempre fasciata dal mistero di vivere e morire
nella speranza dell’Eternitá:dovunque mi trovo,mi assilla vibra
in una cornice di ombre e luci,mistero che mi prostra mi esalta
ora ai piedi del dubbio ora alla fonte della verità,dove misuro
il tempo che mi resta e vedo come è bella la speranza che lassú
Qualcuno,aldilà di ciò che sono stato,mi aspetta come mio padre
che,senza nulla ricordare,mi sorride ancora mi abbraccia sempre
ribadendomi l’eterno testamento della sua misericordia infinita
Sembra notte,invece é solo un pomeriggio di tenebre
con cui il cielo seduce avvolge la terra di carezze
Anche se non ci sono i due testimoni ufficiali,sole
e luna,il tempo si diverte con messaggi di pensieri
che fanno accogliente la scena come un atto d’amore
E sono felice,perché pur’io mi sento quasi invitato
al banchetto delle emozioni,che mi rivelano l’anima
Solo nei tuoi occhi leggo la verità di ciò che sei
il sorriso non elude la maschera,le parole vestono
giochi di moine,le carezze non sempre sono sincere
Anche se preferisci trascinarti lontano,dove fremi
in solitudine il canto delle bugie,vedo l’orologio
della tua vita fermo sulle lancette dell’apparenza
E non sei mai vera,anzi quasi trottola giri rigiri
senza incidere nulla in chi ti guarda che racimola
solo sprazzi delle tue magie,che presto svaniscono
È difficile guardarsi nell’anima,quando la mente rumina
pensieri che accendono desideri tra moine in confusione
fasciate sempre dai richiami delle tante fate di strada
Sembra di essere sull’orlo di un vecchio pozzo,dove giù
si vede solo oscurità,che si posa su un tappeto d’acqua
nei cui occhi torbidi fremono i fantasmi della fantasia
Non ho segreti sono un recipiente trasparente,dove deposito
tutto,sempre in visione a chiunque si avvicini per scoprire
chi sono che ho di bello o brutto cosa c’è sotto il sorriso
che illumina una scelta o lo sguardo che abbozza un rifiuto.
E tu che mi stai vicino non giudicarmi senza prima guardare
indaga tra cose pensieri affetti,che vestono reciprocamente
persino i cocci sempre presenti per ogni normale quotidiano
e mi troverai diverso da come mi pensavi: un uomo di verità.