Ogni volta che guardi un bambino,leggiti
scoprirai ciò che sei e quanto hai perso
Non misurarti solo su ciò che conti oggi
anche se già di peso,sei povero di cuore
Cresci come valore nello specchio d’ieri
amati come persona,non come accumulatore
Non saranno le cose a farti grande,ma tu
vivi da semplice,ammantati d’umiltà vera
Vedi nella semplicitá d’ieri il tuo oggi
nel vissuto dell’oggi,progetta il futuro
La verità la trovi in te,non tra le cose
saldati al vero e va avanti con coraggio
Ciascuno si realizza per ciò che è in sè
Categoria: Generale
Cresci come valore
Ti dicevo sempre sí
Alla fine ti dicevo sempre sì,perché mi sapevi plasmare il cuore
con lo scalpello dell’amore,uno sguardo sottile che ancora vibra
e mai smette,persino oggi,di essere la bussola di ogni decisione
Allora per me nulla era scontato e tutto cambiava quando leggevo
sul tuo volto pensieri diversi dai miei o mi rivelavi incertezze
addirittura altre strade da seguire:quasi un bambino ti obbedivo
Ed anche se spesso ti accoglievo con volto nervoso,sempre cedevo
a quanto chiedevi,certo non per te,ma per gli altri che vedevano
in te l’unica mediatrice,per piegare il mio cuore al tuo affetto
Lanciati nella mischia
Nulla cambia,se ti lamenti sempre:agisci
lanciati nella mischia,conosci la realtà
Non vedere con la lente di ingrandimento
pure nelle rovine puoi trovare una perla
Non fermarti sempre al negativo,va oltre
anche dai cocci puoi trarre orme d’amore
Non perdere il sapore dell’umano,cercalo
in ogni sguardo vibra il grido del cuore
Non fuggire il drogato che tende la mano
non ergerti a giudice di ciò che avviene
Non pensarti il migliore,pure tu hai nei
se ti osservi bene,troverai le tue travi
Più che dire,è meglio osservare per fare
La scena più bella
Si muore sempre e dovunque,lentamente e all’improvviso
nessuno sa dove come quando,spesso ti giri e non trovi
chi prima era con te,esci di casa e non sai se ritorni
celebri un evento di gioia e l’indomani qualcuno manca
Costante è la precarietà della vita:saltella e scivola
risorge e affonda,nessuno l’assicura nemmeno per molto
il suo destino è senza preavviso,il sipario si abbassa
spesso quando sta per rappresentare la scena più bella
Non ho mai avuto paura di cadere
Non ho mai avuto paura di cadere.
Nella debolezza ho sempre tenuto gli occhi aperti,
desideroso di incontrarti, per raccogliermi nel tuo cuore.
Ho sopportato qualsiasi sconfitta, attratto dalla tua Croce,
che mai ho smesso di portare.
Sempre in Te ho trovato la forza di alzarmi e continuare il cammino,
che, benché duro ed aspro, mi ha sempre aperto orizzonti di luce.
Non mi interessa quante volte cadrò ancora, il necessario
che ad ogni caduta segua sempre la voglia di volare in alto.
Qui e solo qui rinnovo il mio lavacro e riconquisto la veste
della dignità filiale, che mi rende partecipe del tuo calvario.
Dialogo tra genitori e figli
Ai figli i genitori non devono mai nascondere le difficoltà interpersonali ed economiche, soprattutto quando il loro volto rivela intarsi di preoccupazioni.
Fingere di essere o possedere ciò che non é più possibile, slargando la mente dei figli a continui desideri e pensosità, é un errore gravissimo.
É un porre le basi per delusioni e depressioni, foriere di un clima familiare pesante, dove qualsiasi incertezza la si motiva sempre in negativo.
La necessita del dialogo, in questi momenti, é la via aurea non solo per farsi comprendere, ma anche per scoprire l’ importanza dell’ ascolto e del sacrificio nelle avversità.
In amore non é il quanto che conta
Chi ama non deve mai cercare nell’ amato il corrispettivo del suo amore.
Non é il quanto che conta, ma la sincerità con cui quel poco o molto
si fa vero dono di sé.
Nel corrispettivo facilmente nascono gelosie ed ipocrisie,
che fanno percorrere circuiti pericolosi, forieri di tragedie.
Nel dono di sé, invece, si realizza una profonda comunione,
dove ognuno esprime il suo amore,
senza temere che l’ altro ne giudichi l’ intensità o meno.
L’amaro gusto del pettegolezzo
É stupida o perversa la voglia di parlar male degli altri?
La stupidità non è forse la maschera, dietro la quale si cerca di nascondere da sornione
la cattiveria della maldicenza?
Criticare, giudicare, puntare il dito accusatore è diventata una mania, che alligna un po’ ovunque,sia nei salotti bene che nei crocicchi di paese.
È un amaro gusto che nessuno disdegna, ma che moltissimi provano, convinti che sull’ altrui denigrazione possono consolidare il loro prestigio o, addirittura, il loro vuoto perbenismo.
È veramente deprimente pensare di costruirsi, usando il veleno del pettegolezzo: una serpe strisciante che azzanna senza preavviso e con conseguenze, che potrebbero risultare deleterie,se chi ci capita, non trova in sè la forza di reagire, gridando e tutelando la verità della propria dignità.
Sfumature di bellezza
Stupido?
A volte mi sento stupido,soprattutto quando dono fiducia a chiunque
anche a chi,senza conoscerlo,mi chiede un gesto immediato di caritá
Non guardo niente né domando chi è,mi lascio solo sedurre dal volto
in cui non so leggere se non tratti ricchi d’umanitá uguali ai miei
E guai se non fossi così!Sarei come chi,prima di dare,misura azioni
e parole,impoverendo la semplicità,che genera il profumo dell’amore