Categoria: Generale

Volare nella trasparenza

La verità in cui credo mi affascina,diventa guida dei miei pensieri
mi porta sempre lontano,dove chiunque mi legge,pure se non accoglie
il suo contenuto,è intrigato per quello che sono per ciò che rivelo
Posso sembrare spesso duro nel dire o fare,però non uso chiaroscuri
amo volare nella trasparenza,dove prendo la nobiltà della sincerità
che dipinge dona ogni sfumatura del cuore e mi rende veramente uomo

La bellezza dell’anima

Tutti vogliono un’ etá diversa da quella che hanno.
Giocano a nascondiglio,  gridandola  in rialzo  o  in ribasso.
Nessuno si sente soddisfatto dell’immagine misurata dal tempo.
C’ è chi finge una maturità che non ha,dandosi un po’ di anni in più,
e chi cerca di nasconderli,tuffandosi in tanti accorgimenti.
In ognuno l’ età si fa maschera, per non mostrare  la verità .
E’ invece  più appagante, se ognuno si accettasse così come è,
guardandosi in quei respiri di amore, che il cuore
genera e dona a chiunque.
Ed  è  proprio questo l’ istante, 
dove il tempo soccombe alla bellezza dell’ anima.

La Roccia e la sabbia

È veramente triste osservare tanti cristiani,
che invece di porre la loro speranza in Cristo,
l’affidano a tante cose,che oggi sono e domani no.
Percorrono circuiti di idolatria,
che frenano la voce del cuore e quasi sempre scivolano
senza nulla possedere.
Abbandonare la Speranza per perdersi in piccole speranze
è un vero disastro,è come chi in caso di alluvione
cerca la salvezza sui mucchi di sabbia
e non vede la roccia che gli sta accanto.

L’urto del provvisorio

Non c’é più nulla, capace di resistere all’urto del provvisorio.
Vi sono cose che nascono come irresistibili, invece subito
si perdono nei meandri della fatiscenza.
Idee, che a primo impatto, sembrano sprezzanti del tempo,
invece rovinano nell’ oblio senza alcuna provocazione.
La bellezza del perenne e del sempre valido é sciupata
dal desiderio del nuovo, che guarda solo l’ istante,
e mai il futuro che avanza.
Una società, che balbetta nel groviglio del provvisorio,
invecchia nell’ assenza della storia e rischia di generare
degli arrabbiati insoddisfatti, senza meta e privi di umanità.

Un posto per me

Quando la scena della vita chiude la recita

non avrò gradini da salire ma un arcobaleno

senza barriere e senza cortei di sofferenza

che mi vestirà di colori e mi porterà lassù

ove il Silenzio esce da Sé e diventa Parola

la Speranza si tramuta in Certezza e io odo

una musica d’eternità che rende le mie mani

come ali e non in sogno che vanno a posarsi

non più sugli scogli,che mi videro naufrago

nei pensieri,ma sui Posti un tempo promessi

a chi come me non ha mai smesso di sognarli

 

Fino a quando abuserò della tua pazienza,o Signore?

Fino a quando abuserò della tua pazienza, o Signore?
Non sono forse troppe le promesse, che le occasioni divorano?
Mi sento come un bambino capriccioso, mai stanco
di rincorrere pensieri e desideri diversi.
Mai deciso a vivere quella gioia graziosa,
che tu mi doni, ogni volta che la chiedo.
A volte mi sembra di giocare con il tuo Amore,
solo perché so che é immenso rispetto alla mia fragilità.
E, pur avendo spesso paura di approfittarne,
convinto di sciupare la bellezza della tua immagine,
provo sempre, ad ogni ritorno, le carezze del tuo sorriso.

Sono come uccelli

Non c’è nulla di più bello in una chiesa
che la visione di giovani impegnati,
portatori di freschezza e trasparenza.
Non hanno idee preconfezionate
né desiderano ostentare se stessi;
sono come uccelli liberi
che volano in alto, dove si specchiano,
assaporano nuovi cieli e cantano
la bellezza di Dio mediante i loro cuori,
impressi in parole d’amore.

La bellezza del passato

A dispetto di tanti amici
che non hanno il coraggio
di leggere più il passato
io continuo a rivisitarmi
per ricordare quando dove
battezzai torri di babele
nei ponti di risurrezione
quante follie abbandonate
negli usati confessionali
diventarono porti di pace
soprattutto,come io mutai
tante possibilità perdute
in profumo di fiori nuovi
che deponevo avanti a Lei
Maria in cappella,dove io
andavo con le mani aperte
ed uscivo pieno nel cuore
ricco dell’affetto di Dio
che muore tutti i venerdì
e risorge il terzo giorno

14 gennaio

Oggi medito il mio tempo,quanto vissuto e ciò che resta
Come in un film vedo passare tante immagini,che fermano
la memoria nella illusione di una reale ripresentazione
E mi perdo,rincorrendo persino gli istanti,che,plasmati
di vera bellezza,le ravvivano come se parlassero ancora
o con gli occhi di mia madre o con i gesti di mio padre
Un mondo familiare che vibra e mi arresta nel mio letto
dove,ogni anno,nello stesso giorno,la voce mi svegliava
e mi portava la tazza di cioccolata,il regalo per l’età

Piccolo padrone

Rido quando tu dici
che non hai desiderio di Infinito,
ti senti felice della tua misura
e la ragione non reclama
di andare oltre l’ arcobaleno
di ciò che sei o sembri.
Preferisci guardarti non mistero,
ma piccolo padrone di ciò che sei,
nella ragnatela del finito.
E qui ti trascini falso tra le cose,
rincorri il fascino della bellezza,
fingendo di non vedere che tutto
si perde nel triste fugace, dove
il quotidiano non passa inosservato,
anzi ti schiude a pensieri di novità
su ciò che sei, pensi e fai.