Categoria: Generale

Basta dire “credo in Dio?”

Molti cristiani non vivono,ma giocano con la fede
sanno spingere gli occhi per essere contemplativi
ma li chiudono nella visione di chi è nel bisogno
Camminano come se fossero da soli,dune in deserto
modellati dal vento delle emozioni,che si perdono
senza nulla lasciare se non le povere ombre di sè
Si commuovono,a volte piangono,però mai incarnano
quanto credono:tutto è sbriciolato dall’illusione
che basta dire “credo in Dio”per essere cristiano

Voglia di incontrarti

Se morire è non vedere più nemmeno un’ombra
di ciò che ho amato,non è veramente allegro
Anche  se mi consola la certezza dell’aldilà
ove tu riposi nel cuore di Dio,qui io fremo
dalla voglia di incontrarti,anche nel sogno
per godere il fruscio del tuo corpo curvato
o sentire l’eco di rimproveri nella visione
delle tue labbra,che mi dipingevano sorrisi
di maternità,che facevano brillare il cuore
Ora,ogni sera,vado a letto,con una speranza
mai spenta e sempre colma di vecchi ricordi
di ravvivare in me il volto della tua anima
inciso dalle tante rughe lavorate dal tempo
che mi aspetta sul solito divano di legno e
mi rimprovera,per non essere stato puntuale
un mondo di tante moine,con parole ed occhi
non proprio nervosi,anzi ancora materni,che
io vorrei,almeno un volta,rivivere in sogno

Il saio dell’umiltà

ganNon sei come io ti vorrei.
Certo non a mia immagine, ma almeno impregnato di umanità.
Troppo abbiamo in comune, ma non il sorriso,
non lo sguardo della libertà né l’alito dell’accoglienza.
A volte ti osservo e ti trovo mancante.
Non sai perdonare né giustificare.
Neppure ti é troppo familiare l’amicizia.
Permaloso, ti arrabbi per un nonnulla;
diffidente, ti chiudi a riccio;
attento,fingi di ascoltare.
Mai dimentichi il vincastro del potere,
per indossare il saio dell’umiltà.

 

Arcobaleni di verità

arcoAldilá di ciò che vedi, c’è il mistero,
il cui fascino fa vibrare la danza dei pensieri,
che corrono si fermano balbettano
si allargano si stringono dondolano,
sempre posandosi come api sul suo stelo.
È l’incanto dell’invisibile
dove l’istante affonda nell’eterno,
il superfluo si veste del necessario,
la paura della morte soccombe alla vita
e tu ti diverti su arcobaleni di verità.

 

Una sola cosa mi spaventa

Niente mi manca.
Eppure tante sono le paure che mi fanno visita.
Esse non vengono dall’esterno, ma sono dentro di me.
Non riguardano ciò che ho,ma quello che sono.
Anzi,nelle cose trovo tante meraviglie,invece in me
scopro intarsi di penombre,che mi sviliscono e danno
al volto un’immagine sbiadita dell’antica bellezza.
Non mi spaventa di rovinare tutto o in parte ciò che ho,
avendo imparato più a donare che a chiedere,disdegno
qualsiasi attaccaticcio e guardo ogni cosa con disincanto.
Il mio unico timore è di perdermi nei pensieri altrui
trascurando la luce dei pensieri e delle vie di Dio,
da cui traggo vitalità e irroro ogni istante di vita.

Incontro vero

Ciò che mi tormenta non è il cercare che dimora in me
ma l’aver trovato ciò che cerco,che segna vie diverse
e il desiderio continuo di percorrerle per possederti
Perciò,quando ti cerco e ti trovo,fremo nella ricerca
che rende inquieto il cammino,finché non riposo in te
qui inizia l’incontro vero,che diventa estasi d’amore

Il tormento di chi viene chiamato diverso

Io non sono,ma ascolto tanti,che sono diversi da me
in ogni parola vibra il tormento di un cuore diviso
tra fede in Dio e attrazione verso quello che piace
Asciugo lacrime di ribellione ad un destino ingrato
Ricevo dei perché che mi lasciano amari chiaroscuri
e non sempre il mio rispondere si apre alle domande
Per quanto mi sforzo,m’aggroviglio in una ragnatela
dove come un ragno cerco di muovermi ora qua ora là
Così spesso resto in bilico tra l’umano che insorge
e il divino imperato,che mi soffoca e mi fa pensare
Una tensione che mi travolge e mai mi crea risposte
adeguate,anzi briciolo parole di facile convenienza
Eppure negli occhi di chi parla,guardo il suo cuore
e lo trovo triste,sospeso a un amore senza consensi
dove pure una carezza diventa come cuscino di spine

Mai uccide

Penso spesso,volando un po’su tutto,non cerco verità
di comodo,ma solo strade nuove per accendere barlumi
di fede speranza carità in una società a volte pazza
Non sempre faccio ciò che desidero,attratto anche io
dal luccichio delle apparenze,che mi consuma le idee
indebolisce le intenzioni,ma mai uccide ciò che sono

Ogni nuovo solco

Ogni nuovo solco,che increspa la superficie del corpo,
diventa un amaro ricordo di ciò che sei stato.
Il tempo è una ruga,una ferita che ancora fa piangere,
ma lo puoi annullare,soprattutto se lo inizi a vivere,
misurandolo con le lancette del desiderio di compiere il bene,
necessario per entrare nella intimità di Dio.
E qui,e solo qui ti accorgi che il troppo tempo sprecato
a rincorrere inutili mete,
si fa volontà di prolungare l’esistenza solo per dimostrare a Dio
che non con le parole,ma con le opere,
puoi diventare degno del Tempo di salvezza,che ancora ti dona.

… E io mi sento rinato

Sei l’Unico che non misura mai il mio tempo
Per Te non conta il prima e il dopo.
Tu vedi solo l’arrivo.
Nè osservi il bagaglio gonfio di cocci,
frammenti di opere e pensieri vari
Neppure vuoi sentire le storie brevi lunghe
che mi resero tenebra:per Te vale l’istante
In esso niente domandi,sorridi mi accarezzi
penetri nei miei occhi e io mi sento rinato