Troppo ricevo,ma nulla assomiglia a ciò che tu mi davi
in te vedevo e leggevo pagine di cuore che si posavano
in me come carezze,su ogni cosa fremeva il tuo sorriso
aleggiava lo sguardo d’amore,che vestiva di attrazione
persino ciò che non volevo:in tutto sentivo il respiro
di dolcezza con cui tu,madre,sempre mi tendevi le mani
e mi rivelavi con gli occhi le labbra la tua maternità
Categoria: Generale
Nulla assomiglia a ciò che mi davi
La saccenteria
È facile ostentare l’umiltà, mentre persino nelle piccole cose
la saccenteria non é mai straniera al tuo modo di vivere.
Nulla ti piace, se non quello che tu partorisci.
Su ogni parola o gesto, utile o inutile, hai qualcosa da dire.
La conclusione è sempre tua,
convinto che il timbro del potere purifichi anche le sciocchezze.
Riserve d’amore
Alla fine della giornata,
dopo aver donato tanto
a chiunque,
mi ritrovo solo con me stesso,
intrecciato nel nido del cuore,
senza rimpianti,
e sempre pronto a raccogliere
le riserve d’amore per chi
domani busserà alla mia porta.
Non sono triste
Sembro, ma in realtà non sono triste.
Pensoso sí.
Sempre attento a cogliere ogni respiro di curiosità.
Osservo chi mi sta accanto, penetro gli occhi di chi mi guarda,
sogno la bellezza che vedo, rumino l’ indifferenza di chi amo.
E penso, percorredomi in lungo e in largo,
in cerca di risposte ai tanti pensieri insoluti.
Però non sono triste. Mi sento solo vivo.
Quando ero piccolo
Tutto
ricordo dell’infanzia,
libro già scritto ove
ancora mi cullo e vedo
quasi in uno specchio
i ponti delle immagini,
tela della mia memoria.
Quadri chiari
senza nei di oscurità ove
ancora transita l’azzurro
spensierato della vita,
che mi rende meno amaro
il pallido involucro
del pensoso presente.
Tutto
era bello sereno allegro
anche l’acquisto di scarpe
usate fatto da mia madre
da una zingara, era un dono
per me importante che oggi
ancora rammento con amore.
Pur nel respiro della povertà
per la quale le cose futili
erano straniere ai desideri,
nulla mi facevano mancare
il lavoro di mio padre
la regia di mia madre,per cui
anche con poco ero sorridente
Giorni cari
che il tempo non ammansisce,
ove senza giochi mi divertivo,
rincorrendo nidi di uccelli o
farfalle riposanti sui fiori,
che una volta fatti prigionieri
diventavano trofei di gioia.
Infanzia di semplicità
nuda e senza problemi
felice di respirare
il fresco dell’aria
dopo la pioggia o di contare
le stelle che le nubi velavano
o svelavano nel loro splendore.
Tutto rivivo
nella trasparenza della memoria,
dove ancora scorrono figure
di cose e persone il cui legame
resta come il tralcio alla vite
e lenisce il dolore di ciò che
più non c’è.
Ma diverso
Seduto in un angolo della mia stanza
mentre fuori altri credono che dormo
io osservo le ombre che si divertono
a morire nelle tenebre,le stelle che
gareggiano con la luna per tracciare
strade di luci,la notte ormai gonfia
che muta lenta nel giorno,l’universo
che si illumina di meraviglie e dona
segni sempre più attraenti di novità
Spazio ovunque senza muovermi,guardo
e mi perdo nell’infinità,dove medito
la povertà e la grandezza di ciò che
sono:soltanto uno tra tante creature
bagnate dall’amore di Dio,ma diverso
perché uno a cui ha dato le sue mani
per difendere il creato,i suoi occhi
per cercare e aiutare chi è in croce
il cuore per vedere fratello l’altro
il volto per farlo conoscere ovunque
Sulla semplicitá del cuore
Nella mente circola un mercato di parole
troppe si fermano e muoiono sulle labbra
Le uniche che brillano e vibrano sequela
sono quelle che vengono dal cuore amante
Tu fuggi da chi parla senza nulla creare
se guardi la sua vita,leggerai la verità
Ciò che dice,grida sa solo di spettacolo
poco o niente ti insegna eccetto falsità
Non così se a parlare è il cuore:dondola
di gioia e anche un respiro si fa parola
La parola di cuore rivela ciò che tu sei
le altre ti mostrano figura di occasione
Misurati solo sulla semplicitá del cuore
Ti fa vero
Tu non plasmare l’inganno con il sorriso
il trucco è troppo fragile per resistere
Una maschera scivola e rivela la falsità
di ciò che è,sempre,pure quando è vivace
Chi inganna si trastulla con la finzione
ma spesso deve cedere all’urto del tempo
Sorridendo,puoi ingannare quando vuoi,ma
c’è un momento in cui chiunque si avvede
Allora gli occhi artefatti ti grideranno
chi sei:non un uomo sincero,ma mestatore
Sappi che non vivi mai da uomo,se ti fai
strada con il vile maneggio dell’inganno
Solo ciò che hai senza rubare,ti fa vero
L’amore rimane
Non avrai mai nostalgia di quanto amasti
se fu vero amore,freme sempre nell’anima
Non si dimentica chi ti donò tutto di sé
il suo ricordo è come oasi di freschezza
Anche se il distacco ti frena la visione
la storia scritta timbra ogni tua pagina
Tutto pulsa istanti che vibrano immagini
e sciolgono la memoria di quanto vissuto
Rileggere passato presente è come vedere
il cuore svegliarsi a nuove albe di vita
Non illuderti di vivere bene solo se hai
ciò che ti ravviva è l’amore che donasti
Le cose sanno di effimero,l’amore rimane
Gustati ciò che ti resta
Anche se il tempo svela ciò che nascondi
tu vivi sempre tutti gli istanti di vita
Non sciupare niente,un rimasuglio ancora
può servire;devi solo saperlo usare bene
Non farti soffocare dalla paura dell’etá
troppe sirene possono ravvivare i giorni
Finché hai un respiro di fantasia,apriti
alle sorprese che bussano alla tua mente
Non sono frammenti,ma oasi di freschezza
ove impari ad amare pure le cose passate
Certo,niente puoi per allungare il tempo
però l’attesa di una sorpresa lo arresta
Aldilà dell’età,gustati ciò che ti resta