Categoria: Generale

Quello che mi plasma

A volte credo di essere intelligente capace di discernere
pensieri parole gesti moine che ascolto vedo,però sbaglio
perchè mi lascio soggiogare anche da uno sguardo e faccio
non più ciò che dovrei,ma solo ciò che l’emozione mi dice
Così mi trovo ad esaltare chi non merita,a reputare buono
chi è cattivo,umile chi è superbo,vero chi è falso e dopo
guardandomi allo specchio,mi scopro non diverso,anzi sono
nel loro sguardo,dove colgo e rivelo quello che mi plasma

 

Letame sgradevole

Ho sempre sognato di essere giudicato nella verità
invece sono stato spesso un trastullo dei pensieri
altrui fatti scivolare su di me come una ragnatela
dove ognuno ha lasciato il ricordo dei suoi ricami,
povere orme di cattiveria che il tempo ha divorato
ma sono rimaste ancora tremule nella mente stupita
per la fantasia di chi cercò di scaricarmi addosso
ciò che lui era:un recipiente di letame sgradevole

E sono sincero

E sono sincero, anche se gli occhi di chi mi sta accanto
fingono carezze e mi trafiggono con sguardi di ipocrisia.
Non vado mai oltre, aspetto sempre in chiunque il sereno
del suo cuore, che potrebbe mutuare sentimenti di novità.
Cosí pur non giustificando, penso a quel divino nascosto
che non manca mai e spesso trasforma in oasi di bellezza
persino la cattiveria: ecco perché a ognuno regalo moine
sorrisi sguardi sempre con il timbro della mia sincerità.

Scricchiolio dei pensieri

A nulla serve lo scricchiolio dei pensieri in continua tormenta
se non ho alcun fondamento di sinceritá su cui allargo la mente
rafforzo la volontà,pacifico il cuore,allontano ogni tentazione;
se non riesco a rincorrere la verità che avvilisco con maschere
di illusioni,salendo scendendo dai tanti arcobaleni di fantasia
che mi insaponano di parole,ma mai mi donano un respiro di vero.

I vinti non contano

Troppe bugie attraversano la storia
e spesso vestono di gloria
chi non avrebbe meritato neppure un ricordo.
Purtroppo, in ogni tempo, i vinti,
aldilá della loro statura,non contano.
Essi cedono sempre all’arroganza dei forti,
che tessono le trame solo per sé,
senza alcun rispetto della verità.
Senza misurare il passato lontano,
dove di tanti sono rimaste solo povere ombre,
perché tali erano,
triste sarà il giudizio sui  grandi di oggi,
che creano spesso teoremi di falsità
per sè e per i loro amici,
incuranti del contrario, che l’evidenza impone.
Come i primi, credono di essere unici interpreti del presente
e su di esso, una volta mutato in cocci,
si illudono di costruire il futuro,che è soltanto il loro futuro.

 

La trama della falsità

Nei tuoi occhi non vedo tracce di verità
ma solo vibrazioni sottili e senza senso
Parli sempre e non disdegni il contrario
di tutto,in un gioco che ammanta chi sei
Più non riesco a entrare nel tuo sguardo
impregnato di una patina che mi confonde
Anche se appari diverso e nulla traspare
se non gocce di lacrime finte,sei attore
Spesso ti ricordo bambino sempre in moto
bello dentro e fuori,oggi in chiaroscuro
Non trovo in te certezze,ma solo macigni
che m’appesantiscono il cuore e la mente
Nel volto osservo la trama della falsità

E piove

E piove ancora, mentre nel solito dormiveglia,
stanco la mente a rincorrere pensieri passati
quasi sempre tesi a ricordi di speranze morte.
Sembra che una coltre di fuliggine mi avvolge
mi soffoca e mi impedisce di aprirmi al nuovo,
che tarda a farsi avanti, per cambiarmi rotta.
E sono prigioniero di emozioni in chiaroscuro
senza fisionomia tutte partorite dai pensieri
di ieri che si dileguano in breve come l’erba.

Nella favela dell’abbandono

Mai girerò le spalle al pianto della sofferenza
passerò sempre la frontiera e andrò la dove c’è
sempre qualcuno che aspetta una stretta di mano
uno sguardo un sorriso un segno di vera umanità
Andrò là dove posso farmi contagiare dall’amore
nella visione di un mondo che brucia di miseria
stravolto da ogni forma di stupido appannamento
che vede più la dignità dell’animale che l’uomo
Andrò mi fermerò indosserò il grembiule leggero
servirò,modulando l’arpa della bontà che mostra
come un uomo si riconcilia con l’altro,cercando
nella favela dell’abbandono il dolore di Cristo

Il respiro della novità

Aldilá di quanto la vita continua a regalarmi poco o molto
non mi lamento mai,anzi colgo in tutto pure nelle briciole
il respiro della novità che mi fa vibrare i desideri,amare
la loro vivacitá,mi spinge a una visione diversa,che aiuta
a scoprire le sorprese che ogni dono sempre nasconde in sè.

Non vederti già morto

Non vederti già morto
solo perché  hai un corpo consunto dal tempo
e la vecchiaia ti è familiare.
Finché gli occhi si aprono e riposano
nella bellezza contemplata,
tu continui ad esistere
ed ogni respiro è fasciato ancora da sogni,
che bussano alla porta del cuore e schiudono
nuovi incanti di vita,dove ogni istante cede
all’ebbrezza di fresche voglie.